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(OT?) Scuola di immaginazione

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Moreno Roncucci:

--- Citazione da: Lollo - 2011-03-29 11:35:14 ---Forse bisognerebbe dire a Ron Edwards che il suo prossimo gioco "Story now", dopo Spione sul muro di Berlino e Shahida sul conflitto palestinese dovrebbe chiamarsi Settanta (per mantenere la S iniziale  8) ) ed essere ambientato negli anni della strategia della tensione in Italia.
O forse dovrebbe pensarci qualche italiano a scriverlo.

--- Termina citazione ---

Se ne è parlato alla INC 2010. Se ricordo bene, "dovrebbe essere un italiano a scriverlo" è stata proprio la risposta di Ron...   8)

@ Khana
Riguardo a role-playing e role-playing games:  se si usano "tecniche" dei role-playing games per altri scopi (educativi - didattici, non ludici) non si sta "giocando" quel gioco.  Quindi la questione diventa puramente semantica: l'insieme di tecniche usate per questo insegnamento lo chiamiamo "game" o no? In ogni caso, non sono gli stessi "games" di cui trattiamo noi. (la didattica è stata proposta da qualcuno come una quarta Creative agenda, un ulteriore scopo per "giocare" oltre ai tre previsti dal big model, ma è dubbio appunto che si possa anche solo parlare di "gioco" in quel caso, e non sia invece qualcosa di completamente diverso)

Davide Losito - ( Khana ):
Molto interessante la CA "didacticism" ^^
Grazie per le risposte, sia Lollo, sia Moreno.

il mietitore:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2011-03-29 13:44:59 ---@ Khana
Riguardo a role-playing e role-playing games:  se si usano "tecniche" dei role-playing games per altri scopi (educativi - didattici, non ludici) non si sta "giocando" quel gioco.  Quindi la questione diventa puramente semantica: l'insieme di tecniche usate per questo insegnamento lo chiamiamo "game" o no? In ogni caso, non sono gli stessi "games" di cui trattiamo noi. (la didattica è stata proposta da qualcuno come una quarta Creative agenda, un ulteriore scopo per "giocare" oltre ai tre previsti dal big model, ma è dubbio appunto che si possa anche solo parlare di "gioco" in quel caso, e non sia invece qualcosa di completamente diverso)

--- Termina citazione ---


mmmbeh. Questo è vero se lo scopo è prettamente educativo, ma se lo scopo è educativo E ludico allora si rimane nell'ambito del game, a dir mio.

Niccolò:

(la didattica è stata proposta da qualcuno come una quarta Creative agenda, un ulteriore scopo per "giocare" oltre ai tre previsti dal big model, ma è dubbio appunto che si possa anche solo parlare di "gioco" in quel caso, e non sia invece qualcosa di completamente diverso)
[/quote]

l'apprendimento è un prodotto secondario AUTOMATICO del gioco. non c'è gioco senza apprendimento. ma non credo si possa porre a livello di intento creativo. la possibilitùà di usare il gioco per apprendere e/o insegnare mi sembra possibile in tutte le CA, così come in qualunque gioco: una proprietà trasversale.

una cosa fondamentale di cui accorgersi è, secondo me, che quando un gioco rende TROPPO esplicita la sua funzione di apprendimento, mettendola come premessa a tutta l'esperienza invece che studiando l'esperienza per renderla una conseguenza, il "gusto del gioco" si guasta.

Moreno Roncucci:

--- Citazione da: Niccolò - 2011-03-29 19:21:37 ---

--- Citazione ---(la didattica è stata proposta da qualcuno come una quarta Creative agenda, un ulteriore scopo per "giocare" oltre ai tre previsti dal big model, ma è dubbio appunto che si possa anche solo parlare di "gioco" in quel caso, e non sia invece qualcosa di completamente diverso)

--- Termina citazione ---

l'apprendimento è un prodotto secondario AUTOMATICO del gioco. non c'è gioco senza apprendimento. ma non credo si possa porre a livello di intento creativo. la possibilitùà di usare il gioco per apprendere e/o insegnare mi sembra possibile in tutte le CA, così come in qualunque gioco: una proprietà trasversale.

--- Termina citazione ---

In questo allora non c'è la minima differenza con l'agonismo, l'affrontare una premise e il vivere un "sogno condiviso": sono anche questi presenti in tutte le partite del mondo, esattamente come l'apprendimento.

Come sempre, la CA si vede nelle priorità, non nella "presenza" (che allora avrebbero ragione quelli che dicono che giocano con tutte e tre le CA contemporaneamente)

Il dubbio (ed è un dubbio forte, tanto che sono relativamente pochissimi quelli che la considerano una CA) sta nel fatto che con una priorità come quella si possa ancora parlare di "gioco"...  (anche nei giochi dei bambini con cui "imparano divertendosi", l'apprendimento non è la priorità per il bambino)

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