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[SLOWDOWN] Giocare per la storia o per gli interessi della trollbabe

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Serenello:
Il nostro PbF didattico continua a produrre spunti di discussione interessanti ^^
Partiamo descrivendo la situazione:

Questa è l'avventura di Alessando/Caleb - http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4655.0.html

Ad un certo punto io sono intervento perchè mi sembrava assurdo che non ritirasse mai (Gabrielle è la sua trollbabe, ma io ci sono passato e so com'è facile perdersi nei meandri del "capire il gioco" invece che giocare e basta, e so quanto la prima opzione sia dannosa) - http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4633.msg120404.html#msg120404

Ne è nata una piccola discussione


--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-05-28 00:05:25 ---Leggevo l'avventura di Caleb: perchè non ritiri mai?

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Caleb75 - 2011-05-28 18:29:56 ---
--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-05-28 00:05:25 ---Leggevo l'avventura di Caleb: perchè non ritiri mai?

--- Termina citazione ---
L'unico conflitto su cui finora avrei ritirato, se lo avessi perso, è quello con cui mi divincolavo dalla stretta del troll. Riguardo agli altri conflitti ho avuto l'impressione che avrebbero portato ugualmente a svolte interessanti, anche in caso di fallimento.

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-05-29 04:51:02 ---Ti dispiace se spostiamo la discussione in Gioco Concreto?
Per quello che penso di aver capito io, stai giocando male. Però si va a parlare di advocacy, che è uno degli argomenti su cui sono meno ferrato.

Il sunto più o meno è che tu devi giocare gli interessi della tua trollbabe. Lei in gioco userebbe tutte le risorse a sua disposizione per raggiungere i suoi obbiettivi, ovviamente col limite del "quanto sei disposto a rischiare?". Però il primo ritiro (ostacolata) è praticamente gratis.
Dei quattro conflitti che hai fato fin'ora, due li hai chiamati tu. Vuoi dirmi che hai chiamato conflitti che non avevi interesse a vincere?

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Caleb75 - 2011-05-29 21:45:51 ---
--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-05-29 04:51:02 ---Ti dispiace se spostiamo la discussione in Gioco Concreto?
Per quello che penso di aver capito io, stai giocando male. Però si va a parlare di advocacy, che è uno degli argomenti su cui sono meno ferrato.

Il sunto più o meno è che tu devi giocare gli interessi della tua trollbabe. Lei in gioco userebbe tutte le risorse a sua disposizione per raggiungere i suoi obbiettivi, ovviamente col limite del "quanto sei disposto a rischiare?". Però il primo ritiro (ostacolata) è praticamente gratis.
Dei quattro conflitti che hai fato fin'ora, due li hai chiamati tu. Vuoi dirmi che hai chiamato conflitti che non avevi interesse a vincere?

--- Termina citazione ---
Non so cosa voglia dire advocacy, ma in effetti io gioco più che altro ai fini della storia che hai fini dell'interesse della trollbabe. Ad esempio, anche se Gabrielle fosse stata catturata, credo che sarebbe stato ugualmente interessante. Magari sbaglio. Apriamo pure una discussione apposita, se vuoi. In questo preciso momento vado un po' di fretta, scusa per la risposta sbrigativa! Ciao

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Niccolò - 2011-05-29 21:58:06 ---
--- Citazione da: Paolo Bosi - 2011-05-29 04:51:02 ---Ti dispiace se spostiamo la discussione in Gioco Concreto?
Per quello che penso di aver capito io, stai giocando male. Però si va a parlare di advocacy, che è uno degli argomenti su cui sono meno ferrato.

Il sunto più o meno è che tu devi giocare gli interessi della tua trollbabe. Lei in gioco userebbe tutte le risorse a sua disposizione per raggiungere i suoi obbiettivi, ovviamente col limite del "quanto sei disposto a rischiare?". Però il primo ritiro (ostacolata) è praticamente gratis.
Dei quattro conflitti che hai fato fin'ora, due li hai chiamati tu. Vuoi dirmi che hai chiamato conflitti che non avevi interesse a vincere?

--- Termina citazione ---

secondo me, ti sbagli. perdere il secondo conflitto è un inconveniente non da poco, e non dovrebbe mai essere rischiato se non per cose davvero importanti. quando poi decidi di ritirare, dai un'indicaione ben precisa al gm su cosa ti piac davvero, quindi anche per questo non devi farlo troppo liberamente.

