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Il futuro di GenteCheGioca: ovvero tiriamoci su le maniche e facciamo la comunità! [SLOW DOWN]

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Ivano P.:

--- Citazione ---Io non so più davvero cosa fare. Non serve scriverlo nel regolamento, non serve scriverlo ogni settimana in qualche post da tre anni, non serve ribadirlo ogni volta... l'idea che l'actual play serva a FAR CAPIRE A CHI PARLI CHE CAVOLO DICI, proprio in Italia, non passa.
--- Termina citazione ---


Ho una soluzione geniale: CHIEDILO IN ITALIANO!
"senti mi fai un esempio concreto di qualcosa che ti è capitato"? Non usare termini inglesi, eccetto nel caso di termini tecnici.
Io stesso a leggere in inglese il termine mi pensavo ci fossero dietro chissà che criteri.

Ora, non ho avuto l' impressione di esser stato letto sopra, quindi scusatemi se mi ripeto ma.... a me GcG va benissimo così, ho visto community e associazioni saltare sull' urlo di "più democrazia e affini", il regolamento per molti versi, me lo copierei volentieri per il mio forum.

L' unica cosa di cui mi lamento è e resta vanilla, per il resto non ho capito veramente che problemi ci sono, un utente da del folle ad un altro utente e viene bannato.
Va bene, non va bene che il Mod possa trovarsi a essere eletto e non bannare poi quelli del suo partito.
Non è la comunity che elegge, ma una maggioranza organizzata.
Chi gestisce ora se fa una cazzata viene crocifisso, lo sa, ci tene alla comunity e sta attento, a me così va benissimo.

Problemi per editori/Moreno o altro? No! Se non quelli che vengono messi dai partecipanti alla comunity nella loro testa.

Riprendetevi se riuscite vecchie discussioni tra me e Moreno, abbiamo idee diversissime, gli ho dato pure palesemente contro, ma lui non ha mai offeso me, ne io lui, su certi temi so che ha la testa dura e lascio stare.
E per quanto riguarda gli editori, non sento alcuna necessità di parlar bene dei loro prodotti, ne mi è mai stata fatta sentire, nel momento in cui capiterà se ne può parlare, altrimenti è una caccia alle streghe.

Ora si può sempre migliorare, certo, ma per me c'è stata anche una reazione eccessiva, un discorso è cambiare a caso la comunity, un altro è fare dei piccoli miglioramenti graduali partendo da quello che va.

Matteo Suppo:

--- Citazione ---Ho una soluzione geniale: CHIEDILO IN ITALIANO!
--- Termina citazione ---

Infatti d'ora in poi si chiamerà Esempio Concreto

Marco Costantini:
Mi interessa corregge un errore:

--- Citazione ---[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]Per Luca Veluttini, Marco Costantini e chi percepisce di “dover parlare bene dei giochi di Narrattiva”
--- Termina citazione ---



--- Citazione ---[cite]Autore: Marco Costantini[/cite]In questo sposo il ragionamento di Luca (tranne la parte sul sentirsi "in dovere" nei confronti di Narrattiva e Janus).
--- Termina citazione ---


Il grassetto posticcio.
Questo per dire che no, non credo siate particolarmente scemi (ma non credo lo pensi nemmeno Luca, se è per questo :p) e che, come già dicevo più sopra solo un pazzo con uno strumento come questa comunità lo "sprecherebbe" per meri interessi privati. Tanto più è credo sia chiaro a tutti: gli editori che hanno dato il primo impulso a GcG volevano dare vita ad una comunità di giocatori (non ho la palla di vetro, ma la cosa mi sembra trasparente e dichiarata) prima (e piuttosto che) ad una comunità di acquirenti.
E su questo credo si possa concordare tutti.

