Play by Forum > (Trollbabe) PbF 3

Prima Avventura

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Marco Costantini:
E&T: "Dannazione Geir, come puoi permettere che un troll faccia questo al nostro signore! Anche se la gamba guarisse chissà quali maledizioni gli sta infondendo nel cuore! Non è chiaro che vuole ingannarci?" continua l'uomo, stavolta ad alta voce e attirando l'attenzione di tutti i presenti.


Tiro...6.


Vai di fallimento.

Antonio Caciolli:
Il fumo nero mi avvolge a sono costretta ad inginocchiarmi tossendo affaticata da prima
Urlog mi aiuta ad alzarmi

E&T: "dammi la tua forza Urlog gli dico mentre prendo la testa del mio sevitore in una mano e quella di Runar da un altra per trasferire le loro energie

Marco Costantini:
E&T: il troll china il capo permettendoti di poggiare la mano sulla sua fronte. Quando invece la poggi su quella di Runar, ti accorgi che la sua temperatura è decisamente alta. Apre gli occhi, ma non sembra osservare nulla in particolare; il suo sguardo resta fisso nel vuoto

Tiro e...4


Narra come fallisci del tutto o narra il fallimento e usa un ritiro.

Antonio Caciolli:
Con un tremito apro gli occhi e vengo sbalzata via dal letto dove si trova Runar. Urlog mi si avvicina ma gli intimo "Benda la ferita noi non possiamo più fare nulla quella gamba è stata sicuramente maledetta da una magia troppo potente"
Mentre Urlog ubbidisce ai miei ordini mi rivolgo a Geir: "quella donna è malvagia ed è guidata dagli dei del Caos, dovete cacciarla da questa città o per voi non ci sarà speranza..."

scusate per il conflitto lungo ... speravo che i grandi numeri mi avrebbero aiutato :)

Marco Costantini:
Perfetto, e su queste tue parole la scena si chiude con uno stacco netto al nero.


Legata ben stretta mani e piedi, Mirna viene portata a quelle che devono essere le celle.
Scendendo una stretta scala scavata nella pietra, si giunge ad un cunicolo, che sembra una vera e propria caverna.
Due uomini la sorreggono tenendola sotto le braccia, mentre un altro, coltellaccio e lampada ad olio in pungo -unica luce- chiude la fila.
"Per fortuna la cella è vuota" bofonchia uno di quelli che ti sorregge.
"E non sarà occupata per molto "ghigna l'uomo alle spalle di Mirna. "Questa bellezza domani la appendiamo per il collo".
"Che spreco" dice l'altro, "dopo tutto il casino che ha fatto si meriterebbe ben altro".
E così arrivate davanti ad una grata infissa nella pietra. D'altra parte si trova una specie di nicchia, appena in grado di contenere un paio di uomini, nera come la pece.
"Sbattila dentro e andiamocene a cena" dice il tizio che chiude la fila.

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