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Il futuro di GenteCheGioca: ovvero tiriamoci su le maniche e facciamo la comunità! [SLOW DOWN]
Simone Micucci:
fatemi il favore di non contiunare a parlare della Tana. Rischiate di cadere nell'OT.
Dr. Zero:
--- Citazione ---1. Che la comunità sia gestita dalla comunità
--- Termina citazione ---
ma lo è già. Non siamo tutti della comunità? Mi pare quasi veramente che i giochi che escono sono scelti dalla comunità, perchè qualcuno li ha rovati e magari ne ha iniziato a parlare sul forum e poi vengono fuori in italiano. Mi pare una questione di lana caprina.
Moderatori Eletti? No, la cosa peggiore che esista al mondo:propongo moderatori a rotazione. Io farei così: si può dare la propria disponibilità a fare il moderatore. Ne servono 5? Ottimo si ruotano ogni sei mesi. Quando poi uno ha finito il suo periodo da mod, può essere discusso il suo operato e magari evita di farsi un altro ciclo. Ecco questo mi pare più da comunità: mi propongo per fare un servizio, non faccio la campagna elettorale per farlo.
--- Citazione ---2. Che i moderatori abbiano strumenti OGGETTIVI per moderare
--- Termina citazione ---
si ok
--- Citazione ---3. Che tutti siano prima di tutto UTENTI
--- Termina citazione ---
si, ma che siano utenti volenterosi. Non mi piace come fai il mod? Mi propongo io per il prossimo turno!
Non mi piace questo e quello? mi propongo io per migliorarlo
Questione actual play: a parte che mi servirebero actual link di dove è successo casino con la mancanza di actual play su questo forum(non perchè dico che non ce ne siano state, ma chè mi sono sfuggite ghgh), sempre seguendo il principio sopra, se una cosa ti infastidisce, ti fa pensare che andrà tutto in vacca, ebbene non si risponda. L'utente , che so rihosei ( mi "invento"un nome i_i) non fornisce actual play si ignori l'utente. Se l'utente rihosei invece insulta e trolleggia intervengano i mod.
i miei due centesimini
Niccolò:
bella 'idea dei moderatori "a rotazione"
e IMO sarebbero da individuare anche ruoli diversi, ad esempio editor che si preoccupano di splittare, chiudere e riordinare i thread su richiesta ma che non fanno moderazione.
un solo appunto su quello che ho detto sulla tana. nonl'ho detto per tirare in ballo la tana, ma per dare una diversa interpretazione dei motivi per cui si è calmata. non per paura dei mod (altrimenti sisarebbero calmati dopo il mio ban), ma per la mancanza dei membri più provocatori.
Marco Costantini:
Seguo con molto interesse la discussione perchè trovo in generale molto significato ed interessante l'impegno di quanti vogliano cambiare/migliorare le cose.
Ho voluto ragionare un po' sulla questione, ma quello che dirò non credo sarà molto diverso da pareri già espressi.
Alla fine -anzi, all'inizio- ho voluto usare questo procedimento: stiamo parlando di come sia costituita questa comunità...perchè allora non andare a guardare la sua "Costituzione", cioè il Manifesto ed il Regolamento?
Se devo immaginare GcG come un'associazione, non posso non pensare che questi due documenti non ne siano in qualche modo lo statuto.
Benissimo allora, vediamo se quello che c'è scritto è da cambiare e/o migliorare.
--- Citazione ---[cite]Autore: Luca Veluttini[/cite]1. Che la comunità sia gestita dalla comunità
--- Termina citazione ---
E' interessante notare come, come prima indicazione importante, ci sia la dichiarazione delle case editrici di farsi da parte per lasciare le cose in mano alla comunità che si è creata.
In questo sposo il ragionamento di Luca (tranne la parte sul sentirsi "in dovere" nei confronti di Narrattiva e Janus). Certo, bisogna anche analizzare e contestualizzare. L'idea è nata dalle menti di Michele e Claudia e gli sforzi economici e di impegno per arrivare fin dove siamo arrivati sono stati i loro e questo non è assolutamente marginale. In un certo senso -non triviale- GcG è di Shadow e quindi ogni decisione ultima spetta ovviamente a Michele. Quindi ad oggi il passo indietro si può auspicare, ma non pretendere. E non avrei alcun problema a capire Michele se si sentisse attaccato a questa creatura tanto da ritenere la situazione attuale già sufficiente.
