Autore Topic: [SLOW DOWN] Avventure in prima serata - Contadini  (Letto 13075 volte)

Matteo Suppo

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Leggendo gli actual play e giocando effettivamente ad Avventure in Prima Serata mi son reso conto che non c'è UNA serie che sia UNA che non abbia cose strane in mezzo.


Se non è il fantasy becero, è la magia, o gli alieni, o poteri strani, o ancora peggio accozzaglie di robe improbabili. Nell'ultima giocata che abbiamo fatto c'era una civiltà sotterranea organizzata in caste che portava il consumismo allo stremo.


Ma io voglio vedere persone normali, problemi veri.


Così è nato in me il desiderio bruciante di giocare una serie, di cui so soltanto il nome: Contadini.


L'idea è nata per scherzo  un bel po' di tempo fa, dove si diceva "Beh con AIPS viene bene qualsiasi cosa. Prendi che so, Contadini, una serie che parla di gente che coltiva i campi".


Beh, avete idea di quanti possibili Problemi, quante possibili situazioni possono scaturire da questa idea? E quanto sarebbero autentici, considerando che si gioca vicino a casa?


Quindi ho sta mezza idea di fare un Pilota di Aips alla INC, con queste limitazioni: Niente roba strana. Persone vere. No sovrannaturale. Possibilmente mi piacerebbe giocare proprio Contadini, ma qualcosa di analogo va bene lo stesso.


Cosa ne pensate?
« Ultima modifica: 2011-03-21 09:10:50 da Aetius »
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Patrick

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #1 il: 2011-03-18 08:43:18 »
Tipo "La Casa Nella Prateria"? =P
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Mattia Bulgarelli

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #2 il: 2011-03-18 15:26:20 »
Tipo "La Casa Nella Prateria"? =P

Pensavo anch'io!

Però sì che è interessante. E te lo dice uno che ha giocato DUE anni con una serie di supereroi che è venuta BENISSIMO (da metà in poi) proprio perché il Sistema ci permetteva di non preoccuparci di "bilanciare i poteri" o "gestire i combattimenti", lasciandoci tempo per le cose che davvero interessavano: la dimensione UMANA dei personaggi.
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Mr. Mario

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #3 il: 2011-03-18 20:17:01 »
Sono scettico sul realismo come valore aggiunto. Non è che The Wire, Gilmore Girls, o Desperate Housewives, per citare tre serie dal manuale, godano dell'essere realistiche. Il mondo del crimine, o della gente ricca, è spesso lontano quasi come i superpoteri. Quella di House o di Grey's Anatomy non è vera medicina. Così non credo che da Contadini verrebbe fuori vera agricoltura.

Detto questo, come esercizio di stile, potrebbe essere interessante. Il problema è gestire il colpo di scena. Cosa succede davvero in Contadini? Qual'è il problema? Anche parlando di serie con gente normale, è lunga la strada che parte da 'serie su un agenzia pubblicitaria' e arriva a Mad Men.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Moreno Roncucci

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #4 il: 2011-03-18 21:50:28 »
Io invece applaudo. Trovo da sempre molto inquietante l'onnipresenza di fantasy e di sf nei gdr, come ad allontanarsi da qualunque cosa reale, come a voler considerare il gdr sempre e solo una fuga non solo dai limiti della propria identità (come in fondo è tutta la letteratura, in cui sei sempre nelle vite di altri) ma proprio dalla propria umanità.

Chiarisco: non è la voglia di giocare OGNI TANTO fantasy e fantascienza che mi lascia perplesso: è il fatto di pensare che giocare qualcosa di non fantasy o sf sia automaticamente "noioso"...

Certo. Così come Rocky è meno appassionante di Fantaghirò, e Salvate il soldato Ryan è meno drammatico di Starship Troopers (il film).

Boh. Non vaso a dire agli altri che devono giocare. Però poi gioco a Spione, Dubbio, Il Gusto del Delitto o Kagematsu e penso "non sanno cosa si perdono..."

Per una saga di contadini, di materiale di ispirazione ce n'è parecchio. Si può fare una saga familiare come nel fumetto "Les Maîtres de l'orge" (nel fumetto sono birrai, e per fare le varie generazioni si dovrebbero fare più stagioni, ma giusto per dare l'idea), inserirci trame sentimentali tipo Romeo e Giulietta, vendette, la difesa della propria terra da speculatori, etc.

