Premetto che farò (tempo permettendo) un thread che parli, da zero, di Character Advocacy, come
concetto, perchè vedo che c'è una confusione ENORME. E parlandone oggi al telefono forse ho trovato una buona maniera di spiegarlo.
Questo thread è specifico sulla traduzione, e secondo me è un problema successivo: PRIMA si capisce cos'è l'Advocacy, POI si traduce.
Il motivo della mia irritazione l'ho capito solo dopo aver postato il post precedente: scusami Mattia, i thread con carenza di actual play mi fanno sempre questo effetto. (che è comunque un atteggiamento sbagliato, invece di incavolarmi dovrei fare come Simone e chiedere esempi concreti. La loro mancanza in questo thread si vede anche dal fatto che, secondo me... non stiamo assolutamente parlando della stessa cosa!
Vediamo infatti gli esempi postati da Davide. Premetto che sono molto poco "actual play", perchè prevale troppo il contenuto immaginario, e c'è poco "gioco reale al tavolo". Visto che senza questa parte, essenziale in un actual play, è impossibile distinguere sia la CA che l'Advocacy, questo li rende abbastanza problematici nel trattare queste cose...
Ah, scusa...
Hm... Dunque... durante le Cronache di Dragon Lance mi sono lanciato da solo contro un drago nero a Pax Tharkas perché teneva in ostaggio Goldmoon, mia promessa sposa. Il drago nero ha gradito... con un bel ruttino.
Ho preteso iniziativa e tiro per colpire.
Questa non è advocacy, hai solo preteso il rispetto delle regole. Cioè hai preteso il rispetto per TE, come giocatore.
Nella campagna di Mage, mentre il resto della mia chantry mi teneva sott'occhio cercando di capire se ero intriso o meno di energie qlippothiche (quelle dei nefandi) - con lo ST che mi metteva di fronte a situazioni in cui era molto probabile che io mi lasciassi andare alla violenza gratuita - ho ucciso un ragazzo in una rissa in un bar, utilizzando una rote di Entropy (la sfera più facilmente corruttibile) per tirargli un pugno sul naso, ben sapendo che l'utilizzo della magia si sarebbe visto e che avrebbe dato di me l'esatta immagine che avrei dovuto evitare.
Io giocatore, sapevo che il PG era sotto esame. Il personaggio "no"; alla domanda del ST "se vuoi resistere alla tentazione di usare la magia qlippothica, devi tirare" ho risposto "no, no... la uso".
Questa è dubbia. Potrebbe anche essere semplicemente "l'interpretare il personaggio" (rileggendo i miei post, anche il mio esempio poteva essere inteso così la prima volta)
Anche gli esempi successivi, di vampire, ha lo stesso problema: è quasi tutto solo "contenuto immaginario", e quindi potrebbe essere benissimo solo "interpretare il personaggio"...
Questi più sotto poi ...
In giochi un po' più moderni, la cosa è all'ordine del giorno... Soldati di Cold City che si immolano perché hanno ricevuto l'ordine di difendere "fino alla morte" uno degli altri Personaggi. Agenti di Covenant che cadono vittime dei peggiori ricatti o che perpetrano le peggiori cospirazioni possibili, oppure devono fuggire e nascondersi perché hanno preferito la famiglia alla Fratellanza...
In uno dei tanti playtest di Ravendeath, avevo fatto un personaggio ispirato a quello del Corvo che grida "Fuoco e Fiamme" tutto il tempo e non ho perso occasione di lanciarmi a capofitto alla prima scena contro il protagonista nel tentativo di ucciderlo.
Per chi non conosce Ravendeath... non è possibile, a livello di regolamento, uccidere il Protagonista. Ma il mio personaggio era violento e ha reagito da violento
... mancano COMPLETAMENTE di descrizione del gioco al tavolo, sono puro contenuto immaginario!
'Advocacy non è solo "interpretare il personaggio". Garantisco che nel mio esempio del Mago di AD&D, ho interpretato un sacco. Credo di non aver mai parlato out-of-character (all'epoca ci guardavo molto a queste cose), ogni azione era giustificata a livello di fiction (tranne quelle che proprio erano scassate proprio a livello di physical Engine farlocco, quello con D&D lo devi accettare).
Eppure non era Advocacy.
La risposta alla domanda di Simone, sul fatto che abbia fatto o no Advocacy: in una situazione con quella Creative Agenda (assolutamente gamista), NON E' DEFINIBILE IL CONCETTO DI ADVOCACY. Ne parlavamo prima, il "flusso dati" va in direzione opposta, giocatore---> personaggio e non viceversa. Il massimo che puoi fare, appunto, è "interpretare il personaggio"
Esempio:
Il GM dice "OK, avete fallito il tiro di sorpresa, siete sorpresi da tre lich, vi attaccano, perdete l'iniziativa, che fate?".
Che Advocacy puoi fare? Il massimo che puoi fare è fare le vocine, le vocette, pronunciare frasi in character tipo "no! Devo riuscire a sconfiggere questi mostri dannati per salvare la mia amata" che ti fanno avere più px per l'interpretazione, giocare in maniera tatticamente efficace, giustificandolo con l'interpretazione a D&D si può giustificare tutto, coe fai a fare advocacy? Il flusso dati è "il giocatore fa questa mossa favolosa, da applausi"----->"e se è bravo la giustifica a livello di fiction, e prende più xp. Ed è sempre possibile giustificarla". Non è advocacy.
Prendiamo un flusso dati tipico di Advocacy: "personaggio"---"scelta del giocatore". Ma visto che il personaggio non è un protagonista (in senso story now, premise e compagnia bella), QUALUNQUE COSA FAI esprime il personaggio. Scappa? Lo interpreti. Combatte? Lo interpreti. A livello di "portare il persoaggio" non fa differenza. Non c'è advocacy, perchè manca il cliente.
Ma la spiego meglio da zero, poi...