Autore Topic: Come fare un Playtest e essere felici  (Letto 3661 volte)

Come fare un Playtest e essere felici
« Risposta #15 il: 2010-12-06 15:49:59 »
Citazione
[cite]Autore: Kagura[/cite]Si, decisamente dal lato autore. Mi son reso conto solo ora che c'era un interesse più per il lato giocatore :P (colpa mia, devo essermi distratto a guardar farfalle mentre leggevo. Chiedo scusa per l'off topic).

Non è assolutamente Off Topic, ma secondo me è da specificare (anche per eventuali interventi futuri di altri utenti) se si sta parlando del punto di vista del playtester o dell'autore del gioco.
In questo thread penso sia utile raccogliere le esperienze di tutti, sia come giocatore, sia come organizzatore; però per una lettura più facile, meglio mettere un tag all'inizio tipo quello che ho messo ora nel mio post di apertura
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Iacopo Frigerio

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Come fare un Playtest e essere felici
« Risposta #16 il: 2010-12-06 18:13:26 »
Come giocatore...

In realtà non è per nulla semplice proceduralizzare cosa faccio...
In linea di massima comunque ascolto senza fare domande (di playtest) tutte le spiegazioni del gioco dell'autore, anche se talvolta faccio domande da giocatore (sono domande diverse, sono quelle che faresti anche non in un playtest, ma proprio per capire come giocare). Durante il gioco non interrompo mai il flusso di gioco e lascio che eventuali intoppi siano sciolti dall'autore (annotandomi però le sue reazioni e i suoi motivi, per capire se è una incompresione nostra, una errata spiegazione sua, un errore del gioco o una situazione non prevista dall'autore). Può comunque capitare che, se si mettono a discutere altri tester, o fanno domande, o proprio qualcosa mi pare proprio girare male intervenga io stesso.
Diciamo che io devo assorbire il gioco, giocarci il più possibile senza bloccarmi e iniziare a fantasticarci nella mia mente...
Può capitare che il master non sia esplicito su cosa vuole playtestare, a volte chiedo esplicitamente di dirmelo, a volte mi rendo conto che, in fin dei conti non lo sa neppure lui, perciò evito di chiederglielo e semplicemente manipolo il giocattolo e vedo cosa succede.
Mi annoto su un foglietto alcune parole chiave dei problemi che vedo e, spesso, anche di quelli che sono i commenti o le domande degli altri tester. Le annotazioni seguono uno schema mentale, non è chiaro ed esplicito, anzi è una cosa che ho interiorizzato in questi anni dedicati a scrivere giochi (le avventure come master, i freeform e le one shot al Flying Circus, i giochi come autore indie) e che emergono inconsciamente per adattarsi a quello che vedo e che credo sia parzialmente incompleto o disfunzionale. Tra essi posso ricordare:
- Lo scopo del gioco e il color
- Relazione tra meccaniche, sistema e scopo del gioco
- Funzionamento delle meccaniche in sé
- Gestione delle autorità e delle procure
- Creazione dei personaggi, pitch della avventura
- il grado di crunch e l'ipotetica learning curve

Nella prima parte preferisco essere passivo e stare molto in silenzio, risultando un po' passivo, e osservo come giocano gli altri giocatori e l'autore, soffermandomi soprattutto sui loro rapporti. Di solito non mi dilungo molto a fare una giocata completa, cerco di giocare gli elementi... Il free roleplay se c'è, il conflitto (magari declinato in più maniere e più di una volta) la creazione di inizio/pg, l'endgame se c'è. Se qualche elemento meccanico è stato poco usato allora chiedo se non abbiamo giocato qualcosa che lo rendeva necessario e mi faccio spiegare una situazione d'esempio e un modo di entrata in gioco.
Finito tutto, comincio a riorganizzare tutti gli elementi che ho raccolto. Questo di solito fa sì che altri tester comincino a parlare, così io ne approfitto per integrare le loro osservazioni con le mie. Appena ho la possibilità comincio a esporre, in un discorso unico e articolato tutte le mie opinioni, cercando di limitarmi a dire cosa secondo me andrebbe rivisto/modificato/chiarito, senza fornire soluzioni, al massimo provando a dare due o tre ipotesi di soluzioni alternative (se me ne viene solo una di solito evito di dirla, invece se me ne vengono di più le segnato tutte).

Come blind-playtester... Innanzi tutto cerco di capire prima di leggere facendomi spiegare brevemente lo scopo del gioco, quale esperienza vorrebbe condurre, poi leggo e assorbo ciò che vedo letto e mi segno direttamente sui fogli del regolamento le cose che trovo poco chiare, i dubbi e le mie perplessità sulle meccaniche o sulle reali soddisfazioni dello scopo di gioco, l'eventuale mancanza o inefficacia di un esempio etc. Leggo pià di una volta e poi lo faccio giocare. Nella giocata mi segno tutti i momenti in cui mi trovo in difficoltà e non so come procedere, soprattutto se, una volta controllato il manuale, non trovo risposta al mio dubbio. Fondamentalmente poi il report che faccio è simile a quello di un normale playtest anche se, differisce su alcuni punti:
-Se non sono successe cose drammaticamente distruttive, non parlo di cambiamenti radicali di cose che trovo poco funzionali, perché se è già al blind, significa che le meccaniche che già ha inserito lo portano già dove voleva arrivare (quindi non fate blind playtest di giochi di cui non siete ancora sicuri delle meccaniche, a meno che la cosa non sia "incidentale"... Il gioco deve venire bene a voi soddisfando voi quando siete presenti a condurlo, solo arrivati a quel punto è il momento di passare al blind)
- Mi concentro sulla carenza espositiva, sulla mancanza di esempi o cose simili
- Se non era presente, cerco di accomagnare quanti più dubbi possibili con esempi tratti dalla giocata... "Non trovo chiaro chi ha autorità sull'ambiente e sui sull'entrata e uscita di eventuali PNG, ad esempio con Davide mentre giocavamo è successo che..."

In ogni caso... Non è scientificamente dimostrato che io sia un buon playtester, ne che il mio modo di fare possa essere utile se non ci sono altri tester che invece manipolano, interropono e stressano più attivamente il gioco... Anzi... Credo servano più stili di tester insieme in ogni giocata, solo in tal modo l'analisi di ogni singolo tester si fa più ricca.

Dei miei playtest come autore ne parlo più avanti
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

giullina

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Come fare un Playtest e essere felici
« Risposta #17 il: 2010-12-06 20:08:01 »
Oh, il post di Iacopo mi ha fatto venire in mente una cosa; durante un playtest (sempre da giocatore), prendo appunti e non interrompo il gioco, a meno che non sia una cosa fondamentale come un chiarimento su una regola che devo applicare. Poi, finito il playtest, li discuto subito con l'autore, finché ho ben fresco cosa intendevo con due parole scritte a margine del foglio.
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Niccolò

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Come fare un Playtest e essere felici
« Risposta #18 il: 2010-12-06 23:03:45 »
Citazione
[cite]Autore: giullina[/cite][p]vero, ma sono pochi ad usarlo così.[/p]


se ti chiedono un blind èplaytest per valutare se il gioco funziona bene, non li insulti? :D

giullina

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Come fare un Playtest e essere felici
« Risposta #19 il: 2010-12-06 23:47:15 »
glie lo dico e poi vedo com'è il gioco pubblicato... se non è cambiato, non lo compro.
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