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[slow down] La Character Advocacy e i Personaggi

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Simone Micucci:
Questa vuole essere una raccolta di vostri actual play.
Di quando avete fatto Character Advocacy, in modo per voi chiaro ed inequivocabile.
Scrivete la vostra esperienza.
Scrivete perché secondo voi avete fatto Character Advocacy.

Potete sbagliare. Non avete paura di postare perché non siete sicuri. Tutte le esperienze sono ben gradite!
Tutte.

Sappiate che in questro Thread si commentano le esperienze. Postate qui, per vedere se avete davvero fatto character advocacy, per capire di cosa si tratta e per chiarirvi le idee.
O semplicemente per condividere il vostro punto di vista.

È assolutamente vietato postare se non si è prima parlato della propria esperienza.
Eccezione: i post in verde della BM Watch possono essere fatti anche senza che la BM Watch stessa abbia postato un AP. Per ovvie ragioni.


--- Citazione ---"Il personaggio non esiste. Un particolare personaggio non ha voce, non ha pensieri, non ha opinioni. Esiste nella fiction, ma non esiste nella realtà. Quando quel personaggio viene descritto alle persone reali queste potrebbero benissimo sbadigliare e dire «ma a me che me ne frega di questa cosa?», e il personaggio non avrebbe voce in capitolo, non riuscirebbe a far capire perché lui è rilevante. Ha bisogno di una persona vera, reale, che prenda le sue parti, che difenda i suoi obiettivi, che faccia in modo che il personaggio, le sue azioni ed i suoi scopi, abbiano un peso rilevante nella fiction. Tutto ciò che il giocatore incaricato fa per tutelare il PG in questo senso ricade sotto il nome di Character Advocacy"

--- Termina citazione ---


E ovviamente inizio io.
L'esperienza più intensa di Character Adocacy, se l'ho davvero capita, mi è capitata a Cani nella Vigna.
Ero il GM. Ed era una città della quale ho parlato più volte.

Un ragazzo di nome Cornelius era bistrattato da tutti, tranne che da Clea. Tra i due è nato l'amore.
Purtroppo il padre di Clea si è rifiutato di concederla al sinistro Cornelius, forzandola per andare con il ragazzo di una famiglia ricca e benvoluta, Nathaniel.

Ci sono state diverse scene in cui io ho sentito chiaramente di star prendendo le parti di Cornelius. E devo dire che forse ho avuto la sensazione di tralasciare un pò gli altri PnG.

Cosa ho fatto?
Cornelius stava poco con gli altri, sopratutto dopo la scomparsa del padre di Clea.
I Cani lo ascoltano come "ultima campana", chiedendogli cosa ne pensa di tutto quello che è successo (il padre di Clea, che aveva selvaggiamente preso a pietrate Cornelius per tenerlo lontano da lei, era scomparso e lei stava per sposarsi a Nathaniel, che avrebbe economicamente aiutato la sua famiglia).

Cornelius rivelò tutto al Cane che era andato a parlare con lui. Gli disse di aver ucciso il padre di Clea, e di averlo fatto perché il loro amore non avesse più ostacoli (gli era stato detto dal Padre della Vita in sogno).

È stato il personaggio che ho sentito più vicino tra tutti (nathaniel e clea li sentivo poco), mi son divertito molto a immaginare le sue sensazioni quando fui costretto ad accusare un rilancio "non vorrai che Clea ti veda come un assassino?". Pensai al fatto che "no, cornelius non si crede un assassino. E sicuramente non vuole che lei lo veda così. Lei che è l'unica persona che lo ama".

E ricordo l'ultima scena. Quando Clea scoprì chi era l'assassino di suo padre e gli gridò addosso con odio, fuggendo in lacrime. Fu una scena molto intensa.
Ci fu un conflitto con posta "la Vita di Corneius", con Cornelius che voleva suicidarsi e alcuni Cani che volevano fermarlo. Fallendo.
Cornelius morì lì, in un campo, e fu sepolto da uno dei Cani che pregò per lui.

Altri PnG hanno avuto la loro degna sorte, ma io ho chiaramente sentito di aver difeso le intenzioni di Cornelius per renderlo interessante di fronte agli altri. Per rendere le sue scelte rilevanti. Fino alle estreme conseguenze.

All'epoca non sapevo cosa fosse la Character Advocacy, ma credo che questo esempio possa ricaderci.

Che ne pensate voi?

Matteo Suppo:
Pensa che coincidenza... in una mia partita c'era proprio un png di nome Cornelius. E ha tentato di suicidarsi.


Il mio personaggio era un contadinotto, pensava che Cornelius avesse sbagliato, ma pensava anche che avrebbe potuto aiutarlo, chissà, magari facendolo diventare un cane.


In ogni caso non volevo che si sparasse! Così sono entrato in conflitto per impedirglielo, ma lui ha sparato al mio povero contadinotto.


Accuso il colpo o lascio la posta? Vuole prendersi un proiettile e provare a salvarlo o lasciarlo morire? Ho dovuto scegliere io per il personaggio, e ho scelto di non fargli prendere le pallottole, di lasciare la posta. Ricordo che ho pensato che una pallottola poteva essere letale, e non volevo che morisse, e in più non avevo idea di come sfruttare i pochi dadi e i tratti e di come poter fare rilanci decenti. Non è facile salvare qualcuno che vuole uccidersi. Così ho scelto di cedere la posta.