Il range può andare da tragedia con un sacco di morti ammazzati fino a storie di semplice vita quotidiana (ma in questo caso, come nei telefilm, serve comunque una premise drammatica: se non si vuole inserire delitti e violenza, l'altra grande famiglia di temi è quella del sesso e dell'amore e della gelosia)

Visto che alla fine sarebbero questi temi a fare la differenza, più che i protagonisti (che siano contadini o taxisti o pescatori non ci vedo una gran differenza) punterei però più sul definire quelli, più che la professione. Per non far trovare al tavolo magari alcuni che pensavano di giocare un gruppo di contadini diventati briganti nell'italia del sud dopo l'unificazione, e altri che invece pensavano a qualcosa privo di violenza e di politica, tipo "I cesaroni"...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #5 il: 2011-03-18 22:20:22 »
Perché Matteo, tu, ingegnere infromatico di Torino, giocando "Contadini, una serie di gente che coltiva i campi" giocheresti vicino casa?
Battuta a parte, comunque, penso che se i giocatori sono interessati ai personaggi ed ai loro problemi, la serie possa venire bene come qualsiasi altra.

Credo che però Mario abbia espresso un dubbio lecito, che poi Moreno abbia chiarito: il realsimo può essere efficace, la routine no:
Citazione da: Moreno Roncucci
Il range può andare da tragedia con un sacco di morti ammazzati fino a storie di semplice vita quotidiana (ma in questo caso, come nei telefilm, serve comunque una premise drammatica: se non si vuole inserire delitti e violenza, l'altra grande famiglia di temi è quella del sesso e dell'amore e della gelosia)

Mr. Mario

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #6 il: 2011-03-18 23:23:06 »
Io invece applaudo. Trovo da sempre molto inquietante l'onnipresenza di fantasy e di sf nei gdr, come ad allontanarsi da qualunque cosa reale, come a voler considerare il gdr sempre e solo una fuga non solo dai limiti della propria identità (come in fondo è tutta la letteratura, in cui sei sempre nelle vite di altri) ma proprio dalla propria umanità.

Chiarisco: non è la voglia di giocare OGNI TANTO fantasy e fantascienza che mi lascia perplesso: è il fatto di pensare che giocare qualcosa di non fantasy o sf sia automaticamente "noioso"...

Certo. Così come Rocky è meno appassionante di Fantaghirò, e Salvate il soldato Ryan è meno drammatico di Starship Troopers (il film).

Boh. Non vaso a dire agli altri che devono giocare. Però poi gioco a Spione, Dubbio, Il Gusto del Delitto o Kagematsu e penso "non sanno cosa si perdono..."

Non voglio dire che sbagli, perché se hai quest'idea, si sarà formata sulla base di esperienze che non condivido e non posso contestare, ma trovo decisamente illusorio credere che un espediente narrativo quale può essere la magia allontani dalla propria umanità più di quanto possono fare migliaia di miglia e secoli di storia (Kagematsu) o decenni di vita in una grassa pace (Salvate il soldato Ryan).

L'onnipresenza di fantasy e sf (se c'è) non viene da una percezione di noia, dal mio punto di vista, viene da una questione di linguaggio e riferimenti culturali. Nella mia esperienza, con i miei amici universitari (dell'area di matematica, informatica e ingegneria), anche non giocatori di ruolo, un riferimento, che so, a Guerre Stellari è sempre chiaro e limpido. Wolverine che, per sottrarla al dolore del veleno che la ucciderà, dà a Mariko la morte che chiede con i suoi artigli, è una storia chiara quanto Romeo e Giulietta.

Intendiamoci, Medea che sfoga nella vendetta il dolore del tradimento, siccome fa uso della magia, è un fantasy. Lo è adesso, e lo era nella Grecia di migliaia di anni fa. Ma è un mito, un riferimento intorno al quale allora (oggi molto meno) serviva alle giovani generazioni per darsi dei riferimenti culturali e morali, serviva a spiegare la realtà.

