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[Dubbio] Actual Play Sabato 01 novembre Lucca08
Giuseppe Urbani:
--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Questo concetto che interpretare un personaggio ti ha aiutato a impersonarne un altro è molto interessante. Ti va di elaborare?
--- Termina citazione ---
Bhé da come avevo capito funzionasse il gioco fino a quel momento, mi era parso che Tom fosse il mio ruolo principale, quindi quello più importante, ovvero quello più "critico". Perciò giocare nei panni di Tom mi richiedeva uno sforzo maggiore sia in termini di elaborazioni degli input degli altri giocatori, che in termini di comunicazione dei miei output in maniera credibile e appropriata al personaggio che stavo giocando. In particolare, personalmente, non so mai quale sia la cosa migliore da dire tra le pressoché infinite possibili risposte. Non perché ci siano risposte "sbagliate", ma perché ci sono risposte "migliori" di altre e per natura tendo sempre verso il massimo possibile, mi riescono difficili certi "compromessi".
Invece giocare Lewis mi riusciva decisamente più semplice perché essendo caratterizzato come uomo-sogno non mi preoccupavo molto di essere credibile sia perché non mi vedo come uomo ideale di nessuno (almeno per ora ;) ) sia perché spesso un sogno non è reale, e forse è proprio questo che lo rende così attraente, così bello (sempre imho ovviamente, su quello che penso io dei sogni).
Quindi ho giocato con la tensione tra due opposte istanze: quella di essere credibile anche come uomo-sogno per far riuscire meglio il gioco, da un lato, e, l'istanza di allentare lo "sforzo" del cervello a interpretare Tom rinvigorita dal mio concetto di sogno, dall'altro lato.
Voglio aggiungere che quest'analisi l'ho svolta abbastanza consciamente durante la partita stessa, e praticamente fin dai primi momenti in cui mi sono trovato a vestire i panni di Lewis-sogno. Sinceramente questo "strano" dualismo che avevo intesta mi ha fatto sembrare ancora più un attore e nella realtà e nel gioco :).
Concludo dicendo che giustamente Claudia, essendo la regista, mi ha richiamato diverse volte ad essere più credibile come uomo ideale di Nicole. Ritengo che ciò sia stato essenziale a ristabilire l'equilibrio tra le due opposte tensioni. Altrimenti mi sarei effettivamente spostato sempre più una caratterizzazione poco verosimile di Lewis, anche in virtù del fatto che il tempo in scena non era equipartito tra i miei due personaggi, ma sproporzionato decisamente verso Tom.
A proposito dei tempi in scena che ne pensate? (chiedo a chi c'era) Intendo dire la distribuzione del tempo sia a livello globale tra i 4 giocatori che per ogni giocatore tra i suoi 2 personaggi?
Per conto mio posso affermare che a livello globale ci sia stata una sostanziale parità tra i tempi in scena dei vari giocatori giusto? No perché giocando avevo perso effettivamente la cognizione del tempo, quindi magari in termini oggettivi di secondi fisici non so, ma senz'altro il tempo relativo alla nostra dimensione di gioco mi è sembrato spartito in maniera soddisfacente, tanto è vero che non ho richiesto nessuna scena istantanea su di me (e neanche sugli altri sia perché ero abbastanza contento delle caratterizzazioni che venivano fuori, sia perché appunto mi sembrava che l'equilibrio che stavamo ottenendo giocando [e qui intendo la giocata globale, cioè comprensiva delle scene istantanee chiamate dagli altri che ho trovato sempre molto appropriate] non dovesse essere perturbato).
A livello dei miei due personaggi, come accennavo prima ( :o avevo detto che concludevo ma poi mi sono impelagato su questa nuova questione dei tempi in scena e scene istantanee. Eh si, potrei parlare per ore di questo gioco :D), posso dire che il rapporto mi sia sembrato circa 70 a 30 su 100 per Tom rispeto a Lewis. In virtù di quanto scritto prima credo che sia stata l'occorrenza ideale per non fare troppi "danni" da parte mia :D, e senz'altro mi ha dato la giusta variabilità ma anche la giusta continuità di gioco. Però se dovessi rigiocare ancora Tom e Lewis sicuramente vorrei esplorare nuove strade, e vorrei cambiare sia il tempo relativo tra i due (che, si, in parte è fisso e dato dalle scene della commedia che sono strutturate a livello di manuale, ma in parte è flessibile allo spazio di manovra dei giocatori che riescano a mantenere vive certe scene senza "trascinarle") che anche i loro caratteri, come? Non so :shock: , pur avendo giocato non riesco veramente a immaginarmi una storia a-priori, ma neanche una battuta, ci sono assolutamente troppe variabili coinvolte. Posso avere la risposta solo giocando, perché questo è un gioco collettivo, nel senso pieno del termine ;).
