Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[CnV] Il nostro Actual Play
Marco Costantini:
Scusate l'assenza ma il periodo natalizio c'ha fatto perdere di vista.
Oggi pomeriggio abbia concluso la nostra terza città.
Vi posto intanto la città e prima alcune considerazione.
Sono un tipo piuttosto modesto, ma con questa città credo di aver fatto davvero centro. E' una delle cose più belle che io abbia mai creato come GM (in generale). Il processo di creazione è stato particolare. Per una settimana mi sono scervellato su un'idea che -mi rendo conto ora- non poteva funzionare. Poi, in quattro e quattro m'è balenata questa idea e vi giuro, l'ho amata e odiata.
Ecco cosa mi è piaciuto del creare questa città: mentre la creavo non potevo fare a meno di inorridire e sorridere contento. E' stato un vero spettacolo farla.
Ed eccola qui.
[size=18]Bridgewater’s Branch[/size]
1a Orgoglio
I cittadini pensano che la pena inflitta a fratello Cadmus per i suoi immondi crimini sia troppo poco.
Cadmus: Cadmus è un allevatore. E’ un tipo dall’aria davvero poco raccomandabile, un tipo losco. Circa due anni fa Cadmus ha rapito segretamente una fanciulla del Ramo (Elisabeth) e l’ha trattenuta contro la propria volontà, facendone un malato oggetto di piacere. La ragazza è rimasta incinta e lui ha continuato a tenerla nascosta. Al momento del parto, poiché la ragazza aveva complicazioni, Cadmus ha chiesto in lacrime aiuto. Così il bimbo si è salvato, ma tutta la città ha scoperto le nefandezze del mandriano. Si è subito dichiarato sinceramente pentito (ed in effetti è così) ed il Sovrintendente l’ha risparmiato da un linciaggio. Così ha ottenuto salva la vita ed è stato punito: finché vivrà donerà le prime tot (tante) capre nate e parte dei prodotti ricavati dalle rimanenti alla famiglia della ragazza; in più dovrà allevare il piccolo da solo.
1b Ingiustizia
I cittadini disprezzano Cadmus e non possono perdonarlo; così gli rendono la vita impossibile. Non comprano più nulla da lui; non gli rivolgono la parola; rifiutano di vendergli qualsiasi cosa. Riservano lo stesso trattamento al neonato.
Per questo Cadmus non ha risorse per sostenere se stesso e il piccolo: non avendo entrate è costretto a spaccarsi la schiena per allevare le capre che poi andranno alla famiglia della ragazza; visto che non può comprare nulla è costretto a fare tutto da solo ma è ormai vecchio e stanco e di sicuro non può fare tutto da solo, soprattutto con un marmocchio fra i piedi.
1a Orgoglio
Fratello Daniel -e la sua famiglia- pensa che dovrebbe meritarsi una sposa migliore della povera sorella Elisabeth.
Daniel: Daniel stava corteggiando Elisabeth e i fiori d’arancio erano in vista. Purtroppo però successe il fattaccio con Cadmus e da quel giorno Daniel ha ritirato la sua promessa di matrimonio. Daniel sarebbe anche un bravo ragazzo e amava sinceramente Elisabeth. Nel primo periodo della sua scomparsa non s’è dato pace, poi lentamente se n’è fatto una ragione, arrivando a considerarla morta (come tutti, del resto). Ma quando lo scandalo Cadmus venne fuori sentì che l’amore per la ragazza era definitivamente spezzato. Non avrebbe potuto avvicinarsi più a lei, figurarsi pensare di giacere insieme. Orribile!!! Ovviamente la famiglia è con lui in questa scelta. Ha cominciato poi a corteggiare Fidelia ed i due sono ora innamorati ed in procinto di sposarsi.
1b. Ingiustizia
Elisabeth non può più sposarsi come era nei piani, né tantomeno qualcuno s’è ripresentato per corteggiarla. Così, oltre al terribile danno di quell’esperienza, ha la certezza che mai troverà l’amore che invece avrebbe potuto salvarla.