Alla mia generazione cosa è stato dato? Moltissimi cartoni animati, fumetti, e storie fantasy e di fantascienza. Ho imparato un senso di lealtà e di amicizia contro il resto del mondo non da Eurialo e Niso, ma da Pegasus e Sirio.

Quando qualcuno con un bagaglio simile al mio è chiamato ad usare la propria immaginazione, c'è una certa propensione naturale a rifarsi agli schemi più profondi, che sono colorati di certi temi, non per una fuga dalla realtà, dalla mia vita, e tanto meno dall'umanità, ma al contrario, perché il linguaggio con cui sono portato ad esprimere temi profondi passa anche di lì.

Per me non è roba strana, è un modo di rappresentare la realtà e ciò che provo. Sono perfettamente in grado di farlo in molte altre maniere, ma per me non sono cose strane in mezzo, e non c'è un valore intrinseco nel rifiutarle e rimanere più aderenti alla realtà (per un dato valore di realtà, tra l'altro, perché Kagematsu, Spione, e il Gusto del delitto tendono spesso a portare lontano dalla realtà in altri modi).
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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #7 il: 2011-03-18 23:27:40 »
La mia ricetta è: ordinary people in extraordinary circumstances (non è mia, è roba vecchia).
Il fantasy è semplicemente una scorciatoia per ottenere le extraordinary circumstances.
Le scorciatoie possono essere utili, ma dopo un po' fatalmente mostrano la corda.

Simone Micucci

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #8 il: 2011-03-19 14:33:48 »
Io mi iscrivo.
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Mattia Bulgarelli

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #9 il: 2011-03-19 16:17:30 »
[...]
Per me non è roba strana, è un modo di rappresentare la realtà e ciò che provo. Sono perfettamente in grado di farlo in molte altre maniere, ma per me non sono cose strane in mezzo, e non c'è un valore intrinseco nel rifiutarle e rimanere più aderenti alla realtà (per un dato valore di realtà, tra l'altro, perché Kagematsu, Spione, e il Gusto del delitto tendono spesso a portare lontano dalla realtà in altri modi).

Io credo che ci sia un "valore intrinseco" nel giocare "realistico", ma non per un senso di superiorità morale o ontologica del realistico rispetto al fantasy.

Il "valore intrinseco" è che la fiction che ti aspetti ha già un set di regole sottintese: se un personaggio muore non ritorna, la malattia X è una condanna a morte certa, ci sono regole sociali... In generale, se fai certe cose hai delle conseguenze.

Nel fantasy/fantascienza più beceri (quelli fatti MALE, sia chiaro), la magia/tecnologia servono ad evitare conseguenze, a rovesciare impunemente cose stabilite prima, a risolvere situazioni con un colpo (letteralmente) di bacchetta magica.
La fiction che ne risulta è priva di "potenza" perché niente ha VERAMENTE conseguenze.

Sarà da qui che vengono i gruppi di D&D che attaccano la guardia cittadina? Mah.

Nel fantasy/fantascienza fatti BENE, le regole sono leggermente diverse, ma ci sono conseguenze.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Serenello

