Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[progetto] gioco assolutamente no politically correct
Radagast:
Mi intrometto anche se mi pare di capire che si stia parlando di tabletop.
--- Citazione ---[cite] Eishiro:[/cite]Beh in realtà il gioco ha uno scopo unico
Uno scopo educativo.
--- Termina citazione ---
Ambizioso... 8)
--- Citazione ---[cite] Eishiro:[/cite]Il giocatore che interpreta l'aguzzino dovrebbe capire che quelle cose sono aberranti e rendersi conto di quanto poco umani erano quelli che le facevano in verità
--- Termina citazione ---
Veramente, come Stanford insegna, chi si ritrova nella parte dell'aguzzino ci gode a fare l'aguzzino, e anche molto. La cosa interessante semmai sarebbe partire da una situazione neutrale (cioè non imporre ai nazi di fare i bastardi) e osservare come inevitabilmente i nazi inizieranno a fare i bastardi. ^_^
--- Citazione ---[cite] Eishiro:[/cite]Il giocatore che interpreta la vittima dovrebbe capire che quelle cose sono aberranti provando figurativamente quello che hanno dovuto provare le vittime vere.
--- Termina citazione ---
L'idea mi pare un po' piatta. OK, i nazi fanno soffrire e le vittime (perché solo ebrei? mica c'erano solo ebrei nei lager, anzi!) soffrono, ma cosa c'è di interessante? Cosa lascia questo gioco a me giocatore? Dov'è il dilemma morale?
Lo dico perché mi sono trovato a pormi la stessa domanda per "La ferrovia scarlatta" (live sulla guerra in Jugoslavia), e la risposta che mi sono dato è stata:
- INIZIO SPOILER -
mettiamo a confronto il croato che si è divertito a massacrare i serbi con la famiglia del croato di cui sopra che è stata a sua volta massacrata con grande divertimento dai serbi, e vediamo che ne esce fuori.
Ne escono fuori diverse cose interessanti: per il croato massacratore ovviamente tutto quello che ha fatto è sacrosantamente giusto (è questo il punto cruciale, per questo dico che "La ferrovia scarlatta" più che un live sulla guerra è un live sul concetto di giusto e sbagliato), ma come reagirà quando vedrà la sua famiglia fatta a pezzi con le stesse identiche motivazioni e con gli stessi identici metodi con cui lui ha fatto a pezzi i serbi? E come reagiranno i suoi familiari vedendo che il loro amato congiunto ha fatto le stesse identiche cose che hanno subito loro? Quale sarà la loro reazione? I giocatori, come anche i personaggi, si trovano di fronte a un dilemma morale, e spesso hanno l'impressione che in un certo senso sia stato il massacratore a massacrare la sua stessa famiglia. Non so se sia educativo, ma qualcosa ai giocatori in genere questo live la lascia.
- FINE SPOILER -
Radagast:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]E non chiamarlo "gioco" se l'intento non è ludico ma educativo, per evitarti grossi problemi: non hai idea del tipo di flashback che si è beccato l'autore di questo qui:
We all had names
Poco mancava che lo linciavano nei forum USA (vabbè che anche lui, portare un evento simile e presentarlo come "gioco"...) e lui rispetto a te ha pure l'intento storico-informativo a salvarlo.
--- Termina citazione ---
E' stato sostanzialmente un errore linguistico, che peraltro gli scandinavi fanno MOLTO spesso: nelle lingue scandinave il concetto di gioco (spil/spel/spill) è enormemente più vasto che in inglese (game) o in italiano, e non c'è assolutamente nessun problema a chiamare "gioco" una cosa per niente divertente e con scopi unicamente educativi.
Per fortuna ogni tanto prendono batoste tipo questa e imparano a evitare di ripetere l'errore, ma i più inesperti di "rapporti con l'estero" ci cascano con grande regolarità. ^_^
Radagast:
--- Citazione ---[cite] vertigo:[/cite]http://www.clausraasted.dk/motherland/
--- Termina citazione ---
Mmm. Che c'entra Motherland?
Eishiro:
@ Radagast:
ma io voglio che si diverta, e ad un certo punto (alla fine) che deve sentirsi una schifezza :P, io voglio incitare gli aguzzini ad essere delle schifezze, per vedere il limite della perversione sadica umana, per poi metterli davanti ai fatti compiuti.
Le vittime invece servono per far capire a una persona come ci si sente in quello stato, non so se spiego bene il concetto
(il discorso nazisti e ebrei era puramente introduttivo, si possono usare russi e dissidenti, iracheni e kurdi, titini e dalmati, cambia poco)
P.S.: sei di trieste? io son delle provincia di gorizia
Radagast:
--- Citazione ---[cite] vertigo:[/cite]nel tempo ho notato che il termine piu' rassicurante per comuni/enti è "teatro sperimentale" ... generalmente appena salta fuori questo termine rinunciano a capire cosa si vuole fare e non ci associano con spadedigomma ^^
--- Termina citazione ---
Sì, ma poi si fanno false aspettative (pubblico, scenografie ecc.) e rimangono delusi. Inoltre, io non credo che nessuno degli eventi qui citati sia teatro, se non per una definizione estremamente larga di teatro.
Io dopo una serie di tentativi miseramente falliti ho trovato che le parole migliori da usare sono "evento" ed "esperimento". Non sono informative perché non vogliono dire niente, però almeno non generano aspettative di nessun genere. Se poi vuoi spiegare di che tipo di evento si tratta, semplicemente spiegalo: non occorre sintetizzare per forza un concetto complesso in una parola sola.
Esempio (tratto dal comunicato stampa per la prossima replica de "La ferrovia scarlatta"):
“La ferrovia scarlatta”, un esperimento ideato da Andrea Castellani e proposto dall’Associazione Ludica Triestina, permetterà ai partecipanti di tornare indietro nel tempo e vivere sulla propria pelle il dramma della guerra nella ex Jugoslavia. Il viaggio di sei profughi verso un campo di accoglienza nel 1992 sarà ricostruito a bordo del Regionale in partenza da Trieste alle 15.04 e diretto a Sacile.
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