Autore Topic: Il valore del Finale (quello con la F maiuscola)  (Letto 5122 volte)

il mietitore

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Re:Il valore del Finale (quello con la F maiuscola)
« Risposta #15 il: 2011-02-13 12:47:29 »
Rispondo al post #6 di Spiegel, e chiedo venia per non avere risposto prima. Purtroppo ho il computer in ospedale per un'ernia al disco fisso, e sono un po' fuori dal mondo da una settimana. Volendo andare immediatamente OT, credo sarà la volta buona che proverò Ubuntu.
 
Detto questo:
 
Gioco a D&D molto spesso e da anni. Purtroppo però sono impantanato in un loop continuo in cui si arriva al quinto livello e poi il gruppo o esplode, o la campagna per qualche motivo si ferma, vuoi perchè era un Encounter o perchè... che ne so del perchè. Il mio record è l'ottavo livello.
 
Posso però dire che il porsi l'obiettivo finale del PG è un buon motore per le avventure. Il manuale dice che intorno al ventunesimo livello un giocatore dovrebbe impostare la cosiddetta "cerca del destino" del proprio PG, che è in pratica la risposta alla domanda "qual'è la tua strada" di NCAS. Sono d'accordo che la cerca del destino debba esserci, ma credo che questa vada decisa (lasciando un minimo di margine di flessibilità, ovvio) fin dai primi livelli. Io me ne occupo in creazione, mentre gli altri giocatori con cui ho avuto a che fare raramente si ponevano il problema.
 
Impostare la cerca del destino fà andare l'avventura in una certa direzione che il DM è obbligato a rispettare, e farà si che il termine dell'avventura non suoni come qualcosa di inaccettabile, ma che anzi sia qualcosa di gradito ("ca**o, ci ho messo un anno, ma alla fine i nove inferi li ho conquistati tutti per davvero!"). D'altronde, è il desiderio ultimo e massimo del PG: il suo raggiungimento non può essere sgradito, anche se poi il PG trascende la propria mortalità, seguendo il "finale", diciamo, indicato nel proprio destino epico, che alla fine si delinea come un canovaccio su cui ricamare la conclusione della campagna.
 
Volendo mettere un po' di AP, il mio PG Criel aveva come cerca del destino "scoparmi Shar". Nè più nè meno. E' un esempio piuttosto vago, ma dà comunque una certa direzione alla campagna. Magari sarà l'inizio di un'odissea volta ad andare a ripescare un pezzo della pietra di Tharizdùn, in fondo all'abisso, con cui potere conquistare il cuore (e ben altro) della dea (per inciso, era questa l'idea, la MIA idea, ma il DM... lasciamo stare, che altrimenti mi metto a piangere). Una cerca del destino simile è capace di trainare dal primo fino al trentesimo livello, in un gioco come D&D, perchè si presenta come una valida motivazione per andare a menar le mani per trenta livelli di fila.
 
E poi nel finale magari Criel sparisce dalla circolazione perchè è diventato un semidio. Però vuoi mettere: diventare semidio scopandosi una dèa. Mica banane.
 
Facendo qualche altro AP, ricordo (ma questi sono PG miei, e i miei PG sono sempre un po', diciamo.. particolari):
- "Andare a fare bunjee jumping nell'abisso per l'eternità" del Nano Mudwayne;
- "Andare a pescare gamberi nel mare astrale su uno Spelljammer chiamato Jenny" per il mezzorco bardo Dave Forrester. Mi sono sempre chiesto che razza di gamberi possano saltare fuori dal mare astrale.
« Ultima modifica: 2011-02-13 12:51:22 da il mietitore »
"E non guardare troppo a lungo dentro alla lavatrice, o anche la lavatrice guarderà dentro di te"
Revan Adler, Match d'Improvvisazione Teatrale, Giugno 2009
Trash Meets Steel
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