Elisabeth: giovane fanciulla benvoluta da tutti…almeno prima dell’incidente. Ha passato un anno d’inferno sequestrata da Cadmus e l’incidente, condito dal parto, l’ha praticamente devastata. Senza considerare che ha pure perso il futuro marito. Ora è praticamente un guscio vuoto. Passa la maggior parte del tempo in casa da sola o al massimo in compagnia della famiglia. Ma dal giorno dell’incidente tutti la guardano con una strana luce negli occhi: a volte sono eccessivamente “teneri” e le parlano come se avessi 3 anni, a volte dietro questi sguardi c’è la commiserazione e altre la repulsione. Tutti sembrano tremendamente gentili e cauti e pacifici quando c’è lei in giro, la toccano come se avessero paura di romperla. Ma, ancora una volta, nessuno la tratta come se fosse “normale”. Nessun ragazzo le rivolge un’occhiata come accade alle altre, anzi, gli sguardi dei ragazzi sono quelli che le fanno più male. Nessuno viene più a trovarla, nessuno le fa più regali, nessuno parla con lei se la situazione non lo costringe. Anche i suoi genitori sono troppo docili. Se ne sta per gran parte del tempo nella propria stanza, a guardare dalla finestra e a rimpiangere il proprio amor perduto, sciatta e triste.
1b. Peccato
I genitori di Elisabeth pagano Albert perché tenga compagnia alla figlia. Ovviamente i due finiscono a letto ed i genitori ne sono ben consapevoli.
Albert: è un ragazzo appartenente ad una famiglia di non fedeli (non fedele anche lui) e svolge il lavoro di fornaio (sempre tradizione di famiglia). E’ un bel ragazzo e le ragazze non gli risparmiano certo occhiate civettuole che lui ovviamente accoglie con malcelato piacere e malizia. E’ comunque un bravo ragazzo, forse un po’ “semplice”, ma non ha mai fatto male a nessuno (per ora gode solo della propria avvenenza). E’ stato agganciato dalla famiglia di Elisabeth che, gentilmente, gli ha chiesto se non gli andasse di fare compagnia, quando aveva tempo, alla figlia “malata”; hanno inserito l’argomento denaro come se fosse un piccolo compenso per il disturbo. Ovviamente non hanno menzionato il sesso, ma dire che fosse sottinteso o che fosse una loro speranza è dire poco. Così il giovane Albert, quando può (ma può spesso) passa a trovare Elisabeth. La ragazza le fa tenerezza per quello che è successo e la capisce forse più di tutti gli altri. Le vuole bene in fondo e la tratta il più possibile da persona normale. Considera il fare sesso con lei una ghiotta occasione: nessuna delle mammine della città lascerebbe mai la figlia con lui; invece in questa situazione lui è praticamente libero di fare sesso. Ma attenzione, non è un bastardo: considera il fare sesso con Elisabeth anche come un servizio che fa a lei, una cosa gentile che potrebbe forse guarirla o farla sentire meglio. Ovviamente non la ama e se non ci fossero i soldi o la situazione di mezzo non si farebbe vedere così spesso…magari passerebbe a fare un saluto ad Elisabeth, ma nulla di più.
2b. Attacchi Demoniaci
Le fedeli sposate del Ramo perdono ogni interesse per il sesso e anzi lo rifiutano.
Caleb: Caleb è un giovane fresco fresco di matrimonio. La prima notte di nozze è stata un disastro: lei si è rifiutata di congiungersi a lui e pare non ci sia modo di farla desistere. Caleb è tremendamente frustrato. Questo la fa sentire insicuro; forse sospetta che la sposina abbia un amante e di sicuro i rapporti fra i due sono già tesi.