Rispetto alla proprietà del server.
Ovviamente quanto detto da Claudia è giusto.
Io pongo la questione però ad un altro livello: il nome del proprietario deve ovviamente restare. Ma la soluzione del pagare il server mi sembra interessante e bella per motivi  ideali, più che pratici. Significa contribuire come essere umani al benessere della comunità; significa investire (idealmente, perchè l'investimento finanziario sarebbe minimo) in qualcosa in cui si crede ed in fondo prendersi anche la responsabilità della cosa. Mi sembra un gesto forte e maturo per dire che quello che è in piedi ora è responsabilità di tutti e non dei soliti quattro sgobboni che ci hanno messo tempo e denaro.

Rafu:
A chi serve Gente Che Gioca e quali sono i suoi scopi? Sarò esplicito: quando parlo della "community", io penso che questa sia un gruppo — piuttosto ampio — di persone che si conoscono nella vita reale, incontrandosi faccia a faccia in particolare alle convention, e all'interno del quale si possono identificare vari "sottogruppi" di persone che sono comunque in contatto anche senza passare per il forum. Un grosso gruppo di persone cementatosi in particolare attorno ad alcune convention, che ritengo abbia assunto pressappoco la sua forma e dimensione attuale nel corso del 2009 con la seconda INC (alla prima si era riunito un gruppo più ristretto, gruppo che ha poi promosso la costituzione di quello attuale), la prima GnoccoCon e la prima ArCONate. Questo è il nostro "core group" (nella terminologia del classico articolo di Shirky citato poco sopra da Moreno), il "gruppo che conta di più all'interno del gruppo". Come recita quell'articolo, c'è differenza tra semplici "utenti" e veri e propri "membri" [della community].
Allo stato attuale, vedo il forum GcG di fatto come uno strumento di tale gruppo principale: uno strumento per tenersi in contatto fra un incontro dal vivo e l'altro e, importantissimo, per organizzare e promuovere gli incontri futuri (le convention).
In seconda battuta, certamente, è anche un luogo in cui porre domande sui giochi e ricevere risposte. Chiunque può iscriversi al forum come utente e, generalmente, quando inizia a postarvi lo fa per porre domande sui giochi che piacciono ai membri della community, domande ai quali i membri della community rispondono... più o meno simpaticamente. A dire il vero, apprendo da conversazioni con chi "sta là fuori" che il nostro non ha esattamente la reputazione di un forum accogliente per i nuovi arrivati, e penso che su questo ci potremmo e ci dovremmo lavorare (ma non è una questione di regolamento o di strumenti, quanto invece una questione di nostra buona volontà). A ogni modo, la verità è che l'utente appena arrivato è come un visitatore in questa nostra casa comune; se poi ci si trova bene, se si sente bene accolto, o se per motivi suoi ci si ambienta facilmente, è possibile che il nuovo utente inizi a forgiare rapporti più stretti con la community, in particolare partecipando alle convention e altri incontri dal vivo: è in questo modo che nella sua e nella nostra percezione diventa a sua volta un membro della community (e non un semplice utente del forum).
Questo l'ho specificato per chiarire una volta per tutte dove pongo l'enfasi e quali sono le mie priorità quando parlo di community e del forum come strumento della community.

Ora... a livello di permessi software e di struttura del regolamento, invece, il forum di GcG non rispecchia attualmente l'esistenza della "community" come "core group" rispetto agli "utenti": sono tutti ugualmente "utenti" per il forum, distinti esclusivamente dal loro "street cred", da quanto ascolto cioè prestano loro gli altri membri (il che è abbastanza normale per un forum; ma quello che invece è raro è che un forum tanto trafficato e popoloso sia al servizio di una community dall'alta coesione sociale "offline" com'è la nostra). A livello di permessi software e struttura del regolamento, invece, esiste un gruppo, uno solo, distinto da quello degli utenti base: è l'insieme dei moderatori e degli amministratori, cioè un gruppo numericamente molto ristretto rispetto al "core group" della community. Ciò non è di per sé un male, ovviamente, perché moderatori e amministratori sono un gruppo di servizio: loro è la responsabilità di fare l'interesse della community e non, in teoria, particolari privilegi. Tuttavia, proprio per poter svolgere tali servigi a favore della comunità, occorre che costoro godano di grande autonomia decisionale: e questo rende cruciale la questione di come vengono scelte queste persone, e di come la community può giudicare del loro operato.
Si pensi che, allo stato attuale, sono solo i mod+admin a potere per esempio ratificare una modifica del regolamento... Insomma, la relazione fra la community e il suo forum, per funzionare, si basa sul presupposto che noi possiamo riporre nei nostri mod+admin una fiducia assoluta.

