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[SLOW DOWN] GcG ha esaurito la sua funzione?

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Rafu:
@Marco Costantini: Sì, sì, non ti preoccupare… Gioco più che abbastanza.  ^_^

@Spiegel:

--- Citazione da: Simone Micucci - 2011-03-18 01:02:02 ---
--- Citazione da: Rafu - 2011-03-17 19:45:59 ---Non lo so, Ezio. Quante volte abbiamo aperto una "conversazione" su Internet solo per mettere in ridicolo qualcosa che non ci piace (e, di conseguenza, rafforzare un'identità di gruppo attorno alla nostra bandiera/campanile/quel che è)?
--- Termina citazione ---
Dico la mia in risposta ai suoi dubbi che mi sembrano molto interessanti: io non ho mai aperto nessuna conversazione per mettere in ridicolo qualcosa che non mi piace. Allo stesso modo credo che davvero in pochi l'abbiano fatto (ora così su due piedi non me ne viene nessuno, ma mi lascio il beneficio del dubbio).
--- Termina citazione ---
Guarda, ho fatto veramente poca fatica a trovare un esempio eclatante, proprio su questo forum, proprio questa settimana. No, non tuo.  ^_^
Con un caveat: non è che io ritenga questa pratica illegittima di per sé, affatto. Ma la sua esistenza è rilevante rispetto al contesto del mio intervento che tu riporti in apertura di thread: in quell'occasione, non riuscivo davvero a capire se lo scopo di Triex nell'aprire quel topic fosse questo o altro.


Comunque, venendo a questo thread… Personalmente, leggerlo ha rafforzato la mia impressione iniziale, ragazzi!  D:
Ma, certo, forse sono io che in passato ho nutrito aspettative irrealistiche riguardo a "Gente che Gioca" (la cerchia di persone, la cosiddetta "community", non semplicemente lo strumento forum!) e alle sue potenzialità.

Sullo strumento forum il discorso è presto fatto: sappiamo più o meno tutti, da varie esperienze, che gli internet forum sono buoni per porre domande pratiche, precise e circostanziate e ottenere (in mezzo a più o meno rumore da filtrare) una o più risposte altrettanto pratiche alla propria domanda — ma praticamente per nient'altro. In questo senso, per carità, GcG è un forum validissimo, con un basso rapporto rumore/segnale, per domande tecniche su regole o reperibilità di certe categorie di giochi, più alcuni argomenti collaterali… "Basta chiedere", no? È perfino un buono strumento per coordinare partecipazione a convention, cenoni e simili. Fa il suo lavoro egregiamente e non pretendo di più.
Dopotutto, su quale altro internet forum potrebbe andare, uno, a fare domande in lingua italiana su quella non meglio denominata gamma di bomboloni alla crema di cui gli americani discutono per es. su Story-Games (vedi sotto)? A questo riguardo ho un paio di perplessità, sulle quali posso elaborare a richiesta (e che potrebbero, in parte, risolvere il "mistero" del perché io intervengo poco in certe tipologie di discussioni, se davvero qualcuno se lo domanda), ma per il momento mi astengo perché sono del tutto secondarie.

Veniamo invece alle cose serie:

1. In questo gruppo di persone, tutti si sentono "arrivati", questo è evidente. Arrivati ai gdr editi da NarraTtiva/Janus/Coyote, che li hanno affrancati da Parpuzio -- l'orrido passato. Ed essendo "arrivati", non solo non si "muovono" più, ma neppure si avvedono dell'esistenza di direzioni percorribili.
A leggere questo thread, ma più in generale tutto il forum di GcG, si ha l'impressione che il mondo del gdr sia composto di due sole polarità: c'è (o c'era) Parpuzio, e c'è l'Indie NewWave Forgista secondo GcG. Oh, ho davvero scritto "new wave"?! Sì, l'ho fatto. Perché quando scrissi quel pezzo mi illudevo davvero di far parte di una comunità di persone interessata al gioco di ruolo tout court, a tutto tondo, a 360°, invece che ripiegati su un gioco solo. Ma il progresso è stato piccolo: qui vedo al massimo un gruppo di persone ripiegate su un insieme di 3-4 giochi, forse di 10 giochi imparentati, e diciamo anche purché giocati in certi modi "corretti" e non in altri, non sia mai! Nel momento in cui si paventa la possibilità dell'esistenza di "altro", fuori da questo "paradigma", ecco che subito fa capolino lo spettro di "Parpuzio" — probabilmente perché è l'unico "altro" che molti di voi, amici, hanno mai conosciuto? Per me "Parpuzio" è capitolo chiuso. Kaput. Consegnato ai libri di storia. Ma qui continuate a tenerlo in semi-vita alimentandone il cadavere con eccessiva e immeritata considerazione: è la vostra antitesi dialettica, l'altra polarità.
In quel mio vecchio post mi scagliavo contro coloro che istituiscono un (falso) dualismo… Ebbene, ora vedo che voi, qui, i miei amici, voi siete quei "coloro", ancora oggi. Ma mi sbagliavo su una cosa: non bastava evitare una parola per prevenire il falso dualismo, né l'auto-ghettizzazione. Qui l'auto-ghettizzazione del pensiero è ancora all'ordine del giorno, perciò, visto che l'oggetto della conversazione qui è una ben specifica famiglia di giochi, tanto vale darle un nome, invece di lanciarsi ogni volta in perifrasi bislacche.