Miriam: è la dolce sposina di Caleb. E’ in effetti una giovanissima sposa dall’aria timida e mansueta. Sa che il sesso è utile per fare figli, ma per ora non si sente pronta né ad avere figli né a provare l’esperienza sessuale.
6a. Cosa vogliono i PNG
Cadmus: vuole che i Cani impongano agli abitanti del Ramo di perdonarlo e di trattarlo come tutti gli altri. Vuole che anche i Cani lo assolvano dal suo peccato (senza che gli sia data un’altra pena, però).
Elisabeth: vuole che i Cani la sposino a Daniel. Non vuole che scoprano quello che sta facendo con Albert. Vuole che i Cani impongano agli altri di trattarla come se non fosse successo niente. Vuole che i Cani uccidano Cadmus ed il piccolo: crede che in questo modo potrà cancellare dalla sua mente e dalla mente degli abitanti tutto quello che è successo.
Daniel: vuole che i Cani lo sposino con Fidelia (e anche lei e la sua famiglia lo vogliono).
Albert: vuole che i Cani stiano lontani dal suo “lavoretto” con Elisbeth. Se proprio dovessero scoprirlo vuole che i Cani lo lascino fare. Vuole che i Cani non sappiano dei compensi che percepisce per quello che fa.
Caleb: vuole che i Cani obblighino la moglie a fare sesso con lui.
Miriam: vuole che i Cani spieghino al marito che non c’è nulla di male se lei ora non si sente pronta e che deve lasciarla in pace da questo punto di vista.
La famiglia di Elisabeth: vogliono che i Cani la sposino con Daniel (in parte credono che questo possa aiutarla, ma soprattutto vogliono sbarazzarsene). Eventualmente potrebbero confessare che Elisabeth e Albert fanno sesso e chiedere ai Cani che li sposino (sempre per sbarazzarsi della figlia).
6b. Cosa vogliono i demoni?
Nella storia di Caleb e Miriam vogliono che i Cani diano ragione a Miriam
Vogliono che Daniel e Elisabeth non vengano sposati.
Vogliono che i Cani sposino Daniel e Fidelia.
Vogliono che non scoprano che Albert fa sesso con Elisabeth.
Vogliono che i Cani aiutino Cadmus.
Vogliono che i Cani dicano che il sesso fra Albert ed Elisabeth è peccato.
6c. Se i Cani non fossero mai arrivati
Caleb avrebbe ideato una falsa dottrina secondo cui gli uomini hanno diritto di fare sesso con le mogli anche se queste non acconsentono. Avrebbe in qualche modo usato una specie di vecchio rimedio (tipo nascondere una pietra sotto il materasso) che avrebbe fatto riaver voglia alla moglie (ovviamente i demoni avrebbero smesso di attaccarla, ma per lui sarebbe stata la riprova della validità della propria “dottrina”). Ovviamente avrebbe portato con se altri uomini e ben presto si sarebbe formato un culto di “sessuomani”. Caleb avrebbe usato i demoni per scopi prettamente sessuali e, in uno di questi atti estremi, qualche donna sarebbe rimasta stecchita.
Cadmus sarebbe morto di stenti insieme al figlio e questo avrebbe inorgoglito gli abitanti (magari convincendoli che erano stati loro a far giustizia e non l’incapace Sovrintendente).
Daniel avrebbe sposato Fidelia e questo avrebbe devastato a morte Elisabeth.
Marco Costantini:
[size=18]Giocandola[/size]
La città è stata affrontata in due sessioni purtroppo a distanza di molto tempo (qualcosa come una 20ina di giorni) e questo ha, a mio avviso, influito piuttosto negativamente sulla seconda sessione, soprattutto se paragonata alla prima.
In questa città probabilmente ho più cose da dire di me come GM che dei giocatori.
Partiamo subito dal fatto che, come ho già scritto, credo di aver fatto un ottimo lavoro di costruzione della città. Crearla mi ha davvero "preso".