Sulla selezione dei mod, Claudia dice:

--- Citazione ---[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]Credo che, storicamente e abbastanza per caso, fino a ora sia capitato che sono sempre stata io a dire “ehi, questa persona sarebbe un buon moderatore, chiediamogli se ha voglia di farlo”. Ma, fondamentalmente, andrebbe benissimo anche che una persona segnalasse qualcuno (come è successo, e alla cosa sarà dato seguito) o qualcuno si autocandidasse.
--- Termina citazione ---

Quindi il sistema attualmente in vigore è che... chiunque di noi potrebbe offrirsi volontario come moderatore (anche se personalmente non me ne ero mai accorto; difetto di comunicazione), dopodiché tale candidatura viene vagliata... da te, Claudia? Dall'insieme degli attuali moderatori con votazione a maggioranza? E nel caso partecipano anche gli admin tecnici non facenti funzione di moderatori (attualmente, Triex)? Queste sono cose sufficientemente importanti che non dovremmo farle "abbastanza per caso"; sono invece cose che dovrebbero essere scritte nel regolamento.

Sempre sulla moderazione e la scelta dei moderatori (grassetto mio):

--- Citazione ---[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]Aggiungo anche che è molto importante che la moderazione parli con una voce coerente, trovi condivisibile il regolamento e abbia una certa coesione interna quindi, se si da retta a me, quando si vaglia un nuovo moderatore, si chiede un feedback a tutti i moderatori già in carica e, se anche uno solo ha la minima riserva, si scarta il candidato.
--- Termina citazione ---

Sinceramente, non mi è chiaro perché trovi importante che la moderazione "parli con una voce coerente". Nella mia esperienza, necessità simili ritengono di averle le aziende, quando si rapportano con "l'esterno" con una mentalità difensiva. Nella gestione quotidiana di quello che è essenzialmente un grosso gruppo di amici, invece, io preferirei sentire ogni singola voce. Preferirei che le riunioni fra moderatori avessero un log pubblico, per esempio. E non considererei la coesione della "squadra" moderatori come un requisito primario di scelta (più importanti mi sembrano per esempio la pazienza, l'autocontrollo, la precisione, l'abbondante disponibilità di tempo...): la possibile presenza di voci divergenti nel gruppo che, in definitiva, è delegato a prendere tutte le decisioni mi pare invece una ricchezza.
Barbara scrive:

--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]Secondo me, un buon moderatore devetenere al gruppo più di quanto non tenga agli argomenti del gruppo: una persona che ha particolarmente a cuore gli argomenti che si discutono sul forum, non può essere un buon moderatore, perché sarà davvero difficile per lui essere obiettivo. Una persona che sa di accalorarsi molto per la teoria dei giochi, non può essere un buon moderatore, perchè farà fatica ad accettare un punto di vista completamente diverso.
Credo che i moderatori debbano avere meno possibile a cuore il gioco, la teoria di gioco, e tutto il resto ed avere a cuore principalmente che un gruppo di persone riesca a convivere civilmente e pacificamente.
--- Termina citazione ---

Queste caratteristiche, a parer mio, possono essere molto difficili da trovare in un singolo individuo (i membri di questa community sono quasi tutti notevoli per la passione che nutrono per certi argomenti), ma possono più facilmente realizzarsi collettivamente in un gruppo se quel gruppo stesso fonda le proprie decisioni sulla mediazione e sul compromesso fra le opinioni, divergenti, delle sue singole teste.
...Che sarebbe poi uno dei principi della democrazia, se parlar bene della democrazia oggi non fosse "passato di moda" (o meglio, è stato abilmente fatto passare di moda, ma è un discorso OT). Ma sulla democrazia, senza andare OT, non potrei aggiungere niente a quanto già detto da Mario, al quale va una mia fanmail con bollino di approvazione totale.