Non so se questo è stato advocacy. Di sicuro è stata una scelta difficile e una scena intensa.


Ma voglio fare anche un actual play negativo, di NON advocacy. Giocavo a D&D e avevo un druido mezzo-albero (una razza strana di qualche manuale). Nel party c'era un guerriero dragonide, con delle idee piuttosto buffe sulla moralità. Una volta, dopo aver preso dei prigionieri e dopo averli interrogati, li uccise, gettandoli in un incendio.


Mi alterai. Protestai. Al mio personaggio sta cosa non andava giù. Ammazzare prigionieri? Che cosa becera. Lui si difese dicendo che non aveva fatto nulla di male, e io intuii la direzione che stava prendendo la situazione.


Avremmo discusso un po' in character finché qualcuno non avrebbe ceduto o non avrebbe tirato fuori le armi. Non ci sono meccaniche valide per risolvere conflitti di questo tipo, perché D&D4 è pensato come gruppo VS nemici.


Quindi ho deciso di cedere subito, per evitare noie e rischiare divisioni del gruppo (never split the party!).


Ingoiando il rospo non ho fatto character advocacy

vonpaulus:
stando a quanto ho letto recentemente e a quanto ho capito recentemente dalle spiegazioni di Moreno credo l'esempio portato da Simone sia riferibile ad una cosa diversa dalla character advocacy. Appassionarsi alle vicende ed alle emozioni di un carattere è bellissimo ed certamente uno dei possibili attivatori del character advocacy ma questa può e deve essere fatta anche quando le motivazioni e le scelte del personaggi non sono condivise dal giocatore o dal Master. Chi gioca un "cattivo" non sempre parteggia per lui e tuttavia deve giocare in modo che il cattivo rispetti la sua indole, la sua morale e persegua i suoi obiettivi.


Gli esempi di Triex sono poco chiari in quanto non descrivono la morale e le motivazioni dei personagi. 


Nel caso del contadino mi sembra che aver deciso di lasciar perdere perchè il giocatore non era in grado di determinare come sfruttare in modo vincente le meccaniche di gioco sia un esempio di mancata character advocacy anche se in realtà dipende da chi era il contadino, dalla sua morale etc.  Magari il contadino era un vigliacco e restare inattivo era una scelta logica.


Il caso del druido sembra più chiaro perchè li sembra chiaro che le motivazioni delle scelte sono state determinate da questioni relative al giocatore e non al personaggio. Ma non è ciaro quanto il comportamento del guerriero fosse contrario alle motivazioni portanti del personaggio, tipo il suo allineamento ( se esiste ancora)


Negli anni remoti una forma molto grossonalana e primitiva del character advocacy era infatti il rispetto dell'allineamento.

Hoghemaru:
riporto qui l'AP che ho postato nell'altra discussione:



--- Citazione ---nella scorsa sessione ad exalted il master ci ha introdotto un PNG che probabilmente dovrebbe diventare un nostro prossimo avversario, un sicario che come "presentazione" ha tagliato in due la locanda della città con la sua spada... dal momento che non voleva affrontarci ci ha chiesto di seguirlo in un posto più tranquillo.
io sapevo che quel tizio poteva tranquillamente aprirmi come una cozza quindi la scelta più saggia sarebbe stata seguirlo e stare buono... ma il mio PG è un Sangue di Drago sedicenne e incosciente, così ho pensato di rispondergli "cos'è, hai paura di fare brutte figure in pubblico?"
pessima mossa: se non fosse intervenuto il Notte a bloccare l'attacco al posto mio avrei preso una bella mazzata! ^_^

PARTEGGIARE mi avrebbe portato a farmi i cavoli miei, mentre RAPPRESENTARE mi ha fatto fare una scelta che sapevo essere svantaggiosa, ma che il mio personaggio avrebbe sicuramente fatto.
--- Termina citazione ---




e ne aggiungo un'altro:


anni fa giocavamo alla 3.0, eravamo tutti al primo livello.
io avevo un paladino, ero ferito da un precedente scontro.
non ricordo per quale motivo ci ritrovammo nel bel mezzo di scontro con un mezz'orchi, la scelta più strategica sarebbe stata fare un attacco alle spalle al mezz'orco che era già ingaggiato in combattimento con un'altro PG, ma io invece dico "gli vado di fronte e dichiaro di sfidarlo"
un paio al tavolo mi hanno detto "ma sei scemo?" e io "no, sono un paladino!" mentre altri hanno detto "va bé, ci sta"
morto, ma il GM ha apprezzato molto la giocata, ricompensandola con alcuni bonus al mio PG successivo ^_^

Simone Micucci:
Rispondo brevemente che sono in pausa pranzo, solo per fare un intervento da Thread Opener.

Prima però mi autocito


--- Citazione ---È assolutamente vietato postare se non si è prima parlato della propria esperienza.
Eccezione: i post in verde della BM Watch possono essere fatti anche senza che la BM Watch stessa abbia postato un AP.
--- Termina citazione ---

Paolo, non vedo il tuo AP.
Le idee di tutti sono ben gradite, ma solo dopo che si è fatto il passo in avanti e si è parlato delle proprie esperienze. Sia positive che negative (quella volta che NON ho fatto Character Advocacy) oppure dubbie (mi è successo XYZ, credo sia Character Advocacy, ma non ne sono sicuro).

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