Francesca Giacomini:
--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Ed era Wim Wenders (ecco cosa succede a frequentare gente tanto più giovane di me
--- Termina citazione ---
nel mio caso non si tratta di età, ma proprio di ignoranza... :(
--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Pensa che io sogno di rigiocarlo prima o poi con altri giocatori che lo abbiano tutti GIA' GIOCATO e magari pure letto il manuale perchè la scrittura è talmente sofisticata che non cogli tutte le sfumature al primo passaggio.
--- Termina citazione ---
Quando vuoi!!^^ Non voglio togliere il posto a nessuno, ma se capita "per caso" .... :wink:
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite] Giuseppe Urbani:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Claudia Cangini:[/cite]
Questo concetto che interpretare un personaggio ti ha aiutato a impersonarne un altro è molto interessante. Ti va di elaborare?
--- Termina citazione ---
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--- Termina citazione ---
Eh, un'altra conferma della mia tesi, che avevo scritto qui! 8)
Giuseppe Urbani:
Stimolato dal precedente intervente di Moreno mi sono andato a leggere il post linkato e i seguenti thread nell'ordine indicato:
[Dubbio] Actual Play Ambercon 2007 (edit: QUI nel nuovo forum)
[Dubbio] qualche domanda (edit: QUI nel nuovo forum)
DUBBIO , ovvero dei giochi che fanno PAURA! (edit: QUI nel nuovo forum)
Riflessioni su tecniche larp (edit: QUI nel nuovo forum)
Anzitutto sono contento di esser pervenuto alle stesse conclusioni del nostro guru Moreno :D, soprattutto constatando che sono state ricavate giocando il mio stesso personaggio Tom.
Altri commenti sparsi in ordine al gioco derivati dalla lettura dei precedenti link che posto qui e non nei rispettivi thread perché quello che dico non ha una valenza generale, ma si riferisce alla nostra specifica partita (Con 1 sola sessione in tutta la mia vita non me la sento di fare inferenze sui massimi sistemi dei live, o di intervenire in topic così alti :D ):
Come ho già avuto modo di scrivere precedentemente rispondendo a Mauro, secondo me è un bene che gli esercizi di preparazione siano stati essenziali cioè durati pochi minuti e limitati a semplici saluti, strette di mano e incroci di sguardi (la questione abbracci è già stata sufficientemente enucleata prima). Ora leggo in alcuni post che avvolte questi esercizi possono essere anche più lunghi e complessi. Sinceramente non so quanto possano essere funzionali al sottoscritto, anzi credo che mi troverei piuttosto a disagio sia per il mio carattere, sia perché non raggiungerebbero il loro scopo. Anzi paradossalmente credo che produrrebbero l'effetto opposto: Non solo gli esercizi non mi "scioglierebbero" (che, come ho scritto al primo post, durante la partita è avvenuto spontaneamente giocando) ma, essendo studiati in astratto (per quanto preparati ad hoc per la situzione stessa), mi trasmetterebbero quel senso di "artificioso" che si ripercuoterebbe negativamente sul modo di giocare (quantomeno durante le prime scene, se non tutta la partita).
Non credo che "Dubbio" e le sue regole producano divismo perché è un gioco sostanzialmente corale, in cui, anche riflettendo a posteriori, non sono riuscito a individuare un protagonista pieno. Al massimo posso teorizzare (neanche immaginare, perché ci sono veramente troppe variabili da considerare) che, ad esempio, qaulcuno voglia colorare il suo personaggio con un carattere alquanto egoista. Ma, anche in quel caso lo spazio di manovra per gli altri giocatori e il regista è talmente ampio che piuttosto che oscurare il loro gioco, credo che possano ricamarci sopra la storia ed "escalare" (come si direbbe a CnV ;)).
Ritengo che la regola (o era una tecnica? :o Si! Bisogna che legga il manuale al più presto) del "Tutto ciò che si dice in scena è vero" responsabilizzi notevolmente le scelte dei giocatori producendo un effetto benefico sul gioco di tutti. Pensate ad esempio a quanto poco è occorso perché mi ritrovassi sposato con Julia (per una sua battuta, :) : il matrimonio più veloce della storia :D) e quanto questo abbia inciso sul resto del gioco con scelte che non erano per niente scontate anche da parte mia.
Ho letto sull'actual play di Claudia (il primo link) che hanno usato un sacco di comprimari, anche se poi quelli effettivamente apparsi in più di una scena sono state praticamente solo le tentazioni. Sollecito commenti e confronti sia di Claudia, che degli altri giocatori tra quell'opzione e la nostra che ha previsto solo due comprimari in assoluto: Cora e Max le tentazioni.
Ripeto le avvertenze iniziali: non considerate i precedenti commenti come una rispsota ai topic linkati, ma solo riflessioni personali ancorate e inferenti esclusivamente la partita di Sabato scorso.
