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Seconda Avventura

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Marco Costantini:
Il capitano decide di avvicinarsi a quello che da lontano sembrava uno strano scoglio.
Mentre lui resta al timone siete tutti -dei uomini, tu e Urlog- lungo la paratia ad osservare quell'incredibile spettacolo.
Dal mare assolutamente placido e piatto in una giornata di sole dal cielo sereno, senza nuvole in vista, sorge un gigantesco parallelepipedo di granito. Non è nero, ma un grigio denso, metallico. La sua superficie è solcata da numerose rune di madreperla, il cui candore si staglia sull'oscurità della pietra. Altre rocce della stessa forma gli sono attaccate...sembrano quasi scalini.

Tu e X'igaa siete alla foce del piccolo fiume che sfocia nella grande baia. Poco più avanti c'è un molo non molto grande, con nessuna nave attraccata. La giornata è fredda, gelata. Il cielo plumbeo, carico di nubi scure. E' giorno, ma non sapresti dire che ore sono perchè la luce che filtra è fiochissima...potrebbe essere l'alba come il tardo pomeriggio. Ancora nascosti dalla vegetazione, notate un paio di donne cenciose che stanno lavando qualcosa, probabilmente degli indumenti. Non parlano molto. Una sembra molto giovane, con lunghi capelli biondi trasandati, una ragazzina. L'altra è sulla trentina, capelli corti castani, e a prima vista sembra piuttosto robusta; non grassa, ma ben piazzata.

Antonio Caciolli:
"attraccate capitano" dico rivolgendo il viso al cubo nero. Quando la barca è vicina scendo e inizio a salire i gradini preparandomi ad entrare  dentro la struttura ovviamente se vedo un'entrata

Marco Costantini:
L'ancora è immediatamente gettata.
Con qualche urlo il capitano fa scendere anche i sui: "Muovetevi banda di debosciati! Calate una scialuppa e accompagnate la...signora!"

La scialuppa è calata, una barchetta che procede a remi, coprendo i pochi metri che vi separavano dalla strana roccia.
Arrivati, poggiate finalmente i piedi sul primo grande scalino. Gli uomini si guardano intorno circospetti.
"Che le onde se lo inghiottano questo affare!" dice il tizio che rimane sulla scialuppa.
Ora che ci sei sopra ti rendi conto che la struttura è ricavata da un unico immenso blocco granito levigato e liscissimo, di un grigio molto scuro che sembra catturare la luce. Nonostante sia esposto al sole, la pietra è gelida.
Mentre continui a salire noti le rune incise sopra: sembrano fatte di madreperla e riverberano della luce del sole, ma non hai mai visto nulla del genere.
Arrivi fino in cima, ma non c'è traccia di nessuna apertura.
Poi delle urla fanno girare a tutti la testa.
Vengono dalla nave. E' il capitano. Ha le braccia alzate, qualcosa brilla nella sua mano destro. Ha lo sguardo rivolto al cielo e nonostante la lontananza e il rumore del mare, riesci a distinguere le sue parole.
"Ascoltami Nanahatlu! Ecco le ultime anime che ti dovevo! Prendile e dammi ciò che ti ho chiesto!"


Un istante dopo l'acqua intorno al grande parallelepipedo sembra ribollire. Un esplosione nel mare; spruzzi che vi investono; e da quel punto emerge la testa di un gigantesco serpente marino.
Ha scaglie rosso scarlatto su cui sono incise quelle stesse rune e occhi completamente scuri, dello stesso colore della roccia.


Conflitto!
Combattimento!
Passo: 3

Antonio Caciolli:
obiettivo: raggiungo il capitano!
passo:2


tiro: 7


fallisco
ma mi sono dimenticato la fase equa e trasparente


batto il bastone sul granito e un mostro di argilla si erge davanti a me per fronteggiare il mostro


aspetto al tua fase E&T e poi narro il fallimento

Marco Costantini:
E&T: il serpente tira la testa all'indietro, per poi scattare verso la piattaforma a bocca aperta, le fauci coperte da file e file di denti aguzzi, cercando di travolgere chiunque sulla sua strada.


Ah, una cosa che non ho detto ma che spero fosse ovvia. Il serpente non è scala 2...direi che siamo a 4. Lo dico giusto per chiarezza, ma mi pare Antonio l'avesse già considerato.

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