Questo si è visto immediatamente in gioco. Mentre infatti nelle prime due città i giocatori si sono schierati subito e in maniera piuttosto compatta, qui hanno avuto i primi dubbi.
Un ricordo bellissimo della prima sessione è stato proprio questo:
ho fatto incontrare ai pg Cadmus come primo abitante del ramo e l'ho descritto e raccontato facendo emergere la sua condizione precaria e disperata in modo da far affezionare i pg. Il colpo di fortuna è stato che i pg non hanno indagato da subito a fondo sul perchè si trovasse in quelle condizioni. Hanno saputo subito che Cadmus si trovava in quella situazione per un suo errore, ma non hanno chiesto cosa fosse.
Il bello è stato quando è stato il Sovrintendente a svelarlo. Ho visto i giocatori guardarsi e mormorare "Oh ca**o..e adesso che facciamo?". Ecco, questa è stata una gigantesca soddisfazione.
Ed ovviamente in seguito la situazione s'è complicata ancora di più.
La piccola storia dei due sposini che non fanno sesso è stata un'altra piccola chicca. Prima i pg han dato ragione al marito, poi alla moglie...insomma, avevano di che ragionare.
Altra cosa interessante: ho cominciato ad assegnare con più facilità i tratti dei png e a giocare più "duro". Questo mi ha permesso da subito di mettere in difficoltà i giocatori, portandoli alla fatidica scelta di escalare o non escalare.
Una delle cose più importanti successe (probabilmente la più importante insieme all'aver trovato un buon modo di fare la città) è stata quella di aver "sentito" davvero il conflitto. Nelle prime due città, infatti, i conflitti non mi avevano preso moltissimo. Nella prima sessione di Bridgewater è invece avvenuto in conflitto che ho voluto chiamare io con forza.
Un pg, scoperto che Albert se la faceva con Elisabeth, lo ha accusato di essere come Cadmus. E' a questo punto che ho esclamato "No! Davvero gli dici questo? Davvero lo stai paragonando al pastore che ha tenuto seviziata quella ragazza per più di un anno?". A questo punto la reazione è stata strana: inizialmente m'è sembrato che il giocatore (dopo la mia frase) volesse ritrattare (probabilmente un rigurgito parpuzio sul fatto che 1. parlare della storia fuori dalla storia è "strano" 2. il GM ha sempre ragione e se ti imbecca vuol dire che devi fare quel che vuole lui) poi invece ha mantenuto la sua posizione ed io ho ovviamente chiamato il conflitto con Posta "Albert ti fa rimangiare quello che hai detto". In un conflitto così sentito ho, credo per la prima volta, giocato davvero il conflitto. Tant'è vero che rilanci e vedute mi venivano naturalissimamente, senza star troppo a pensarci (e sono riuscito ad ottenere la posta :wink: ).
Purtroppo la seconda sessione, essendo stata giocata così lontana dalla prima, ci ha trovato tutti molto più freddi (mentre nella prima ho visto che eravamo tutti piuttosto in fermento). L'interessante è che, alla fine, i Cani se ne sono praticamente andati alla chetichella, disgustati dalla città. Una città in cui, dico io, a parte la brutta storia delle sevizie accaduta un anno prima, non c'era nulla che non andasse. In particolare i giocatori/pg hanno sofferto del fatto che gli abitanti non gli riconoscessero la loro autorità. La cosa, anche a loro detta, era molto grave perchè ci sono tutti i semi per far venir fuori eresie molto gravi. E nonostante questo hanno evitato il problema (almeno per ora :twisted: ).
Spero davvero di riuscire a rispolverare tutte le belle impressioni della prima sessione e di rimetterle in pratica nella prossima città.
Simone Micucci:
È il mio primo post ma ne ho sentito il bisogno: davvero una bella città!! ^_^
Claudia Cangini:
Marco, il tuo post è molto interessante, direi perfino illuminante nella descrizione delle tue impressioni nel masterare il gioco.
