[cite]Autore: Rafu[/cite]"Cinque minuti" è "un sacco di tempo" o "immediato"? "Un'ora" è "un sacco di tempo" o "poco tempo"? Trovarsi a bordo di una nave col mare agitato è una "scena d'azione" oppure no? Sola sul ponte di comando della nave mentre infuria la tempesta, una trollbabe è "indisturbata" o "sotto pressione"?Ciascuno darà le sue risposte, e il criterio sulla base del quale le dà è una preferenza estetica.
Rafu, mi sembrano domande da Physical Engine... :-)
Hai una situazione nella fiction. La valuti, per te (e per gli altri al tavolo, altrimenti si aggiusta come ho descritto prima) concede "un sacco di tempo", abbastanza per un conflitto di magia. Poi, descrivendo il conflitto di magia, tu (o un altro) narrerai il passaggio di quello che ti sembra "un sacco di tempo" durante il conflitto.
tempo nella fiction -----> "un sacco di tempo"-----> tempo nella ficton
In questa "funzione"... cosa conta QUANTO sia "il sacco di tempo"?
Mi spiego meglio. Ti è mai capitato di vedere, in un film, una persona che attende, in scena, una notizia che può fare la differenza fra la vita e la morte? La telecamera indugia sul suo volto, e magari passano pochi minuti, ma sembrano un sacco di tempo...
In altri film, fanno vedere una battaglia di ore, e pare passare in un lampo.
Il tempo della narrazione non è il tempo dell'orologio.
Hai tre ore di tempo nella fiction, ma sono tese, concitate, magari in mezzo alla battaglia? Non è "un sacco di tempo" Stai agendo in fretta.
Visto che la regola si riferisce a questo tipo di percezione, diventa INDIPENDENTE dal tuo giudizio su quanto è "un sacco di tempo". Perchè agisce direttamente sul risultato della percezione. Tu decidi PRIMA se un certo tempo è "un sacco di tempo", e POI applichi la regola.
Perchè? Perchè quello che conta, in questa regola, non è guardare l'orologio, per stabilire se servono altri cinque minuti o no. Quello che conta è stabilire UNA NARRAZIONE.
Mettiamo che la regola fosse da "physical engine". Dice "47 minuti esatti". Cosa sono 47 minuti nella storia? Potrebbero essere "un sacco di tempo" (narrazione: la trollbabe con calma e metodicità prepara un rito magico) o potrebbero essere "in mezzo all'azione" (la trollbabe corre disperata per 47 minuti con il fiatone senza avere il tempo di ragionare). Cosa significano quindi quei 47 minuti? NIENTE.
Non significano niente. Te li narri come ti pare. Non dicono che la scena è concitata, non dicono che è calma. Non dicono NULLA. Perchè agendo PRIMA della tua valutazione, sono come quelle regole che dicono quanti metri fai correndo con un certo carico, e se poi se arrivi in tempo o no, lo decide a sua discrezione il GM.
Detto questo, che è un discorso generale, se vado a vedere la giocata di Antonio resto comunque molto dubbioso. Non credo che la differenza sia solo nel giudizio estetico (anche se c'è pure quello: la sua descrizione della magia, ad un vecchio "Ars Magichese" come me, pare intollerabilmente D&D-esca. Le terribili "spell granades..., "apri e lancia"). E' una differenza così marcata che secondo me arriva a violare la regola. (tanto per dirne una, ha lanciato l'incantesimo in mezzo ad una scena d'azione...)
Quoto:
[cite]Autore: Antonio[/cite]da qui la mia domanda sul tempo per fare una magia... perché per me le magie sono preprate sì ma non così tanto... magia istantanea per me è schioccare le dita magia lunga è il tempo di fare due moine e tracciare un glifo ... non ore di sicuro ... magari dieci 15 minuti di preparazione senza che nessuno rompa i maroni
Qui il problema non è tanto quel "dieci-quindici minuti". In certe circostanze può anche essere "un sacco di tempo". Il problema è quel " magia istantanea per me è schioccare le dita magia lunga è il tempo di fare due moine e tracciare un glifo ... "
Questo è un pezzo di physical engine. Sono due tipi di magia IDENTICI a livello di effetto nella narrazione ("hai poco tempo, che fai" "Schiocco le dita" / "hai poco tempo, che fai?" "faccio due moine"). Ma il semplice fatto di usare uno invece dell'altro dà potere in più. Come gli incantesimi di quinto livello di AD&D (che avevano un +5 sul tiro di iniziativa, e quindi erano più "lenti") rispetto agli incantesimi di primo livello in AD&D.
Perchè questo scardina il conflitto di trollbabe? Che importanza può avere il fatto di poter narrare magia invece di combattimento con lo stesso "tempo" di narrazione? (perchè 15 minuti è anche il tempo di un combattimento...).
Molta.Perchè il "numero" sulla scheda NON DICE QUANTO SEI BRAVO A LANCIARE MAGIE (puoi lanciare magie anche in combattimento, ricordi?). Non indica "abilità", "skill", o cose simili. La differenza fra i due(tre) tipi di conflitto si gioca sugli OBIETTIVI.
E allora, il numero dice CHE TIPO DI TROLLBABE SEI: sei metodica, calma, sottile, agisci a distanza? Allora hai un numero basso. Sei irruenta, decisa, impaziente, e affronti i tuoi avversari faccia a faccia? Allora hai un numero alto.
Non ha NIENTE a che vedere con il fatto di "conoscere incantesimi" o essere più brava a lanciarli: ha MOLTO a che vedere con il fatto che i tuoi incantesimi sono lunghi, rituali, elaborati, o che siano, appunto, "schiocco le dita, faccio due moine, e ho fatto"
Cosa succede se annulli questa differenza? Che avrai le trolbabe tutte uguali (almeno in quel senso), tutte frettolose, e la differenza fra i due tiri diventa una differenza puramente di skill, Depotenziando il " numero" di tutti gli altri significati in più che aveva. Diventa un mero (e banale) "se hai numero alto meni, se hai numero basso scagli incantesimi"
[cite]Autore: Antonio[/cite]eggendo inoltre mi viene un altro dubbio: se lo scopo era mandare via lo spettro allora doveva essere sociale per forza o anche magia poteva andar bene?
E' indifferente. Vanno bene entrambi. La differenza, appunto, lo fa il tempo che ci metti. (questo significa, fra l'altro, che se puoi lanciare magia mentre gli altri parlano o in una scena d'azione, non hai più nessuna ragione al mondo per usare "Sociale" o "combattimento". Magia può duplicarli entrambi. Metti "2" come numero, poi usi magia per TUTTO.)