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: Simone Micucci - 2011-05-30 05:50:26 ---Non entro nel merito dell'advocacy. Ma se volete parlare di Advocacy e Trollbabe, spostatevi magari in Sotto il Cofano sotto la supervisione di Moreno. Vi aiuterà molto di più a capire il concetto di Advocacy (per problemi di connessione non apro il thread io).

Un consiglio per Caleb:

per il momento non stai giocando male, i risultati non sono sgradevoli e stai imparando a capire bene le dinamiche del gioco.
Se però è vero che stai prendendo le decisioni in base alla "storia più interessante" provo a darti un consiglio: non lo fare.
Pensa esclusivamente a quello che vuole la Trollbabe.
Magari vuole essere catturata dai nemici per avere un vantaggio dopo (spesso l'eroe si fa catturare per entrare nell'accampamento nemico), ma questa è un'altra storia. Se vuoi riprodurre un effetto come questo (essere catturata perché era un piano)

A - o fa parte di un conflitto Sociale "entro nel loro accampamento", e durante la fase E&T dici "mi faccio catturare e condurre come prigioniera"
B - perdi un conflitto venendo catturata...e poi ti inventi che era tutto un piano!

questi due sopra son solo esempi. Le casistiche possono essere molto maggiori. Sono le prime due idee che mi sono venute in mente.

Ma il mio consiglio generico è: vivi la Trollbabe in base a quello che lei vuole. Se non vuoi ritirare, se non vuoi essere ferita o messa fuori combattimento fallo unicamente perché pensi che la tua Trollbabe non rischierebbe per cose di quel tipo. Non pensare a quanto viene bella la storia.
Le regole si stanno già occupando di far venire una bella storia! Tu preoccupati solo del bene della tua TB.

Tutto questo lo dico sottolineando che "a mio avviso tu fin'ora stai giocando bene". Quello è solo un consiglio. Nel PbF forse non si sente, ma dal vivo ti godrai le giocate 1000 volte di più, te lo dico per esperienza diretta, provata proprio questo finesettimana. ^_^

--- Termina citazione ---


I consigli che da Spiegel sono già ottimi, ma visto che Alessandro è qui anche per capirne qualcosa (e non solo per divertirsi ;) ) ho pensato facesse bene a tutti un piccolo aiuto su cos'è l'advocacy è perchè è fondamentale in un gioco come trollbabe.

Grazie in anticipo a chiunque interverrà.

Il thread è preventivamente in SLOWDOWN perchè l'argomento è ostico e voglio essere in grado di contribuire e capire al 100% anche se non ho una infinità di tempo libero :)

Moreno Roncucci:
Inizio dall'elefante in mezzo alla stanza.

Ha ragione Alessandro a mollare i conflitti: non solo non viola l'Advocacy, ma potrebbe essere questo fare advocacy in quella circostanza. Paolo,  fare Advocacy non vuol dire "giocare forsennatamente per vincere ogni conflitto". Non è che se fai l'advocacy di una suora, quella combatte fino alla morte contro un parrocchiano che non vuole fare l'elemosina...

Riprendo dal manuale delle giovani marmotte (che ha tutte le risposte) http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4214.0.html
Sezione "Advocacy":

Character Advocacy
[link][inglese] Character Advocacy, in breve  http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,2336
Character Advocacy: cos'è http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4231.0.html
Parteggiare per il proprio personaggio/Fare character advocacy  http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4209.0.html

Tutte le risposte alle domande che saltano fuori sull'advocacy sono lì (ovvio, è il manuale delle giovano marmotte...), in particolare:

--------------
[...]
...si può definire la Character Advocacy come un ruolo  che il sistema di gioco (che è fatto anche dalle abitudini al tavolo - ricordatevi il principio di lumpley) assegna al giocatore per le necessità "drammatiche" (o meglio, narrative) del gioco narrativista

Non è una cosa che "hai fatto una volta".  E' un ruolo che il sistema (il tavolo) ti assegna. Che ti assumi. Lo fai bene, lo fai male, si vedrà dal fatto che il tuo personaggio (o personaggi) diventino veri protagonisti o restino pedine, macchiette, schede, o anche antagonisti (in Contenders succede, per esempio, quando un pugile non ha più speranza di raggiungere i suoi obiettivi, e il giocatore gioca per non farli raggiungere anche agli altri. Non è sbagliato dal punto di vista del gioco, è un effetto normale, che divide i PG in protagonisti  - definiti da quello che vogliono e cosa fanno per ottenerlo - e antagonisti, definiti da come si oppongono ai desideri degli altri)

Parlando di questo ruolo con Simone (Spiegel) per telefono ho usato una descrizione che poi lui ha postato nel forum.  Lo quoto, completando questo circolo vizioso di citazioni...   

