[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Sono accettabili solo se sono conseguenza diretta e inevitabile di quello che fa il PG.
Quindi, in questo caso, la posta "uno dei futuri Cani dirà in pubblico che ha preso ad esempio Bertrand per la sua temperanza" non è accettabile.
Certo, ci vuole poco a renderla accettabile: "Bertrand riesce a dare un esempio di temperanza così degno di nota, da meritare di essere preso ad esempio dagli altri studenti". Però messa così indica un obiettivo concreto da raggiungere da parte del giocatore. Messa come "l'npc tal dei tali fa questo" diventa un esercizio in "pestaggio dei piedi del GM e incasinamento generale".
Inizio dal fondo:
Credo sia meglio il thread esterno per chiarezza, pulizia e riferimenti futuri, non tanto per questioni "morali".
Sull'accettabilità della posta... Nella prima formulazione, mi pare solo più generica, che lascia spazio ad un intervento anche diretto del PG (esagero: escalare ad Armi Da Fuoco perchè un PnG lo dica, volente o nolente), non vedo la non-accettabilità.
Ma so che Moreno sarà lieto di spiegarmelo
in poche righe.
La seconda opzione taglia fuori un intervento diretto del PG (o così mi pare), con lo svantaggio ulteriore di rendere più vaga la definizione del "quando l'obiettivo è raggiunto"... Ok che poi spetta a chi cede la narrazione essere chiaro, quindi è un falso problema.
Qualche pensiero da altri, anche, tanto per avere un altro parere?