Claudia Cangini:
Molto interessante. Grazie. :)
--- Citazione ---[cite] Giuseppe Urbani:[/cite] Come ho già avuto modo di scrivere precedentemente rispondendo a Mauro, secondo me è un bene che gli esercizi di preparazione siano stati essenziali cioè durati pochi minuti e limitati a semplici saluti, strette di mano e incroci di sguardi (la questione abbracci è già stata sufficientemente enucleata prima). Ora leggo in alcuni post che avvolte questi esercizi possono essere anche più lunghi e complessi. Sinceramente non so quanto possano essere funzionali al sottoscritto, anzi credo che mi troverei piuttosto a disagio sia per il mio carattere, sia perché non raggiungerebbero il loro scopo. Anzi paradossalmente credo che produrrebbero l'effetto opposto: Non solo gli esercizi non mi "scioglierebbero" (che, come ho scritto al primo post, durante la partita è avvenuto spontaneamente giocando) ma, essendo studiati in astratto (per quanto preparati ad hoc per la situzione stessa), mi trasmetterebbero quel senso di "artificioso" che si ripercuoterebbe negativamente sul modo di giocare (quantomeno durante le prime scene, se non tutta la partita).
--- Termina citazione ---
Beh, io ho giocato diversi live (non tantissimissimi come i giochi da tavolo, ma un certo numero sì). Ne ho provati con e senza esercizi di riscaldamento e sono giunta alla conclusione che questi possano essere positivi come no.
Per chiarire il mio punto di vista, premetto che a me l’improvvisazione affascina e interessa moltissimo (infatti ho iniziato un corso a ottobre), quindi non sono assolutamente prevenuta verso queste tecniche e anzi fantastico design di live contaminati (che non so se riuscirò mai a realizzare, ma vabbè... -__- ).
È però un fatto che, nella pratica, gli esercizi non sono sempre positivi, anzi a volte si rivelano controproducenti. Idealmente dovrebbero condurti a una condizione di relax e confidenza con gli altri membri del gruppo, dovrebbero renderti più sensibile ai loro imput e “caricarti”.
In realtà, anche nell’assegnarli, bisognerebbe tenere conto del primo imperativo dell’impro (almeno da quanto ho capito io finora, i più esperti mi correggeranno eventualmente), ossia bisogna prestare attenzione agli altri. I giocatori sono a disagio? Sono imbarazzati? Si irrigidiscono anzichè rilassarsi? Si distraggono anzichè concentrarsi? La presenza di eventuali spettatori mette a disagio qualcuno? Forse è il caso di interrompere/cambiare gli esercizi in programma piuttosto che portarli a termine comunque.
Non si può far fare gli esercizi “a prescindere” bisogna tenere conto della sensibilità di chi si ha davanti e dell’ambiente in cui ci si trova a giocare.
Nel caso specifico di Dubbio credo che i meccanismi per “trascinare dentro” i giocatori siano in gran parte inclusi nella scrittura del gioco.
Poi la disinvoltura dell’espressione corporea migliora sempre l’esperienza per giocatori, spettatori e compagni di gioco ma non siamo tutti uguali e le procedure che possono essere d’aiuto a te potrebbero mettere a disagio me. Responsabilità del regista capire la cosa giusta da fare (paura... ^__^;; )
--- Citazione ---[cite] Giuseppe Urbani:[/cite]
Ho letto sull'actual play di Claudia (il primo link) che hanno usato un sacco di comprimari, anche se poi quelli effettivamente apparsi in più di una scena sono state praticamente solo le tentazioni. Sollecito commenti e confronti sia di Claudia, che degli altri giocatori tra quell'opzione e la nostra che ha previsto solo due comprimari in assoluto: Cora e Max le tentazioni.
--- Termina citazione ---
L’invito a contenere il numero dei comprimari non è farina del mio sacco, viene dal manuale. Mi trova comunque molto d’accordo, specialmente dopo avere giocato diverse volte.
Credo che avere pochi comprimari e “concentrarsi” su quelli aiuti ad approfondire personaggi e relazioni senza perdersi in “vicoli ciechi”. Alla fine mi sembra ne esca un gioco più interessante.
Senza contare che improvvisare mille caratterizzazioni ben distinte e riconoscibili potrà forse farlo un megaprofessionista dell’impro, non certo un essere umano normale come me i miei giocatori abituali.
Ribadisco la mia convinzione sulla bontà del criterio che vi ho suggerito di usare per scegliere i comprimari: scegliere quelli interessanti come tentazioni e/o utili per caratterizzare Tom e Julia.
Che ne pensano gli altri che lo hanno già giocato? Intendo “gli altri” in generale, anche se hanno giocato in altre repliche, sentirei volentieri anche la loro opinione.
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