--- Citazione ---[cite] marco.costantini:[/cite]
Mentre infatti nelle prime due città i giocatori si sono schierati subito e in maniera piuttosto compatta, qui hanno avuto i primi dubbi.
[...]
Il bello è stato quando è stato il Sovrintendente a svelarlo. Ho visto i giocatori guardarsi e mormorare "Oh ca**o..e adesso che facciamo?". Ecco, questa è stata una gigantesca soddisfazione.
--- Termina citazione ---
E' vero, questi momenti sono proprio una gran soddisfazione per il master! :D
--- Citazione ---[cite] marco.costantini:[/cite]
Una delle cose più importanti successe (probabilmente la più importante insieme all'aver trovato un buon modo di fare la città) è stata quella di aver "sentito" davvero il conflitto. Nelle prime due città, infatti, i conflitti non mi avevano preso moltissimo. Nella prima sessione di Bridgewater è invece avvenuto in conflitto che ho voluto chiamare io con forza.
Un pg, scoperto che Albert se la faceva con Elisabeth, lo ha accusato di essere come Cadmus. E' a questo punto che ho esclamato "No! Davvero gli dici questo? Davvero lo stai paragonando al pastore che ha tenuto seviziata quella ragazza per più di un anno?". A questo punto la reazione è stata strana: inizialmente m'è sembrato che il giocatore (dopo la mia frase) volesse ritrattare (probabilmente un rigurgito parpuzio sul fatto che 1. parlare della storia fuori dalla storia è "strano" 2. il GM ha sempre ragione e se ti imbecca vuol dire che devi fare quel che vuole lui) poi invece ha mantenuto la sua posizione ed io ho ovviamente chiamato il conflitto con Posta "Albert ti fa rimangiare quello che hai detto". In un conflitto così sentito ho, credo per la prima volta, giocato davvero il conflitto. Tant'è vero che rilanci e vedute mi venivano naturalissimamente, senza star troppo a pensarci (e sono riuscito ad ottenere la posta :wink: ).
--- Termina citazione ---
Si vede che hai fatto davvero la città con più trasporto e i PNG erano vivi per te e li avevi chiari in testa da giocare :)
Sicuramente la prossima città sarà anche meglio.
Marco Costantini:
Non sono riuscito nel mio proposito. La città non m'è piaciuta un granché. L'ho trovata un po' monodirezionale e sto domandandomi se questo non sia un problema generale delle città che arrivano fino a Odio&Omicidio.
Il fatto è che quando c'è un omicidio e qualcuno che pecca in maniera così smaccatamente "demoniaca" pare più facile (ed in effetti lo è) giudicare.
C'è anche da dire che ho avuto poco tempo per fare e digerire la città e probabilmente questo ha complicato le cose.
Comunque eccola qui.
[size=18]RedCanyon’s Branch[/size]
1a Orgoglio
Il Sovrintendente (ed il suo numeroso seguito) pensa che i Fedeli siano migliori del Popolo delle Montagne (che considera più simili a bestie demoniache).
Asher è un giovanissimo Sovrintendente (nemmeno trentenne), mandato a Red Canyon proprio per le sue idee e per le sue innegabili doti. E’ infatti un uomo che ha molto studiato la dottrina e al contempo è tanto carismatico da riuscire ad ispirarne gli uomini. Non è un puro studioso ma anche un uomo d’azione. Sinceramente preoccupato e inorridito dagli influssi negativi che il Popolo ha avuto sul Ramo, decide “per legge” che tutti i rapporti con la tribù situata vicino al Ramo vengano del tutto interrotti. D’ora in poi il Popolo delle Montagne è nemico di RedCanyon.
C’è anche da dire che in città la maggioranza degli abitanti la pensa come lui.
1b. Ingiustizia
Clara è condannata a morire!