"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy".

E' un buon riassunto della conversazione. In pratica, non basta "immaginare Pinco Pallino" per far sì che Pinco Pallino sia il protagonista di una storia. Non basta compilargli la scheda. Non basta tirargli i dadi. Perchè Pinco Pallino diventi un protagonista di una storia bisogna che le sue azioni e le sue scelte abbiano un peso. Siano importanti. Siano importanti e abbiano un peso nello sviluppo sostanziale degli eventi, cioè in quello che avviene nel campo di gioco, nel mondo reale

Prendiamo Topolino, che è il giocatore di Pinco Pallino.  Gioca con Pippo, Pluto e Clarabella.  E immaginiamo che Topolino si immagini nella sua testa le cose che fa Pinco Pallino, ma non parli mai agli altri giocatori delle sue motivazioni, delle sue scelte. Il tipico giocatore "ditemi quando devo tirare i dadi".  Potrà mai Pinco Pallino essere un protagonista della storia? Al massimo sarà "quello in alto a destra sulla foto, di cui nessuno si ricorda mai il nome, ma aveva una gran fortuna con i dadi"

Ma anche il caso corrispondente di un Topolino che fa grandi descrizioni epiche di cosa vuole Pinco Pallino... ma poi nei conflitti lo fa fallire apposta e ride "perchè è divertente" (o si fa serio "perchè è drammatico")..  il suo Pinco Pallino ha un "peso" nella storia o è solo una macchietta, un espediente narrativo?

No, il ruolo di Topolino è di esprimere, rappresentare le azioni e l scelte del personaggio, e di dargli peso (tramite le meccaniche), come un avvocato, davanti alla "giuria" composta da Pippo, Pluto, Clarabella e dal sistema di gioco

Questo non vuol dire che Pinco Pallino deve essere "l'eroe", né che deve vincere sempre.  Il Riccardo III di Shakespeare non è un protagonista? Thelma e Luise non sono protagoniste?

Ma faccio un esempio ancora più clamoroso.  A parte un paio di film davvero brutti in cui è davvero una macchietta...   Fantozzi, non è un protagonista? Specie nei primi due film, in cui si ribella, come una specie di Wile E. Coyote umano, cercando di emanciparsi dalla sua situazione, di conquistare la Signora Silvani...  fa ridere, fallisce sempre, ma comunque riesce a creare advocacy: vorresti che ci riuscisse. Te ne importa di quello che gli succede. Perchè? Perchè ha speranze e obiettivi comprensibili, te li esprime chiaramente e ci prova davvero a raggiungerli.
[...]
------------------------

-------------------------
[...]
Quindi, come si fa a fare un buon esempio di Character Advocacy? Devo descrivere una volta in cui ho fatto una cosa contraria agli interessi del personaggio per "interpretarlo meglio"? No. Questo ci dice che l'hai "interpretato", non se hai interpretato un protagonista o una macchietta.

Gli esempi di Character Advocacy fatti bene sono, per me, di due tipi:
1) un SISTEMA DI GIOCO che la usa (parlando quindi del sistema e di come agisce), se vuoi parlare di character advocacy come ruolo di gioco..

2) Se vuoi parlare invece di Characyer Advocacy FATTA BENE, RIUSCITA, allora... non è chi l'ha fatta che ne deve parlare! Dovete raccontare di una volta che UN ALTRO GIOCATORE vi ha fatto davvero appassionare alle vicende del suo personaggio, per tutta una partita / campagna, non solo per una scena! E come ha fatto!
--------------------------------

---------FINE ARGOMENTO ADVOCACY, PASSIAMO AL RESTO----------------------

Ci sono comunque altri problemi in quel play by forum:

Questo conflitto era Sociale (vuole costringere il troll a lasciarla) http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4655.msg118995.html#msg118995
Se voleva liberarsi con il combattimento, doveva farlo veramente di violenza, il troll non doveva mollarla per il dolore, ma perchè (per esempio) gli aveva rotto il polso, o qualcosa di simile.
L'ambiguità di questo conflitto comunque nasce a monte: nel definire come obiettivo il modo per ottenerlo.  Il vero obiettivo è farsi mollare. Poi a seconda del tipo di conflitto sarebbe avvenuto in maniera diversa, ma la narra il GM.