Ed in effetti, ad oggi, non credo si possa dire nulla di negativo su questo fatto e credo si possa essere assolutamente d'accordo sul fatto che questa "proprietà" non sia mai stata fatta pesare o usata.
E allora perchè sposo l'idea di Luca rispetto questo punto? Per un motivo più ideale che pratico e che per me ha assolutamente la priorità. Io credo che un certo indirizzo ideale debba permeare l'intera comunità e questo indirizzo è fatto da "Indipendenza" e "Condivisione". Sulla base di questi due principi (del primo in particolare) credo che il prendere nettamente le distanze dalle case editrici sia assolutamente d'obbligo (tanto che, a mio avviso, in un futuro possibile forum dovrebbero sparire anche le sezioni dedicate alle case editrici, o almeno essere sezioni esclusivamente indirizzate alla pubblicità delle case stesse).
Mi piace moltissimo l'idea del server pagato dalla comunità, perchè include anche il principio di Condivisione di cui parlavo prima.
Non concordo sull'idea di Moderatori eletti: il meccanismo del "votare" i controllori, come hanno già detto in molti, è il primo passo per creare problemi.
--- Citazione ---[cite]Autore: Luca Veluttini[/cite]2. Che i moderatori abbiano strumenti OGGETTIVI per moderare
--- Termina citazione ---
Anche in questo caso sposo più questa definizione che le modalità in cui Luca l'ha declinata.
L'editing di messaggi da parte dei mod non mi piace proprio.
Quello che a mio avviso andrebbe fatto è quello che ho sentito dire più volte da Moreno: un regolamento più puntuale, ma soprattutto più applicato.
Rispetto a questo la mia idea è che venga potenziato al massimo il potere di moderazione di chi apre le Discussioni. Il bello è che già nello stato attuale il thread opener ha molto potere, ma spesso la cosa passa in sordina o viene poco considerata.
In questo modo credo si smaltirebbe molto il lavoro dei mod e si lascerebbe ai singoli il diritto-dovere di controllare l proprie discussioni. Vuoi una Discussione pulita e puntuale? Bene, allora ti impegni nel moderarla.
Riguardando il regolamento mi sono reso conto di una cosa: a mio avviso è stato fatto per una comunità di cui in fondo si conoscevano già gli utenti ed il loro buon carattere e
maturità. Il regolamento è quindi più una serie di raccomandazioni che di regole.
Io invece gradirei maggior rigidità in questo perchè, appunto, la comunità non solo è cresciuta numericamente, ma anche "intellettualmente" e, ad esempio, il Luca che qualche tempo fa trovava ideale la situazione di GcG oggi non è più della stessa opinione.
Moreno Roncucci:
Mi concentro su un punto specifico della discussione, che mi rende perplesso. La distinzione che si sta facendo fra "editore" e "giocatore".
Mi sa tanto da... non so, "Lorraine Williams", padrona della TSR 1984-1999, che si vantava di non aver mai giocato ad un gdr in vita sua. Roba del secolo scorso. O con l'idea che un editore di gdr sia un tizio pieno di soldi che crea un "industria", magari con tipografia di proprietà e 30 dipendenti, e un sacco di soldi di capitale.
Cito dall'articolo di Ron Edwards del 1999 che è la reale fondazione morale e ideologica di The Forge, "The Nuked AppleCart":
Don't like the New Myth? As an RPG author, adopt it or stick with the old one; it's your option. But I maintain that we have to reach the market ourselves, and that market is a small, highly specialized one. Getting rich doing this is probably just not going to happen. I also maintain that this apple-cart is not a dream or a Myth -- it already exists! The games are being written, they are being purchased, and they are being played. Paul Mason of Imazine is spot-on correct: RPGs are undergoing a punk rock-and-roll Renaissance, impudently ignoring the approval of the money-men, their agents, and their pinkie rings.
As a final note: I am a customer as well as a designer of RPGs, in fact, far more so the former than the latter. As customers, too, each of us faces a personal decision: are you a practitioner of an artistic activity or a consumer of a advertising-driven product? I urge you to consider your role in roleplaying economics, and to consider whether a shelf of supplements and so-called source material really suits your needs, as opposed to a few slim roleplaying books with high-octane premises and system ideas.