2. Qui ormai è impossibile avere un "dialogo", perché il gruppo è compatto e monolitico. Se non esistono disaccordi, è chiaro che non possono esserci discussioni, ma solo pacche sulle spalle. La "conversazione" esistente è nella migliore delle ipotesi una successione di verifiche e rettifiche di fatti, ma le opinioni sono malviste. Un gruppo così caratterizzato potrebbe, se mai, iniziare un dialogo forse proficuo con altri gruppi, se solo potesse individuare altri gruppi che accetta come propri pari; ma internamente non ha più possibilità di confronto.
Non a caso, nel momento in cui una persona "del gruppo" (io) ha espresso un'opinione forte, la reazione qual è stata? Vi siete domandati: «Che cos'è successo a Rafu? Che problema ha? Forse gioca troppo poco (o forse gioca troppo)? Forse uno dei suoi gatti sta poco bene? In effetti, ultimamente interviene poco…» e così via. Il gruppo, cioè, non mette in discussione sé stesso, né tanto meno di fronte alla critica interna si spacca in fazioni, ma tende piuttosto a nullificare la critica come un corpo estraneo, una piccola malattia da curare. Nel fare questo, oltretutto, inconsciamente tutti iniziate preventivamente a manovrare per creare una distanza (da me): in caso il "problema" che ho non possa essere "curato" (in me), sarà sempre possibile ridefinire il gruppo in maniera da non includermi più. Sono meccanismi del tutto istintivi. ^_^
In altre parole, sì, mi sono disconnesso dalla mente alveare, e tutti mi avete immediatamente percepito come deviante. :-P


BIG DISCLAIMER: tutto quanto scritto sopra sono opinioni, il che significa che, pur essendo le mie opinioni fondate su fatti, tale corrispondenza non è biunivoca, né falsificabile. Ciò significa in pratica che un'altra persona potrebbe, a partire dagli stessi fatti, formarsi opinioni del tutto diverse dalle mie, ma tuttavia ugualmente valide. Specifico questo perché mi sono fatto l'opinione che alcuni frequentatori abituali di Gente che Gioca abbiano seri problemi a rapportarsi con il concetto di "soggettività" (primo fra tutti il buon vecchio Moreno, anche se finora non è intervenuto in questo thread). ^_^

Mirko Pellicioni:
Ammetto Rafu che sin dall'inizio ho percepito una certa autocompiacenza nei post di hci giustastamente si affrancava da un vecchio modo di giocare che li aveva stufati e tuffanrsi in un modo nuovo e stimolante nonchè piacevole di giocare.

Una situazione che vede adesso anche il sottoscritto.

Non bisogna poi dimenticare che ogniuno ha le sue velocità e percorre le strade del nuove al suo passo. Anche se conosco Claudia Michele e Domon da anni ci ho messo molto a staccarmi da certi modi di giocare, e sono un pò in ritardo rispetto a tutti voi.

Ma io sono fatto così si metto molto a partire, sono un diesel! :)

Vedo spesso ripetere certi discorsi anche per questo, c'è chi è molto avanti nel processo e cerca sempre nuovi stimoli, chi si compiace e si vuol godere le conquiste ottenute, e chi si affaccia da pochissimo e ripete le ovvie e scontate domande che tutti noi abbiamo fatto.

credo sia poi innegabile affezionarsi a un certo gusto e a certi giochi, come per il cinema o la letteratura se trovo un autore che mi piace, verso di lui sarò ben disposto mi aspetto di trovare qualcosa di mio gusto.

