Autore Topic: le dovute scuse  (Letto 1771 volte)

le dovute scuse
« il: 2010-12-15 13:34:42 »
Ciao, ti chiedo scusa se la mia replica nel thread di TrollBabe ti ha dato fastidio, ma in quel momento non ho digerito l'ironia e ho "alzato la mano" per avvisare.
Forse avrei dovuto farlo in un whisper e mi rendo conto che la mia risposta ha solo peggiorato la cosa.
Sul momento non mi sembrava di avere scritto una cosa così astrusa da meritare il tuo commento. Volevo essere schematico.
Mi dispiace, perché l'intenzione era l'esatto opposto, ossia evitare di finire in flame.
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le dovute scuse
« Risposta #1 il: 2010-12-15 13:41:40 »
stavolta è andata così, non ti crucciare troppo.
Ora non posso rispondere per ragioni di tempo (devo correre a lavoro), ma stasera ti prometto una risposta più articolata.

Per ora ti dico solo che accetto le scuse. ^^
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le dovute scuse
« Risposta #2 il: 2010-12-15 13:45:27 »
se preferisci via mail: davide.losito@gmail.com
per me è uguale
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le dovute scuse
« Risposta #3 il: 2010-12-16 00:21:44 »
Dunque, scusa se rispondo solo ora. Giornate strane.

Ad ogni modo...ho già detto che le scuse sono accettate no? Bene.
Chiuso qui l'inconveniente.

Io le mie te le ho già fatte, ma ne approfitto per rinnovarle, che non fanno mai male.

Se mi permetti però provo ad approfondire un paio di punti (si fa tanto per parlare, tu eri nervoso, io ero nervoso. Capita. Ma provo a cogliere la palla al balzo e a discuterne un attimo con calma).

Volevi essere schematico, ma quella frase per capirla ho dovuto leggerla tre volte, poi scompormela lentamente cercando nel mio dizionario mentale dei sinonimi per tradurre quello che hai scritto in discorso parlato.

Permettimi una digressione su di me:
Io e te abbiamo parlato poco dal vivo (ora che ci penso parliamo poco pure via forum, anche se spesso ci incrociamo nelle stesse discussioni), quindi non so si nota che scrivo come parlo e viceversa.
Non sono un letterato ne un laureato. Lavoro principalmente con persone dell'ambiente metalmeccanico. Fino a 12 anni avevo una cultura superiore alla media (qualcuno la definì sorprendente), ma quella cultura non regge neanche vagamente il confronto con la maggior parte degli utenti di GcG.
Finché mi confrontavo con burini, truzzi e contadinotti ero acculturato, qui decisamente non lo sono. Ma il confronto con burini, truzzi e contadinotti ti costringe a essere comprensibile con parole di uso comune.

mi permetto di citare quella tua frase, stiamo parlando tra gente che si chiarisce, e spero che possa esserci utile per capire dov'è stato l'inghippo
Citazione
"Il dubbio quindi per me è anche logico, prima che applicativo... nel primo paragrafo, percepisco che ci debba essere un "trigger" per far scattare il Conflitto e questo "trigger" è il "punto di crisi tra i personaggi".
Nel secondo paragrafo c'è una sorta di suddivisione gerarchica che mi lascia intendere che il Conflitto, in quanto "sottoinsieme degli eventi", necessiti per esistere di "eventi".
Da cui il dubbio che il conflitto in sè, non possa essere l'evento "zeresimo".

Sono riuscito a spiegare il dubbio, che è, ribadisco, APPLICATIVO?"


Ripeto, non ti ho mai sentito parlare a lungo (si, mi ricordo di aver parlato con te. Alla Inc 2009, e saltuariamente in altre occasioni, più spesso per un "saluto via sguardo", ma non mi sento di poter dire che abbiamo fatto un discorso insieme), ma non riesco a vedertici a parlare così dal vivo. Io non ne sarei capace.

io, nella mia testa, ho pensato:
«allora, ha un dubbio prima logico e poi applicativo, ma soprattutto applicativo. Quindi significa che c'è un problema nella logica dei conflitti e poi non riesce ad applicare la regola?» e già qui iniziavo a inarcare un sopracciglio «dunque..."trigger"?! Che significa?! Me lo ricordo in qualche videogioco... Ah, no, era la versione inglese di d&d4. Ma che cazzo...ok, apriamo il traduttore di google (lentissima connessione). ah ecco, "Trigger" significa "Innesco". Quindi lui percepisce che ci dev'essere qualcosa che innesca i conflitti, e questo qualcosa è il punto di crisi tra personaggi. Perché lo ha messo tra virgolette? Sarà mica un termine di Trollbabe? Non mi pare. Ok, penso di no. Andiamo avanti.» prendo mentalmente fiato mentre guardo l'orologio di corsa «suddivisione gerarchica? Ci sono delle gerarchie? E perché un conflitto è un sottoinsieme degli eventi? Sottoinsieme? Quindi, forse intende per eventi le scene, visto che i conflitti stanno dentro le scene...ma no, visto che poi dice che ha bisogno di eventi zeresimi, quindi non intende le scene. Forse intende "roba che accade dentro le scene". Quindi intende che il secondo paragrafo gli fa capire che il conflitto ha bisogno di un evento scatenante e che non può essere quello stesso evento? Si? No?»

davvero, ho dovuto fare un ragionamento del genere, per quattro righe. E alla fine non ero ancora sicuro di quello che avevi scritto.
O_o
e molti tuoi post sono scritti in questo modo.
Non ti offendere ma seguire i tuoi post spesso è faticoso (ti ricordi quelle che ti disse Meme? ^_^ ), molto più dei Wall of Text di Moreno, che sono lunghi, spesso ridondanti, ma comprensibili, scritti come se fossero un discorso.

Ero arrivato alla fine della frase, letta per tre volte, scomposta per capirla, e mi vedo la domanda "sono riuscito a spiegare il mio dubbio?".
E io penso alle mie assistenze con clienti che non comprenderebbero un PC neanche se gli cadesse in testa e a quanto devo essere semplice, diretto e conciso.
E ripenso a quando insegno karate ai bambini (tra i 5 e i 10 anni) e a quanto devo essere chiaro e semplice.
E ripenso alle mie lezioni di CAD, che sono basate principalmente sulla pratica, sulla dimostrazione diretta e su casi concreti.

E mi viene su quella battuta. "Se è così che spiegheresti ad un bambino di 5 anni...." ^_^

E non considero una cosa bella "ignorare qualcuno perché non lo capisci". Se la accettassi dovrei rivedere completamente tutta la mia etica in fatto di assistenza e insegnamento.

Toglimi una curiosità: non è una provocazione, è un dubbio innocente. Ma tu parli davvero in quel modo? O sei soltanto abituato a scriverci? Ripeto, non è una provocazione. Io ti ho detto perché ragiono e parlo/scrivo in questo modo, fa altrettanto. Magari mi aiuta a capirti. ^_^
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