Cosa credete che voglia dire "indie"? ;-)
E come attuazione pratica di questo...
The Forge: Moderatori: Ron Edwards (editore), Clinton Nixon (Editore), Vincent Baker (Editore), Luke Crane (Editore), più i moderatori dei sotto-forum delle case editrici (tutti editori)
Story-games: Moderatori: Andy Kitkowski (editore), Jason Morningstar (Editore)
KnifeFight: Moredatori Vincent Baker (editore) e Meguey Baker (editore)
Comincio a sentirmi IO fuori posto, visto che non ho pubblicato niente... ;-)
Rafu ha postato il link ad un thread di Renato che all'epoca, anche per motivi off-topic qui, non avevo accolto molto bene. Non posto quindi la mia prima risposta (che riguardava altro), ma quella successiva in cui affrontavo l'idea che ci fossero gli "editori" e i "semplici giocatori":
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Credo che la distinzione "giocatori-editori" nei gdr ormai sia vecchia, una cosa del passato, come la divisione (appunto) "giocatori-GM". Ancora legata all'idea di un pubblico supino, che attende la pappina della "grande casa editrice" e di solito ne viene deluso. In quest'ottica la libera critica e il fatto di avere, per esempio, Gygax o Steve Jakson come moderatori entrano in contrasto (ma anche avere l'editore italiano degli stessi giochi sarebbe lo stesso)[/p][p]E' il segno comunque di un tipo di rapporto con il pubblico che ritengo completamente disfunzionale. A partire dalla "grande casa editrice" che fa uscire valanghe di supplementi, tutti ovviamente "bellissimi" per certi recensori, fino ad arrivare a cose che il "passo indietro" proposto da Renato non toccherebbe: l'ostilità a qualunque recensione critica perchè potrebbe fare arrabbiare gli sponsor. Finti "fan" che postano post entusiastici al momento dell'uscita di un volume e poi spariscono. Addetti ai rapporti con la stampa che postano le loro press-release come semplici utenti, segnalandole come "guardate che novità" senza firmarle e senza dire che le hanno scritte loro...[/p][p]Semplicemente, se siamo in quell'ottica, come moderatori dovrebbero esserci sempre e solo "semplici utenti" senza alcun rapporto di alcun tipo, nemmeno di conoscenza, con gli editori.[/p][p]Utopia? No. Favola e panzana. Non succede mai, e anche se succedesse, sarebbe uno schifo, non una cosa auspicabile.[/p][p]Perché? Perchè Meme scrive gdr e magari un giorno li pubblica, fosse solo gratis su pdf. Idem Domon, Hasimir, Korin e Rafu.[/p][p]Va bene l'abitudine alle vecchie logiche, ma... vi siete già scordati come finisce "the nuked apple cart", la base "etica" ti The Forge e anche di questa comunità?[/p][p]"Come nota finale: io sono un consumatore tanto quanto un designer di GdR, di fatto sono più il primo che il secondo. Anche come consumatori ciascuno di noi affronta una decisione personale: sei il praticante di un’attività artistica o il consumatore di un prodotto spinto dalla sulla pubblicità?- Ron Edwards[/p][p]Il paradigma "editori - utenti" è morto e sepolto. Il nuovo pararadigma è "giochi fatti da appassionati per altri appassionati"[/p][p]Su The Forge, i moderatori globali sono Ron Edwards (Editore), Vincent Baker (editore), e per alcuni sottogruppi Luke Crane (editore). Più i sottogruppi dedicati alle case editrici, ciascuno gestito direttamente dall'editore.[/p][p]Su Story-games, i moderatori sono Andy (editore) e Jason Morningstar (editore)[/p][p]Su Knife-Fight, attualmente è Meguey Baker (editore), prima era con Vincent (editore)[/p][p]Non solo: TUTTI i maggiori postatori, su story-games o the forge, sono editori, autori o comunque hanno scritto qualcosa da qualche parte...[/p][p]Dò ragione solo su una cosa: che se qualcuno si sente più "editore" che appassionato, sì, allora in quel caso è meglio che non faccia il moderatore...[/p]
--- Termina citazione ---
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