In generale, Caleb all'inizio fa troppo il laconico. Tira dadi, e non descrive un cavolo. Ecco, è LI' che sta violando l'Advocacy!! (O meglio, non segue il regolamento, che spinge all'advocacy. E' un ruolo preciso da regole del gioco, a cui lui cerca di sfuggire). Poi però si riprende in seguito, quando capisce meglio il gioco.

Più preoccupante invece il discorso "giocare per la storia".

Calen, Trollbabe è un gioco Narrativista. Cioè fatto per CREARE UNA STORIA.

Cosa significa? Che lo fa il sistema. Tu gioca e basta. Se giochi il tuo personaggio, avrai una storia appassionante.

Se giochi "per fare una bella storia", come dovresti fare in un gioco non fatto per questo scopo...  semplicemente provochi uno scontro frontale con il sistema. O un continuo attrito. Il sistema rovinerà la tua storia.  Il tuo giocare per la storia impedirà al sistema di funzionare. Finirete a prendervi (metaforicamente) a pugni.

La "regola zero" del gioco narrativista, la prima regola, fondamentale, sopra tutte le altre...  non prepararti una "bella storia" in testa!!! Anche se non sei il GM. Rovina il gioco anche se lo fa un giocatore! 

Gioca, e basta, senza avere tanta paura che se non ci pensi tu, la storia non venga fuori.

Riquoto quindi quello che ti ha già detto Simone, che è da scolpire nel granito:

--- Citazione ---Se però è vero che stai prendendo le decisioni in base alla "storia più interessante" provo a darti un consiglio: non lo fare.
Pensa esclusivamente a quello che vuole la Trollbabe.
Magari vuole essere catturata dai nemici per avere un vantaggio dopo (spesso l'eroe si fa catturare per entrare nell'accampamento nemico), ma questa è un'altra storia. Se vuoi riprodurre un effetto come questo (essere catturata perché era un piano)

A - o fa parte di un conflitto Sociale "entro nel loro accampamento", e durante la fase E&T dici "mi faccio catturare e condurre come prigioniera"
B - perdi un conflitto venendo catturata...e poi ti inventi che era tutto un piano!

questi due sopra son solo esempi. Le casistiche possono essere molto maggiori. Sono le prime due idee che mi sono venute in mente.

Ma il mio consiglio generico è: vivi la Trollbabe in base a quello che lei vuole. Se non vuoi ritirare, se non vuoi essere ferita o messa fuori combattimento fallo unicamente perché pensi che la tua Trollbabe non rischierebbe per cose di quel tipo. Non pensare a quanto viene bella la storia.
Le regole si stanno già occupando di far venire una bella storia! Tu preoccupati solo del bene della tua TB.
--- Termina citazione ---

P.S.: vedo che la (rventuale) modifica del Passo rallenta il gioco via forum. Beh, allora vi segnalo una cosa. Alla Inc quando ho modificato il passo di un conflitto dichiarato da lui, Ron ci è rimasto di sasso. Era convinto di aver cancellato quella regole, e invece se ne era dimenticato! Nella seconda edizione di trollbabe, nelle sue intenzioni chi dichiarava il conflitto decideva il passo, punto.

Ormai se n'è dimenticato e fa fede il manuale stampato, ma se volete passare alla "house rule di Ron" magari velocizzate il gioco via forum...

Ezio:
Provo a dare anche io i mie due eurocent.


Quando gioco a Trollbabe, e ad alcuni altri giochi, uno fra tutti Polaris, io... gioco per vincere ^^


Ommioddio! Cosa sta dicendo Ezio! Gioca per vincere in un gioco Narrativista! Eresia! Gamismo! Rane Morte!
Calmi...


