Alimir passa le dita sui solchi lasciati dalla barbarie in un luogo un tempo così bello. "Ci sono voluti decenni perché quest'albero crescesse in questo modo, molto lavoro per renderlo un luogo sacro, e solo pochi attimi per distruggerlo" dice quasi fra sé e sé.
Si fa dare acqua, stracci e una ramazza, e pulisce personalmente ogni angolo dell'altare, eliminando tutte le tracce meno gravi del passaggio dei dragoni, poi si fa portare fiori, e incensi profumati se ne hanno. A quel punto chiedo di essere lasciato solo, e si raccoglie in preghiera, anche per alcune ore, se necessario e se non intervengono nuovi attacchi, implorando Alywa di concedergli udienza.