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #10 il: 2011-03-19 17:59:48 »
Dagli interventi che ho letto mi sembra di notare un problema. Ci si scorda quella che è probabilmente la forza più grande del fantasy e della SciFi: i racconti fantasy nascono spogliando la realtà dei fronzoli che ci distraggono, da quelle cose che ci tengono attaccati al mondo "coi piedi per terra" , come si dice, e ci permette di analizzare le nostre paure e i nostri problemi nella loro forma più pura. Sollevando i protagonisti dai pesi come "andare al lavoro" "prendere i bambini a scuola" o "pagare le bollette" si crea uno dei paradigmi per la nascita di un eroe: colui che può dedicare tutto se stesso allo scopo che si prefissa.
Frodo in LotR avrebbe potuto lasciare la contea sapendo ci condannare a morire di fame sua moglie e i suoi figli? Forse si, ma a quel punto la storia avrebbe parlato dei dilemmi personali di Frodo e non della lotta fra il male (l'egoismo di tenere l'anello) e il bene (la promessa di un futuro incerto per la terra di mezzo)*.
Allo stesso modo si potrebbe prendere come esempio Farenheit 451: si scollega la vita di tutti i giorni parlando di un agente di un immaginario corpo del ordine per puntare i riflettori sull'apaticità dei popoli che si iniziava a delineare in quegli anni.
Quindi, un'ambientazione fantasy manca si di realismo (nessun avventuriero dovrà mai preoccuparsi di fare la dichiarazione dei redditi o qualcosa di similmente noioso) ma sono spesso verosimili: si tratta di persone che affrontano i veri problemi della vita con tutto se stessi.
D'altro canto potrebbe essere interessante vedere "l'eroe" alla presa con i problemi ED INOLTRE con le difficoltà della vita di tutti i giorni.
Quindi a triex invece dico: contami!
Però poi dovrai dirmi cosa pensi di inserire di backstory per questi Contadini.
Giancarlo è un ragazzo di 27 anni che ha eredito l'azienda agricola del padre. Si sveglia tutte le mattine alle quattro per andare nella stalla, fa un breve sonno dalle 8 alle 10 e poi ritorna a lavorare. Tutta la sua giornata è così: qualche ora di lavoro e qualche di sonno, solo per arrivare alla sera con abbastanza forze per uscire coi sui amici.
Ma nemmeno questo basta e un giorno incontra Marco, rappresentante di prodotti farmaceutici che gli propone una serata "due ore di macchina e siamo a Milano Marittima. una volta li ho una polverina magica che ti da tutte le energia che vuoi!"

Questo è realistico ma le premesse danno adito a speranze di non noia ^^

In più mi permetto di asteriscare in toto l'intervento di Matteo: io stesso ho provato a lottare (inutilmente sic) contro questi costrutti narrativi. Contro i gruppi di eroi "giusti" perchè spazzano via villaggi di hobgoblin, invece che preoccuparsi delle conseguenze morali di questo atto.




*Non prendetela come un'analisi del opera ma solo per quello che è, un esempio, per favore ^^

Matteo Suppo

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #11 il: 2011-03-19 21:09:41 »
@Matteo turini: lo sento più vicino a casa perché io non abito a torino, ma a 5 minuti dal bosco e dai campi. fino a qualche tempo fa le mucche al pascolo passavano sotto casa mia.

@Ultimochehascritto: qual'é il problema di quel personaggio?

@altri in generale: non ho mai detto che voglio fare una serie noiosa. anzi, ho motivo di credere che sarà avvincente anche se non ci saranno aratri laser.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Serenello

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #12 il: 2011-03-20 01:29:27 »
@Ultimochehascritto: qual'é il problema di quel personaggio?

tecnicamente avrei anche un nome e c'è scritto di fianco al mio post :v

relativamente al personaggio vorrei dire che la mia era solo una sparata, un esempio di come la vita di tutti i giorni possa portare spunti interessanti. comunque se dovessi scegliere su due piedi senza sapere nulla del resto del cast o della serie opterei per "fiducia in se stesso". il sapersi eccessivamente condizionato da un lavoro immersivo come quello del contadino potrebbe portarlo a scegliere una via più breve per mantenere le amicizie di gioventù con quelle persone che contadini non sono (e che quindi hanno ritmi e una visione della vita diversa).

Matteo Suppo

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #13 il: 2011-03-20 12:36:16 »
Citazione
tecnicamente avrei anche un nome e c'è scritto di fianco al mio post :v

Sorry ma ero al cell, avevo finito di rispondere a matteo e non avevo modo di tornare indietro per controllare chi eri senza perdere tutto.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Emanuele Borio

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Re:Avventure in prima serata - Contadini
« Risposta #14 il: 2011-03-20 14:44:14 »
Visto che avevo espresso la stessa perplessità proprio con Triex, e avendo invece giocato con successo due serie molto carine, belle e intense senza alcun elemento soprannaturale a me piacerebbe assai partecipare.


Ovvio che nulla toglie che ci possano essere cose particolari, situazioni fuori dal comune, problemi molto grandi e volendo distanti, ma finché si rimane nell'ambito della realtà è tutto molto ma molto più intenso.


E comunque ce ne sono di serie TV completamente reali, mica si deve per forza fare sempre la serie sui supereroi e/o sugli alieni ò_ò
Ciao, sono Meme! - Fanmail 64 - DN=2 - Ingegnere delle Scienze Agrarie, Contadino, Nerd di Professione.

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