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Seconda Avventura

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Simone Micucci:
Faccio un'espressione di superficialità e indifferenza: «Beh. Mi avete dato da mangiare e quindi il mio onore mi impone di aiutarvi. E poi non lascerei mai una così bella ragazza nei guai» dico facendo l'occhiolino a Selka.

Detto questo guardo Xiiga e gli dico sorridendo «Trollboy...ho un progetto per te...»

Possiamo chiudere. Vorrei che  nella prossima scena non ci fosse Xiiga. ^_^

Marco Costantini:
Dunque, ho riletto l'Avventura anche per ricordare com'era andata e per quanto riguarda la povera Isobella ho visto che l'unica volta che Kalima chiede al vecchio di dargliela è nella frase prima del Conflitto.
A questo punto io direi di riprendere da subito prima del Conflitto. Se puoi vuoi continuare fai pure.


"Se è quella giovane che vuoi...così sia".
Il vecchio china il capo, appoggiando il mento sul petto e se ne resta così per alcuni attimi, tanto che per un istante temi si sia addormentato. Poi la porta della cabina del capitano, direttamente difronte a te e alle spalle del vecchio, si apre.
Ne esce una donna tremendamente pallida e smagrita, con gli occhi profondamente infossati. una chioma di capelli rosso fuoco che le arriverebbero fino al sedere le turbinano intorno, agitate dal vento che ha ripreso a spirare con forza.
Indossa una vesta bianca lisa e consumata, che pare starle decisamente grande, tanto da scoprirle la spalla destra, giù fino al piccolo seno.
Viene avanti barcollando, un passa davanti all'altro, come se stesse imparando ora a camminare. Dopo aver superato il vecchio, che non degna di nessuna attenzione  -come tutto il resto- cade ginocchia e mani a terra. E mentre alza il volto, i suoi occhi incontrano il corpo del capitano e solo in quel momento in lei pare tornate una scintilla di consapevolezza.

Il sole è appena calato e il cielo, già plumbeo, comincia già a scurire. Sei fuori dalla casa principale, avete da poco finito di cenere e bere e sei uscita a prendere una boccata d'aria.
La porta si apre ed esce una delle donne -le altre sono ancora dentro. Avrà poco più di una trentina d'anni, ha un bel viso rotondo, con grandi occhi nocciola. E' piccola e formosa, con le guance piene di lentiggini.
Porta in mano un secchio. Lo guarda, poi guarda te: "sto andando a prendere un po' d'acqua al pozzo" ti dice alzando per un attimo le sopracciglia, come ad intendere altro, con evidenza.
Fate qualche passo allontanandovi dalla casa (questo per me è colore; sto muovendoti ma è pura descrizione...se Mirna non avesse voluto accompagnarla avrebbe detto le stesse identiche cose lì davanti alla porta), poi lei, continuando a guardare avanti a se dice "se davvero vuoi darci una mano c'è una cosa che devi fare, prima ancora di sistemare i pirati". Si ferma un attimo: "Yrsa...lei non ci permetterà di fuggire. Devi sistemarla" dice continuando a guardare in terra, ferma.
Poi gira la testa e ti fissa, gli occhi spaventati, ma la voce ferma "devi ucciderla".

Simone Micucci:
Accarezzo il viso della ragazza con un dito, poi le afferro il mento tra l'indice e il pollice, avvicinando il mio viso al suo "Oh, e perché Yrsa non vi fa fuggire? Che gliene viene?"

Antonio Caciolli:
"E' morto per riportarti in vita ... ha ucciso molti uomini per avere da quel vecchio la tua anima indietro, dovresti esserne contenta." Le dico stringendole le spalle tra le mie possenti braccia. "Se vuoi posso insegnarti a resuscitare i morti ma ci vorrà tempo e lavoro ... se invece preferisci ti porterò in qualsiasi angolo di terrà dove tu vorrai andare e là ti lascerò per vivere la tua nuova vita."
poi mi giro verso il vecchio "il tuo compito è finito vecchiaccio, ora te ne puoi andare!"

Marco Costantini:

La donna resta a guardarti quasi incantata e, senza ribellarsi alla tua presa, dice: "Yrsa...lei è la donna di Hallder, il capitano dei pirati. E' qui da più tempo di chiunque altra di noi e anche se come noi è stata rapita...io credo che qui si trovi bene. Ci sorveglia, ci custodisce e, quando non i pirati non sono qui è lei a comandare. Per questo non ci permetterà mai di andare!"


Il vecchio fa ancora un sorriso sdentato e poi, chinando il capo, annuisce.
Contemporaneamente rialza il viso puntandolo su di te e alza le braccia all'altezza delle spalle.
"Così sia allora, creatura" urla nel vento.
Un vento che continua a crescere fino a diventare impetuoso. Il vecchio resta saldo mentre l'aria lo colpisce...e lentamente la sua figura sembra come sciogliersi nel vento fino a scomparire.
La ragazza, rimasta a fissare il cadavere del povero capitano, in un sussurro ti dice, abbracciandoti: "Non so cosa stia succedendo, ed ho paura. Ma ti prego, salva il mio amore".

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