Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[SLOW DOWN] incbook: primo articolo-domanda
Leonardo:
Antonio non ho molto da aggiungere perché in fondo concordo praticamente con ciascuno dei tuoi punti.
Penso che si tratti sostanzialmente di una differenza di percezione. Dici:
--- Citazione ---Anche io sono arrivato a quel passaggio facendo il tuo stesso ragionamento, ma subito dopo lui trova la soluzione che scrive nella parte da me citata che io ho trovato un po' come dire "si vabbé ma poi nel gusto del delitto le cose sono così palesi che alla fine tutto si risolve"
infatti nel pezzo da te citato lui pone un problema nel gusto del delitto ma poi subito dopo trova anche una soluzione che per me non c'è
--- Termina citazione ---
Ecco, a me le parole di Jesse hanno fatto un'impressione diversa ma nella pratica è vero che trova una soluzione al problema a livello sociale, costretto dal fatto che la procedura non fornisce soluzione definitiva alla questione, limitandosi ad eleggere un membro del gruppo e ad assegnargli la responsabilità e l'autorità per prendere la decisione finale. La differenza è che a me non sembra che Jesse sostenga che ne Il Gusto del Delitto alla fine tutto funziona a meraviglia grazie alla natura esplicita del processo di risoluzione. Anzi, mi pare abbastanza evidente che una tale meccanica non rientra tra quelle che lui preferisce quando si tratta di affrontare contenuto emotivamente carico (cioè quando si affronta un gioco "passionately"), almeno nell'ambito particolare di una partita con estranei. Mi sembra che Jesse si limiti a tessere le lodi di una procedura che porta alla luce il problema sottostante in una maniera tale da rendere esplicita la criticità del ruolo di chi deve decidere ma che in fondo non sia tanto tenero con quella procedura.
Ezio:
--- Citazione da: Patrick - 2011-05-15 20:21:30 ---questa discussione non sarebbe da spostare sotto al cofano? ^^
--- Termina citazione ---
Credo proprio di si.
Mi fa MOLTO piacere che INC generi discussioni, ma è un peccato concentrarle sul forum organizzativo e non portarle all'esterno.
In fondo chiunque può leggersi l'INCBook ^^
Moreno Roncucci:
Il mio problema principale con quell'esempio è proprio la "soluzione" trovata da Jesse.
E' vero che non c'è scritto ESPLICITAMENTE che quando tiri per costringere gli altri a fare qualcosa ne "il gusto del delitto", non puoi dire "fallisco". Il manuale dice semplicemente che "decidi".
Però, c'è un capitolo del manuale che riguarda TUTTO lo spirito del gioco, e fa l'esempio del tennis: competizione, ma amichevole e "sportiva". E se non ti impegni a "vincere" la partita è rovinata.
E' quanto più possa avvicinarsi al concetto di "advocacy" un miscredente come Graham... 8)
E' paradossale quindi che proprio Jesse, giocando a Il Gusto del Delitto.. violi l'advocacy, facendo "perdere apposta" il suo personaggio. Credo (senza voler entrare nella testa di nessuno) che sia un problema causato da aspettative di gioco sbagliate (dopotutto, Graham scrive soprattutto supplementi per parpuzi). Ma rende davvero brutto l'esempio, sia come esempio di come si gioca a IGDD, sia come esempio di "soluzione"
Rafu:
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-05-18 13:40:20 ---Però, c'è un capitolo del manuale che riguarda TUTTO lo spirito del gioco, e fa l'esempio del tennis: competizione, ma amichevole e "sportiva". E se non ti impegni a "vincere" la partita è rovinata.
--- Termina citazione ---
Per come ne parla lui… anche (e soprattutto) se qualcuno si impegna troppo a vincere, la partita è rovinata. Il che mi sembra un fattore cruciale da non trascurare mai, nella metafora del "tennis in famiglia".
Ezio:
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-05-18 13:40:20 ---E' paradossale quindi che proprio Jesse, giocando a Il Gusto del Delitto.. violi l'advocacy, facendo "perdere apposta" il suo personaggio.
--- Termina citazione ---
Attenzione!
Ne ho parlato alla scorsa Gnocco proprio con Graham. Anche io avevo dei dubbi sulla gestione dell'advocacy nel Gusto: mi sembrava che, a volte, funzionasse semplicemente meglio il "darsi addosso", il voler perdere, soprattutto nel Finale ("No, dai... ci sta TROPPO bene che sia io l'omicida!").
La sua risposta è stata: "Advocacy al 90%".
Ovvero: nella MAGGIOR PARTE DEI CASI è necessario parteggiare per il proprio personaggio. Si può giocare dando per scontato che il giocatore che Influenza, per esempio, voglia che il tiro riesca, viceversa il suo avversario vuole che fallisca.
Per contro... ogni tanto è possibile soprassedere a questa necessità, smettendo per un attimo di parteggiare per il proprio personaggio e "giocandogli contro", ovvero decidendo che fallisca (o che venga dichiarato colpevole) pur avendo vinto il tiro.
Ricordo inoltre che la meccanica base del Gusto sarebbe: Se chi ha pareggiato può mettersi d'accordo non si va allo spareggio.
Io trovo che il gioco renda MOLTO meglio se i due diretti avversari (influenzato e influenzatore, investigatore e indagato) NON si mettono d'accordo, e Graham conferma, ricordate solo che può essere fatto e, alle volte, serve davvero! ^^
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa