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Solar System ma non solo - Background eterni

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Ezio:
Ok Patrick ^^
Ma del resto non voglio mettere in croce Erik (a proposito, scusa, se ti sei sentito tirato in causa... il mio è un discorso MOLTO più generale).



In realtà ne parlo solo perché quello dei background eterni è un argomento che mi sta molto a cuore. NON ritengo che siano una tecnica "neutrale", ma li considero proprio una brutta abitudine, da evitare.
Mi spiego: lo confesso, io scrivevo BG anche più lunghi di quelli descritti qui. O, quando facevo il GM, preparavo avventure egualmente ponderose. Era l'unico momento di creatività protetta che il gioco mi concedesse. Portare quella roba al giudizio e alla collaborazione del tavolo avrebbe significato rovinarla: non c'era coordinazione, non c'era un intento creativo comune e le mie idee sarebbero stato portate in una direzione per me orribile.
Da qui la necessità di proteggerle e blindarle.


Poi ho scoperto dei giochi che consentono di allineare gli intenti al tavolo di poter andare, banalmente, tutti nella stessa direzione, e ho capito che non avevo più bisogno di proteggere un bel niente: ero in un team di creativi pronti a darsi manforte.


Giocare di ruolo in generale, giocare narrativista in particolare, significa raccontare assieme una storia. Se arrivi al tavolo con una storia già raccontata, puoi essere un giocatore o un gm... ma c'è qualcosa che non va. E' un po' come accettare un invito a un picnic e non condividere la tua insalata di riso :-P
La prima domanda che mi viene in mente è: "Perché non vuoi giocare con noi?"

Patrick:
no, è come averla già mangiata prima di arrivare al picnic :P (e magari sperare che il dessert che ti danno lì sia buono)

Erik "lieic":
Sono stati un po' confusi due argomenti.

In solar system ho dato un idea generale sul pg (altair figlio cadetto, di buon cuore, avviato alla vita militare. vega, abituata ad usare la sua belezza per ottenere vantggi personali. Ho inserito in più alcuni luoghi e alcuni png importanti per il pg perchè vengano richiamati durante la fiction) e sono partito dalla maledizione che li ha fusi per un motivo: Volevo giocare un mutaforma e darmi spunti di gioco interessantissimi sulla convivenza forzata di due caratteri opposti.
La maledizione che li ha fusi assieme è un punto di partenza come dire se un pg è sposato oppure no, se è una donna oppure no. E' solo il pretesto per l'avventura.

L'altro è un altro bg per un d20 system che è solo combattimenti e quindi non c'era spazio per l'intero evolversi del pg, storie d'amore, il dilemma interiore, ecc. Ma ho voluto darli una sua storia personale. Più per sfizio che per motivo di gioco.

Simone Micucci:
Bè Erik la cosa che scrivi ora è decisamente più comprensibile. ^_^

Anche io sento l'impulso di sfogare la mia creatività in qualche modo se il gioco non me lo permette. ^_^ Direi che è una cosa normale.
Perché non proviamo un PbF di qualcosa? Poi quando avremo modo di vederci giocheremo dal vivo! XD

Ezio:
Bravo, Erik, hai fatto bene ^^


Intendo: hai fatto bene a distinguere i due giochi. Quella che ho definito "malattia" la si ha soltanto quando non si concepisce altro modo di fare, cosa in cui tu, evidentemente, non cadi.



Tra l'altro mi offri un bell'esempio concreto di quello che dicevo prima: a te interessava, con D&D, raccontare una storia drammatica e pregnante, il gioco non ti avrebbe consentito di esprimerla e, per trovare sfogo... ti sei rivolto all'unico momento in cui potessi seguire questo desiderio, protetto da un gioco che spingeva da tutt'altra parte.

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