Io mi siedo al tavolo, e ho davanti la mia trollbabe. Lei ha degli obiettivi, se li costruisce man mano durante il gioco. Man manco che la storia si dipana io mi lascio prendere dal suo flusso e arrivo ad immedesimarmi molto profondamente in lei, a sentire cosa prova e quello che vuole (nello specifico, giocando Valeria, sono arrabbiato. Mi incazzo e ci do giù per nulla... è catartico). Sento profondamente la sua ansia di vittoria, la sua terribile spinta a voler ottenere i suoi obiettivi, spesso uno fra tutti: voglio arrivare in cima al Tempio, voglio distruggere il Culto del Dio Cornuto, voglio quella trolla come mentore e così via...


Quello diventa il mio obiettivo e io gioco per raggiungerlo. Lo faccio ESATTAMENTE come se avessi davanti un boardgame, con l'unica differenza che qui "la fiction" è una delle risorse a disposizione e uno dei passaggi obbligatori del regolamento. Ho un obiettivo, ho delle risorse: come posso sfruttare le seconde per ottenere il primo?
Questo significa che cerco di vincere ogni conflitto?
Manco per sogno!
Significa che sono costretto, momento per momento, a valutare cosa fare. A valutare se vale la pena spendere una determinata risorsa, se vale la pena continuare a seguire quella strada o piuttosto non conviene cercarne una meno resistita. Mollo più spesso di quanto mi ci impunti.


Qual'è il barbatrucco? Ricordi che ti ho detto che arrivo ad immedesimarmi nel personaggio? Tutti i ragionamenti "tattici" li faccio quindi dal "suo" punto di vista, e mi sono sorpreso, realmente sorpreso, a scoprire che, a volte, non ne valeva la pena. Mi è capitato di entrare a piedi pari in un Conflitto, convinto che fosse fondamentale, solo per scoprire, al primo tiro fallito, che per Valeria non era così importante, e che conveniva spendere le proprie risorse in un'altro modo.
Quella volta che la trollbabe della Lavi (avrò la sua testa, prima o poi), fece in modo che la mia venisse stuprata in gruppo per salvarsi la mia prima reazione fu di farmi uscire vapore dalle orecchie, prendere il dado e dire "Con..." Mi gelai, perché realizzai in quel momento che per Valeria il conflitto non c'era proprio, non ne valeva la pena. La parte grave era l'intenzione della sua "amica", non il resto, e su quello non poteva farci nulla. Inutile spendere risorse su qualcosa che le interessava relativamente (ma come! Non ti importa venire violentata?! No, non tanto, il tradimento brucia molto di più, il resto è appena diventato secondario). La vendetta.


Tieni presente poi che, come dice Moreno, in Trollbabe è assolutamente impossibile farsi i film in testa e capirai come questo genere di valutazioni è in uno stato di flusso continuo, queste valutazioni vengono rifatte tiro per tiro e, ogni volta, impari a conoscere meglio il tuo personaggio.


Ecco, così si crea una storia. Preoccupandosi del proprio compito specifico da giocatore: immedesimarsi nel proprio personaggio e lottando al suo fianco, dandogli voce quando gli serve, prendendo in mano i dadi per lui quando lo chiede, lasciandolo riposare e mollandoci quando non ce la fa più o non gli interessa così tanto.


Non ti sto parlando quindi di freddi calcoli, ma di uno stile di gioco estremamente passionale ed emotivo, che però sfrutta a pieno il sistema e le sue meccaniche per ottenere, come prodotto secondario dell'immedesimazione e dello sfruttamento maniacale e "powerplayer" delle regole, una storia interessante e coinvolgente.

Serenello:

Grazie ad entrambi, sono due post molto utili e ne traggo sicuramente ispirazione.
Però mi rimane ancora un dubbio.
Partendo da questo passo di Ezio che condivido


--- Citazione da: Aetius - 2011-06-01 11:01:51 ---Questo significa che cerco di vincere ogni conflitto?
Manco per sogno!
Significa che sono costretto, momento per momento, a valutare cosa fare. A valutare se vale la pena spendere una determinata risorsa, se vale la pena continuare a seguire quella strada o piuttosto non conviene cercarne una meno resistita. Mollo più spesso di quanto mi ci impunti.