I nuovi autori come è giusto, devono farsi un nome sono loro a dover dimostrare! e sta a noi metterli alla prova giocando!

INfine c'è l'annoso problema del BM e The Forge. Forse vista la tendenza campanilistica degli italiani, l'abbiamo visto più come un partito una squadra di calcio che uno strumento di lavoro, una etichetta da appiccicare come si fa con i vini DOC!

Io questa tendenza a forzare le definizioni per fare uno spartiacque tra il "noi" e il "voi" un pò l'ho percepito e su questo bisogna stare attenti.

Spesso lo stesso Moreno che su latri forum e tutt'altro che leggero, richiama sul fatto che The Forge e la Teoria sono strumenti di lavoro e non parametri qualitativi.

Non è per nienete vero che un gioco nato fuori da certi ambienti debba per forza essere brutto o peggio parpuzioide! Anche perchè il parpuzio è più uno stato mentale che un gioco in sè.

Non vorrei che passassimo per eccesso di entusiasmo dal mito del "BuonMaster" al mito del "BuonGioco".

Mr. Mario:
Rafu: finalmente!


--- Citazione da: Rafu - 2011-03-24 05:31:30 ---Veniamo invece alle cose serie:

1. In questo gruppo di persone, tutti si sentono "arrivati", questo è evidente. Arrivati ai gdr editi da NarraTtiva/Janus/Coyote, che li hanno affrancati da Parpuzio -- l'orrido passato. Ed essendo "arrivati", non solo non si "muovono" più, ma neppure si avvedono dell'esistenza di direzioni percorribili.
--- Termina citazione ---

Ad esempio?


--- Citazione ---Ma il progresso è stato piccolo: qui vedo al massimo un gruppo di persone ripiegate su un insieme di 3-4 giochi, forse di 10 giochi imparentati, e diciamo anche purché giocati in certi modi "corretti" e non in altri, non sia mai! Nel momento in cui si paventa la possibilità dell'esistenza di "altro", fuori da questo "paradigma", ecco che subito fa capolino lo spettro di "Parpuzio" — probabilmente perché è l'unico "altro" che molti di voi, amici, hanno mai conosciuto?
--- Termina citazione ---

Che cosa rimane fuori, e non viene giocato/letto/valutato obiettivamente dalla community, secondo te?

Mattia Bulgarelli:
Mr. Mario ha beccato i due punti che stavo per evidenziare io.

Riguardo a me di persona:

1) mi sento "arrivato" nel senso spiegato parecchi post fa.

2) Mi pare di avere opinioni diverse dagli altri utenti spesso e volentieri e cerco di portare i discorsi "un passo oltre".

3) Non mi sento "ripiegato" su pochi giochi, se non nella misura in cui ho poche occasioni di provarne di nuovi ed il tempo dedicato al gioco mi serve per assaporare bene quelli iniziati. Non me ne faccio molto di provare 15-20 giochi per una sera, voglio giocarne 5 per 3-4 sere ognuno... Anche se in realtà diventano 2 o 3 per 6-8 sere ciascuno. Un gioco nuovo ogni 3 mesi circa, contando le pause, fa 3-5 giochi nuovi l'anno.

Ad INC proverò qualcosa di nuovo, porto qualcosa di vecchio, e playtesto il mio progetto La Mia Vita Con Angelica per completarlo.

4) Ok, Parpuzio mi fa schifo, è un non-design, è un calare le brache. Ma ho mai parlato male, che so, di un nuovo progetto non-forgita (per qualsiasi accezione di "forgita") e non-parpuzio?
Ho mai parlato male della filosofia Jeep?
Delle filosofie dei Live di cui ho tradotto i Manifesti per il LARP Symposium 2010?
Ho mai disconosciuto i tentativi (falliti) di Vampiri, di DnD 3.0, di DnD 4a, ecc. di innovare?
Non mi pare.