E già che sono a distribuirle:

--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]inviterei tutti coloro che hanno poteri di moderazione a prendere esempio da edwards nella gestione dei nuovi arrivati: egli si mette invariabilmente dalla loro parte nelle discussioni su the forge, in maniera anche piuttosto feroce.
--- Termina citazione ---

Verissimo e fanmail.


--- Citazione ---[cite]Autore: Grifone[/cite]Ho una soluzione geniale: CHIEDILO IN ITALIANO!
--- Termina citazione ---


--- Citazione ---[cite]Autore: triex[/cite]Infatti d'ora in poi si chiamerà Esempio Concreto
--- Termina citazione ---

Standing ovation di 15 minuti (valevole come fanmail) a entrambi voi.
A proposito, Moreno: e fallo, dai, per favore, un articolo che spiega cosa vuol dire "actual play" e a che cosa serve. Magari sul wiki, e in sticky. Sarebbe ora, andrebbe a beneficio di tutti (e della chiarezza).

Invece, a Claudia e Moreno e Korin sulla questione del "ban breve" (e sia ben chiaro che l'intento non è di rivangare il singolo episodio che stiamo portando a "actual play", bensì di trarne considerazioni di ordine generale): mi è perfettamente chiaro come la sospensione di un utente/membro per una notte o per 24 ore, per evitare che un momento di chissà-quale-problema-ha causi una brutta escalation di toni in una discussione, sia un provvedimento urgente, ed è la più naturale prerogativa di un moderatore attuarlo senza necessità di consultarsi con nessuno. Infatti, sono più d'uno i casi in cui col senno di poi avrei preferito veder entrare in azione i moderatori prima (ma sta anche a tutti gli altri segnalare ai moderatori la necessità di un intervento!) e la "contravvenzione" scattare immediatamente, prima appunto che la "guida in stato di ebbrezza" abbia causato danni.
Non riesco invece a vedere alcuna ragione per cui un provvedimento della durata di cinque giorni possa essere assimilato al caso precedente. Qui si è al di là della necessità immediata di "lasciar sbollire" qualcuno; e arrivando dopo un'avvenuta escalation di toni, si configura come un provvedimento punitivo, non come una misura cautelativa. Per questioni di questa entità non vale più l'urgenza (e se l'urgenza esiste, si può sempre utilizzare "nel frattempo" un ban da 24 ore) e mi sembra invece auspicabile la consultazione fra i moderatori. Ci sarebbe inoltre da domandarsi su che base determinare la lunghezza di un ban "punitivo": il regolamento che attualmente abbiamo non specifica nulla a riguardo; se l'esistenza di provvedimenti del genere è considerata in qualche modo utile alla comunità, allora sulla loro severità e durata in relazione alla causa di ban occorrerebbe stilare delle regole precise.

Infine...

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]E, soprattutto (ed è questa la cosa imperdonabile)diffonde disinformazione sul gioco.
--- Termina citazione ---

Su questo, se per te va bene, aprirò un altro thread. Chiedo il tuo beneplacito perché non vorrei che sembrasse un aggiramento delle regole dello slowdown (ho quasi raggiunto il mio limite di caratteri per questo post, e quindi per oggi).

Gabriele Pellegrini:
Per come la vedo io...

Il problema è sempre quello che non si può essere "mezzi incinta"

In tutti i forum, in tutte le community, c'è sempre la voglia di apparire democratici e garantisti... di apparire.

Sinceramente non avrei problemi a stare in un forum in cui di dicesse schiettamente, qui comando io e voi siete -soprattutto- ospiti.

Ma non avrei neanche problemi a far parte di un gruppo in cui non esistano moderatori... non (è)era forse così su usenet?

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