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Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse

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Iconpaul:
@Salkaner/Alberto: Il ragionamento è corretto e fa leva sulle esternalità positive di rete (maggiore diffusione -> maggiore valore attribuito dagli utenti al bene), che nei gdr sono un elemento molto importante per le analisi di mercato.

A questo punto sarebbe necessario vedere se la teoria corrisponde alla pratica e se davvero le quote di mercato di D&D siano aumentate dal 2000 ad oggi.

OT: Per i prodotti di lusso esistono anche i cd. effetti snob, che sono esternalità di rete negative: alcuni clienti di Ferrari potrebbero attribuire all'auto un valore minore proprio per il fatto che sono diventate molto diffuse e tutti i "pezzenti" se le possono permettere.

Tronk:
Non condivido del tutto il ragionamento di Salkaner/Alberto. Per le automobili non fa una piega, ma i GdR sono un'altra cosa e come spesso accade con le metafore si enfatizza un punto ma se ne trascurano altri.
Premettendo che per me la scelta di come distribuire una propria opera dovrebbe spettare all'autore e a nessun altro. Fra gli effetti più importanti (riportati anche nella discussione sulla forgia) di una diffusione libera (lecita o meno) c'è la possibilità di creare un circuito di diffusione dell'opera e arrivando a più utenti trovarne alcuni disposti a contribuire con il lavoro dell'autore.
Per i giochi indipendenti può assumere un ruolo ancora più importante in quanto permettono ad autori poco conosciuti (magari alla loro prima pubblicazione) di arrivare alle "masse" e crearsi un nome da poter spendere in seguito.
Quando poi è presente anche una versione cartacea il discorso si complica ulteriormente: la copia digitale (lecita o meno) ha lo stesso appeal? La veste grafica può essere diversa, il risultato di stampa e rilegatura casalinga non sono paragonabili a quelli di tipografia.

Considerando tutto questo penso che sia impossibile valutare se la distribuzione illecita di un GdR danneggi le parti coinvolte e in quale misura.


[Avrei altre obiezioni al ragionamento di Alberto, ma in questo contesto sono fuori luogo, quindi non mi dilungo.]

Fabrizio:
Il core di Eclipse Phase è stato rilasciato tramite CC
Ed apparentemente, la pirateria non ha avuto effetti negativi su di loro http://story-games.com/forums/comments.php?DiscussionID=13816&page=1

Michele Gelli:

Volevo aggiungere alla discussione un altro case history.


Lavoravo alla Granata Press (quindi stiamo pescando "un poco" indietro). Avevo per ragioni professionali accesso diretto ai dati di vendita. Maison Ikkoku è in TV, in chiaro, non censurata, sul circuito Junior TV replicata a tutte le ore del giorno e della notte. In zone come Forlì era possibile vederne anche 4 puntate al giorno, fra nuove e repliche. Ricordo che si parla più o meno di anni 80, dove avere due videoregistratori era "roba da Ricchi". E comunque una copia di una VHS perdeva significativamente di qualità rispetto all'originale.


Gratata Press stampa la serie in videocassetta. Le videocassette contengono le puntate passate in TV "as is", senza NESSUN lavoro di sistemazione del doppiaggio. La serie svivacchia al pelo della chiusura. Col passare delle uscite le vendite vengono fisiologicamente erose fino ad arrivare al punto limite. Come tentativo di salvataggio si inserisce il macrovision, che per l'epoca era un sistema anticopia abbastanza efficace. Vendite triplicate (o quadruplicate, non ricordo esattamente, ma per certo aumentate da un numero all'altro di svariate volte).

Paolo "Ermy" Davolio:
@Michele: c'è da dire che (e qui lo so che mi odierai) stiamo parlando di 20-30 anni fa... ;-) Adesso il mercato è un poco diverso, e soprattutto l'ambito specifico di cui parliamo, i gdr indie, ha caratteristiche peculiari MOLTO forti e caratterizzanti...


Tra cui un aspetto "morale", ma più che morale diciamo solidale, che io sento molto pressante su di me (forse sono l'unico, ma nel dubbio scrivo): io, se dovessi scaricare un gdr indie in pdf su qualche torrent per poi giocarlo e apprezzarlo, ma senza poi mai pagare la mia copia all'autore, mi sentirei in colpa, proprio come se rubassi 10 euro dal portafoglio di un amico.


Sarà che questi autori indie li sento molto vicini - sono semplicemente appassionati dell'hobby che ci accomuna, gente che ha scritto un gioco e l'ha messo in vendita; e magari con quei soldi ci pagano le bollette. Diamine, potrei essere io tra meno di dieci anni! In circostanze diverse, potrei essere io OGGI!
E, sarà che so che quelli che ci guadagnano sono soltanto gli autori (e/o gli editori nel caso della triade di case che tanto amiamo) o comunque soltanto le persone che ci hanno messo il sudore della propria fronte, in quel gioco.

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