Scusa, ma non riesco a immaginarlo.
Nausicaa: Scala altissimo su ENTRAMBE le cose. Uh-uh. Idem Yupa.
Asbel: parliamoci chiaro. Non gliene frega un cazzo prima, dopo... secondo me non gliene frega troppo neanche dopo, ovvero non mi pare lacerato dai dubbi.
Kushana: le frega solo dei suoi uomini, prima. Poi, si ritira. Che diavolo, alla fine nell'ottica di "avere le mani insanguinate" non è poi molto diversa da Mirarupa.
Selm e Charuka: questi mi sembrano gli unici che potremmo dire che preferiscono una cosa rispetto all'altra. Inzialmente. Solo per alcuni esseri umani. E se non consideriamo che Selm ha una strada che è anche a favore dell'umanità in toto...
In generale rispettare una cosa lì è abbastanza sinonimo di rispettare l'altra. Il quid del manga è come non distruggere ulteriormente il mondo, il viaggio di Nausicaa per scoprine di più da una parte e il rigettare in qualche modo i propri legami con chi o cosa ti sta vicino per abbracciare una visione più universale dall'altra.
Perfino per Kurotowa, alla fine. Ma anche per Kushana o per Selm; che diavolo, forse perfino per il Maestro del Giardino. L'eccezione sono i personaggi vuoti come Mirarupa o quelli incapaci di intendere e di volere (il dio guerriero).
E... essendo sostanzialmente un processo lineare, sebbene segua via molte diverse per ognuno, non credo possa venire con Shock. Ora, questo non c'è nemmeno in AW, vero (e su due piedi non saprei in che gioco ci sia). Però lei è una fottutissima testacalda solitaria dopo un'apocalisse di quelle stronze (o se lo è. Una santa testacalda che punta la spada in faccia alla gente. Forse all'inizio neanche santa), Kushana è chopper inside, Kurotowa un operatore sfigatissimo.
Peraltro secondo me M. raramente affronta abbastanza raramente tematiche del genere, in ogni caso. Disegnare bei paesaggi non è affrontare il discorso, cosa che fa in Mononoke Hime, Nausicaa, forse Totoro. Si interessa sostanzialmente alla formazione del bambino e dell'adolescente, in riflesso degli adulti incontrati.