come dici tu dipende completamente dall'azione che si fa.
vedendo come funziona AW io penso che l'approccio sia sempre quello di chiedere "ok, cosa fai di preciso?" "quale PG guarisci? come fai? ti metti vicino?"
In pratica poi diventa spesso un defy danger, però se viene raccontata l'azione le mosse hanno molto più senso.
Tieni conto anche che non esistono turni, ma è un dialogo. Quindi il GM agisce (e quindi può fare anche danno) o come risposta ad una move o se c'e' una pausa.
Il GM può fare danno, come stabilito, ma deve essere chiaro dall'azione che si sta volgendo che il PG può ricevere il danno.
Su questo punto ho alcune considerazioni da fare sulla differenza tra DW e AW, che però non ho tempo di scrivere per bene. Il concetto finale però è che su AW i combattimenti sono più veloci e descritti, mentre su DW c'e' la tendenza a giocarli con una modalità tradizionale (attacco danno, attacco danno) che rende estremamente piatto il gioco. Penso che sia un problema dell'adattare AW al concetto di gioco di DnD