Sistema: 4,5.
Meccaniche: 5. Davvero, mi ha colpito in maniera spiccata. Davvero una gran bella pensata, una macchina affascinante e avvolgente. Tutto è piuttosto semplice e la divisione in ruoli azzeccatissima, il meccanismo dei conflitti ben pensato e anche gli agganci tra i semi delle carte e le possibili scene. Questa è una delle meccaniche che racchiude inoltre più spunti originali. Unico limite è quello di essere un gioco fissato per due persone. Assolutamente affascinante (come già mi aveva affascinato nel 1001 notte) il racconto nel racconto.
Funzionalità: 4. Facendolo girare tutto funziona abbastanza bene e come un orologio. Ho trovato comunque un paio di difetti da oliare e un problema più serio di impostazione del gioco.
Il problema è che chi fa Calipso si sente frustrato da un dover giocare spesso in modo passivo o di reazione. In particolare questo si sente nella risoluzione dei conflitti, dove Calipso non può mai dire nulla. Che Odisseo vinca o che perda (in entrambe le soluzioni) è sempre lui a spiegarci come va a finire l'episodio e questo frustra il giocatore di Calipso che se ne deve stare zitto. Forse serve (a costo di far saltare un po' la magia dell'Odisseo che è sempre lui a raccontare come va) che anche Calipso come ruolo possa poter narrare la fine (e usarla per far vedere come è capace a consolare Odisseo del fallimento). Non è Calipso in fondo una "dea" con poteri speciali? Non può essere che con Odisseo sopraffatto dalla sconfitta e incapace di raccontare, lei gli legga la mente (anche metaforicamente, quindi supponendolo) e finisca il racconto al posto suo. Sarebbe ottimo in particolare con un fallimento di rosso.
A livello di difetti serve spiegare chi e come può interpretare eventuali png e personaggi secondari (in tal senso, giocandolo in 4 giocatori con due coppie e quindi due storie a turno, la coppia in standby può aiutare interpretando i png [e poi ci si inventa un'altra meccanica poco invasiva ma che li aiuta a costruire la storia]).
l'altro difetto è sempre legato alla passività di Calipso. Essendo Calipso che si accorge della malinconia di Odisseo e lo sprona a parlare, forse sarebbe più funzionale (e anche gratificante per il giocatore) poter inquadrare lui la scena e non Odisseo in modo anche da influenzarlo suggerendogli una situazione o un comportamento (che tanto invece Odisseo ha da inquadrare e portare avanti la scena narrata della tappa del suo viaggio e così, per ogni episodio ciascuno dei due ha un momento di inquadramento).
Colore: 5.
Appeal: 5. Awesome... Coinvolgente, intrigante. Ispira molto per la sua iconicità essendo ben ideato e supportato. Da una parte definisce molto la situazione e il tipo di storia, dall'altro lascia aperti tutti gli spazi necessari alla fase poietica di esplorazione di una storia. Un tema in sé nuovo, ma antico e ancestrale. Davvero nulla da eccepire.
Coerenza: 5. L'esempio perfetto di cosa io intendo per coerenza tra meccaniche, colore e storia che ne viene prodotta. In questo caso i difetti riguardano più l'efficacia di un giocatore, ma non intaccano realmente la struttura del gioco che trovo eccezionalmente ben congeniata in rispetto del colore.
Fruibilità: 5. Mancano solo gli esempi a renderlo chiaro esempio di perfezione. Eppure quasi non ce se ne rende conto. Il testo segue passo passo, ordinato e preciso senza mai contorcersi. Ben evidenziate non solo le parole chiave ma anche le parti importanti da rileggere mentre si sta giocando, cosa che le fa trovare subito.
Attinenza: 4. Tecnicamente sono toccati tutti. Ma guerra è appena toccata con la prima tappa, mentre il frutto entra un po' forzatamente con una minimeccanica alla fine. Indeciso entrambi se sono validi o meno, preferisco contarli entrambi come mezzo per arrivare a un totale di 4.
Totale: 4.625