--- Termina citazione ---

ma allora anche i Conflitti sono risorse. La mia trollbabe Filofi ha un obiettivo, già dalla seconda scena si è immaginata come sta girando la situazione (adesso) e vuole che si risolva in una determinata maniera. Ma non sono io direttamente a volerlo. Io da giocatore sono stato da questo lato della scheda, ho visto come ha reagito alle situazioni fin'ora (mostrandosi forte con gli uomini e facendo spesso la spavalda, cercando di dominare su tutti e mettendoli in imbarazzo col mix fra femminilità e forza bruta) e so che vuole salvare la ragazza (vi rimando alla mia avventura sul PbF per delucidazioni).
Quindi quando chiedo un Conflitto è perchè ho visto una possibile svolta nella trama a favore del mio obiettivo. Sposto la ipotetica telecamera su un particolare che mi interessa e già in quel punto ho investito parte delle mie risorse per spingere la storia nella direzione che voglio. Ovviamente posso perdere il conflitto e dovrò tirarmi fuori dai guai in qualche maniera, forse sarò costretto ad abbandonare il mio obiettivo. Ma prima avrò lottato per ottenerlo.
E' questo che mi lascia un pò perplesso.

Come dice Moreno


--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-06-01 03:15:01 ----------------------------
2) Se vuoi parlare invece di Characyer Advocacy FATTA BENE, RIUSCITA, allora... non è chi l'ha fatta che ne deve parlare! Dovete raccontare di una volta che UN ALTRO GIOCATORE vi ha fatto davvero appassionare alle vicende del suo personaggio, per tutta una partita / campagna, non solo per una scena! E come ha fatto!
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--- Termina citazione ---

io leggo le avventure di Gabrielle e vedo Caleb chiamare Conflitti, cioè investire risorse in un possibile risultato. Quando Caleb qui chiede un conflitto magia per curare il troll, io vedo la sua trollbabe spingere per avere la sua fiducia E avere un alleato in forze. Ma se poi abbandona alla prima difficoltà... io non so più cosa voleva. Come mai ha chiamato quel conflitto?

Probabilmente nel mio primo post a Caleb mi sono espresso male, e sicuramente leggere quello linkato da Moreno mi ha aiutato a schiarirmi le idee.

Ezio:
Chiediti, allora, perché Caleb ha mollato. O, meglio, perché la sua trollbabe, Gabrielle, ha mollato, rimanendo nella fiction.
Inizialmente sembrava che ci tenesse tanto a guarire il troll. Era disposto a rischiare ferite, umiliazioni e, forse, la vita, pur di salvarlo, poiché QUESTO significa chiamare un Conflitto in Trollbabe. Gabrielle si è alzata in piedi e ha detto: "IO! Sarò io a salvarti, costi quel che costi!"


Poi, quando ha visto che il prezzo diventava troppo alto, che la situazione cambiava e che gli zombi si avvicinavano (Per inciso: notate come sia IL GIOCATORE ad aver cambiato le carte in tavola) ha deciso che c'era qualcosa di più importante da fare. In realtà Gabrielle non era disposta a subire più di un graffio per il troll (non ha mai ritirato).


Cosa ci dice questo di Gabrielle? Perché si sarà comportata così? Quale giudizio possiamo dare sul suo operato? Quale Conflitto la indurrà a usare tutte le sue risorse?


Non possiamo certo dire, ora, se Caleb sta giocando bene o male. Sta giocando, e sta giocando correttamente. Sceglie le sue battaglie, ci dice cosa è disposto a perdere per vincerle e, attraverso queste scelte, ci mostra la Gabrielle. Arriverà, prima o poi, il momento in cui dirà "No, questa non passa", e se non arriverà allora sì che potremo dire che c'è qualcosa che non va nel gioco.
Per come è strutturato Trollbabe, comunque, è solo una questione di tempo: se ci si immedesima nel personaggio, se lo si "sente" e si parteggia per lui, prima o poi qualcosa che NON PASSA arriva e quando questo succede tutti gli altri Conflitti mollati vengono rimessi in prospettiva.


Una cosa, poi, tengo a chiarirla, ci tengo molto.
Nel mio post paragono un certo tipo di approccio al gioco a quello che ho ai boardgame, ai giochi da tavolo. Questo potrebbe far passare l'idea di un gioco freddo, cerebrale.
Niente di più lontano, si vede che non avete mai giocato ad un boardgame con me :-P
Anche davanti a Risiko io mi incazzo, faccio il tifo e danzo sulle sedie. E, pur essendo un buon perdente, sono un pessimo vincitore, che non riesce ad evitare di vantarsi dopo una vittoria ;-)
Il cervello potrà anche suggerire le possibili strade, ma sono lo stomaco e il cuore a decidere quale scegliere ^^

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