Mauro:

--- Citazione da: Rafu - 2011-03-24 05:31:30 ---Nel momento in cui si paventa la possibilità dell'esistenza di "altro", fuori da questo "paradigma", ecco che subito fa capolino lo spettro di "Parpuzio"
--- Termina citazione ---
Su questo non posso che concordare. La mia impressione, di cui ho già discusso con altri e che esplicito qui credo per la prima volta, è che alcune persone siano ancora prigioniere del periodo in cui giocavano a D&D e simili, di quando non potevano parlare di Cani (o che altro) senza doversi mettere sulla difensiva di fronte a un'orda di persone che "Non è possibile" "Non può funzionare" "Non è un gioco di ruolo" "Lo fai anche con D&D" "Basta il buonsenso!" e variazioni sul tema; dico "prigioniere" perché gli atteggiamenti che si vedevano in quegli ambiti a volte si ritrovano pari pari qui, anche se siamo in un ambiente che sa che [inserire gioco a caso] non è D&D, che anzi per la maggior parte si è distaccato da D&D e se ne tiene ben volentieri a distanza. Se oggi in GcG rispondo come ieri in IHGG... allora mentalmente non sono ancora uscito da IHGG.
Visto che si chiede di evitare riferimenti generici, il "noi" e "voi", premettendo che lo uso solo come esempio, ma non c'è nulla di personale (lo sottolineo: è solo un esempio, l'ultimo in ordine cronologico), porto quello che per me è il caso emblematico, in quanto più spesso e con più forza cade in questo: Moreno. Non lo dico per attaccarlo: da lui ho imparato tantissimo, gli sono grato per il tempo che impiega a rispondermi; con lui ho fatto delle partite epocali (la migliore partita che ho mai fatto: l'ho detto e lo ripeto) e giocherei ancora volentieri. Ma alla ventesima volta che mi sento dire (o che leggo che dice a un Ezio, a un Lapo, a gente che gioca a giochi moderni, conscia della differenza col passato, che magari nemmeno ha intenzione di toccare D&D con un'Asta di Tre Metri™): "Questo non è D&D, smettila di pensare che lo sia"... non posso non pensare: "Lo so, lo so, lo so. Possiamo per una volta partire dal presupposto che lo sappia, invece che partire sempre dall'idea che sto cercando D&D in [inserire gioco a caso]?".
Esempio concreto (ricordo nuovamente la premessa): quando Moreno mi ha detto: "Tu segui il gioco, non ti inventare stravolgimenti strani per rendere Trollbsbe più simile a D&D solo perchè un giocatore e lo aspetta" mi sono caduti i coglioni. Ho aperto una discussione per chiedere conferme e chiarimenti su come giocare correttamente Trollbabe (quindi non c'è l'intenzione di modificarlo, anzi il contrario), non ho mai parlato d'inventarsi "stravolgimenti strani", non ho mai accennato alle aspettative dei giocatori; eppure è arrivato quel commento (e, se era un modo scherzoso per dire: "Segui le regole e non preoccuparti", io e altri non l'abbiamo assolutamente percepito come tale).
In questo senso concordo con Rafu sull'incombere dello spettro di Parpuzio.

L'ho detto e lo sottolineo: non è un "problema Moreno", non è l'unico che ha atteggiamenti simili; uno dei miei difetti, tanto per darmi contro, è tendere a dimenticare che io stesso non vedevo le cose che oggi mi sembrano tanto ovvie, cosa che a volte mi porta a un atteggiamento "Ma come fa a non vederle?", magari con l'immancabile (e dannosissimo) accenno alla teoria. Io sono prigioniero dell'ovvietà che oggi vedo in certe cose, "prigioniero" perché a volte non mi rendo conto che ieri ero il primo a non vederle (magari le percepivo, nel senso che D&D non mi dava più granché, ma non le vedevo, non capivo perché D&D mi dava poco o nulla).

Il problema in tal senso non è se GcG abbia esaurito la sua funzione: anche se fosse, e allora? Può sempre inventarsene un'altra. Prima porta giochi nuovi in Italia, poi li diffonde, poi li fa giocare, poi sacrifica bambini diffonde una cultura del gioco, poi conquista il mondo crea una rete di gioco e discussione, poi... qualcosa ci sarà.
Il problema è se GcG, se i suoi membri, riuscirà a lasciarsi veramente alle spalle il passato, senza bloccarsi nel presente; perché, come l'ex fumatore che dopo anni sa da quanti giorni ha smesso di fumare, uno che continui a pestare su "Questo non è D&D" anche quando non c'è base non si è veramente lasciato alle spalle D&D.

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