Ok Patrick ^^
Ma del resto non voglio mettere in croce Erik (a proposito, scusa, se ti sei sentito tirato in causa... il mio è un discorso MOLTO più generale).
In realtà ne parlo solo perché quello dei background eterni è un argomento che mi sta molto a cuore. NON ritengo che siano una tecnica "neutrale", ma li considero proprio una brutta abitudine, da evitare.
Mi spiego: lo confesso, io scrivevo BG anche più lunghi di quelli descritti qui. O, quando facevo il GM, preparavo avventure egualmente ponderose. Era l'unico momento di creatività protetta che il gioco mi concedesse. Portare quella roba al giudizio e alla collaborazione del tavolo avrebbe significato rovinarla: non c'era coordinazione, non c'era un intento creativo comune e le mie idee sarebbero stato portate in una direzione per me orribile.
Da qui la necessità di proteggerle e blindarle.
Poi ho scoperto dei giochi che consentono di allineare gli intenti al tavolo di poter andare, banalmente, tutti nella stessa direzione, e ho capito che non avevo più bisogno di proteggere un bel niente: ero in un team di creativi pronti a darsi manforte.
Giocare di ruolo in generale, giocare narrativista in particolare, significa raccontare assieme una storia. Se arrivi al tavolo con una storia già raccontata, puoi essere un giocatore o un gm... ma c'è qualcosa che non va. E' un po' come accettare un invito a un picnic e non condividere la tua insalata di riso :-P
La prima domanda che mi viene in mente è: "Perché non vuoi giocare con noi?"