Clara è una fedele afflitta da un terribile male. L’unica medicina che sembrava potesse farla guarire era procurata dal Popolo delle Montagne. Asher è stato ovviamente irremovibile e non ha permesso che tale medicamento (che lui considera un’inutile blasfemia) potesse essere introdotto nel Ramo. Nonostante gli appelli e le lacrime del marito (Luke), del figlio (Hiram), della figlia (Dee) e del medico (Virgil) la donna è stata praticamente costretta a morire.
2a. Peccato
Il malumore causato dalla morte di Clara cresce. Alcuni abitanti cospirano e contravvengono al divieto di intessere rapporti col Popolo delle Montagne.
Virgil è il più preoccupato data l’impossibilità di ricevere i medicamenti e la saggezza degli indiani. Per lui è una condizione insopportabile. Con l’aiuto di Moses (un cacciatore amico degli indiani) riesce a trovare un modo per passare la guardia intorno al Ramo e per incontrare così l’uomo medicina del Popolo delle Montagne (Aquila Rossa).
2b. Attacchi demoniaci
I demoni acuiscono le normali malattie, rendendole praticamente impossibili da curare se non con “metodi indiani”.
3a Falsa Dottrina
Virgil pensa che quello che il Sovrintendente chiama “stregoneria” è la manifestazione del potere del Re della Vita e che usarlo (per il bene) non è peccato.
3b Culto Corrotto
Virgil comincia a frequentare una cerimonia del Popolo delle Montagne che si tiene in alcune impervie grotte scavate nel Canyon.
4a Falso Sacerdozio
Virgil, convince Luke, Hiram, Dee e Moses a partecipare al rituale. Da quel momento in poi i cinque formano un culto in cui riconoscono Virigil come sacerdote.
4b Stregoneria
Virgil usa i demoni per curare gli ammalati del Ramo e concede ai suoi adepti i poteri della possessione in modo da aiutarli (Moses ad esempio li sfrutta come benedizione per cacciare).
5a Odio e Omicidio
Moses comincia a pentirsi della propria scelta, credendo che tutti si stiano spingendo un po’ troppo oltre. Non vuole però mettere in pericolo i proprio compagni. Decide quindi di denunciare Aquila Rossa sperando che eliminando lui le cose tornino alla normalità. Attirato in trappola, Aquila Rossa viene preso prigioniero dagli uomini del Sovrintendente (allertati appunto da Moses) ed è attualmente appeso ai polsi ed esposto in pubblica piazza. Purtroppo però gli altri vengono a scoprire ciò che ha fatto il cacciatore: non possono accettare che il loro compagno li abbia traditi condannando a morte Aquila Rossa e decidono di ripagarlo con la stessa moneta. Attirato in trappola lo uccidono mettendo in pratica la ritualità del Popolo delle Montagne: il corpo di Moses viene trovato con un taglio profondo che va dall’inizio dello sterno all’ombelico e cuore e fegato sembrano essere stati asportati.
Cosa vogliono i png dai Cani
Virigil: vuole che i Cani approvino la sua dottrina e gli permettano di usare il potere dei demoni (che lui non ritiene comunque tali) per i suoi scopi.
Luke: sconvolto dalla morte di Moses (alla quale ha partecipato) vorrebbe che il culto cessasse, ma senza mettere in pericolo la propria famiglia. Vuole che la chiusura verso il Popolo delle Montagne (alla quale da la colpa di tutto) cessi.
Hiram: vuole ottenere lo stesso potere di Virigil e vuole che i Cani stiano alla larga da lui e dal culto.
Asher: vuole che stabiliscano che il Popolo delle Montagne è corrotto. Vuole che i Cani curino la moglie. Non vuole riconoscere l’autorità di Gebedia.
Cosa vogliono i demoni
Vogliono che i Cani dichiarino colpevoli gli uomini del culto (in questo modo daranno ragione ai timori di Asher ed aumenterà l’odio verso il Popolo delle Montagne).
Vogliono che Aquila Rossa venga condannato.
Vogliono che il culto uccide la moglie del Sovrintendente.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa