"Farlo diventare un Troll??? Ma stiamo scherzando? Un umano che diventa Troll? Sarebbe un'azione che va contro ogni singolo insegnamento degli spiriti della natura. Il mondo è caotico e selvaggio, e così deve rimanere. Se nasci falco, morirai falco. E Victor, nonostante sia un essere umano, si ostina a vivere nelle nostre sacre paludi, da sempre interdette alla sua razza, e alla tua. Io personalmente sto cercando di farlo ragionare, ma non so per quanto ancora potrò tenere a bada i più giovani e zelanti della nostra tribù. Oramai è troppo tempo che Victor viola le nostre leggi indisturbato. A nessun altro umano sarebbe stata concessa tanta clemenza, e di questo deve ringraziare mia figlia, che simpatizza per lui".
Mi sta bene. Cambio di scena.
A meno che tu non dica diversamente, il Troll rimane nel granaio.
La scena si riapre nel folto della foresta, con Hilda che cerca di raccapezzarsi nel groviglio di rovi e sterpaglie. Raggiunge una radura nel folto del bosco quando i suoi occhi scrutano una caverna d'argilla che si appoggia al crinale del monte, e una voce proveniente dalle sue spalle dice "Oh! Abbiamo ospiti!".
La donna che si para davanti a Hilda oramai non è che un pallido riflesso di umanità.
Bassa ma slanciata, dai capelli sozzi e corvini, la Strega appare nella sua sfatta e malcurata bellezza, mostrando una pelliccia puzzolente di orso e un grande paio di corna che gli spuntano dalla fronte. Grandi occhiaie incorniciano gli occhi incavati e arrossati.