[cite]Autore: Domon[/cite][cite]Autore: Korin Duval[/cite][cite]Autore: Domon[/cite][p]piuttosto, quesi soldi come li investi? che garanzie potresti darmi che non verranno usati per atti di violenza e soppraffazione? o nello sfruttamento del lavoro (minorile o meno)? o investiti in droghe? costruzioni abusive? tangenti?
(bada, non ti sto accusando, sto solo esplicando quello che credo intendesse rafu)[/p]
[p]La domanda da porsi è: per quanti passaggi può una persona essere ritenuta responsabile?[/p]
[p]fin dove sa con sicurezza che le sue risorse saranno usate eticamente, ad esempio?[/p][p]"io non so come li spendono quei soldi, non è colpa mia" è veramente una protezione valida dalle responsabilità?
Questo è un tema che mi sta molto a cuore, ci ho perfino fatto la tesi di laurea (Febbraio 2007, non è aggiornatissima, ma i princìpi generali sono ancora validi).
Domon pone una domanda complessa: "Fin dove si può sapere con sicurezza che le proprie risorse saranno usate eticamente?"
Risposta: fino a dove uno vuole indagare.
È stato fatto molto per garantire la trasparenza dell'investimento/risparmio, negli ultimi anni, e molto si sta ancora facendo (nessuno vuole un'altra Parmalat, Cirio, Enron, o un'altro effetto domino da oltreoceano come quest'ultima crisi, ad ora in fase di riassorbimento).
Per un consumatore/risparmiatore, oggi, è molto più facile sapere dove finiscono i soldi che usa, ma oltre il primo passaggio bisogna trasformarsi in detective o quasi.
Il problema dell'uso etico delle risorse presenta alcuni problemi:
1) è difficilissimo da risolvere "dal basso", oltre il primo passaggio: servono interventi e vigilanza "dall'alto" e strumenti per la trasparenza (che sono un problema politico, più che di scelte del consumatore... Macroeconomia, più che Microeconomia, se preferite i termini tecnici).
2) già definire "etico" è un problema. Già anni fa, negli USA, venivano vendute quote o partecipazioni in "fondi etici" che prevedevano la ricerca medica ("è etico aiutare la ricerca che salverà delle vite umane!") e altri che la escludevano completamente ("non è etico finanziare chi gioca a fare Dio!"). Soluzioni OPPOSTE alla stessa preoccupazione.
3) tocca, come dicevo, due problemi etici più generali: fino a quanti passaggi sono responsabile? Se vado dal dentista Dott. X che poi, a casa, paga gli studi al figlio e poi va a prostitute, i miei soldi sono quelli che hanno pagato gli studi o sono quelli che hanno alimentato la prostituzione? Se mi abbono ad una rivista che ospita anche pubblicità con donne nude in mezzo ad interessantissimi articoli di alto livello culturale, sto alimentando la mercificazione della donna?
Non è molto diverso, per una ditta che magari ha al vertice una persona di dubbia moralità, però paga lo stipendio a tot migliaia di persone.
che poi a) uno deve pur mangiare e b) tutta la nostra società è immersa fino al collo in usi non etici del denaro e del potere, questo è pacifico.
Questo avviene un po' a tutti i livelli, e ti posso assicurare che, economicamente, il periodo post seconda guerra mondiale è quello in cui, nella storia, ci sono state meno disparità economiche (c'è ancora molto da fare, certo, e ci sono dei fenomeni di regressione "locali", certo).
Un nostro "povero" ha comunque accesso, oggi, a servizi che solo 50 anni fa erano per una minoranza della popolazione.
Questo non vuol dire, ovviamente, che lo spreco e l'abuso siano tollerabili, su questo siamo d'accordo, immagino.
[p]una volta controllati i contenuti diretti del fondo, i "secondi passaggi" e successivi sono troppo lontani dal mio controllo perché io possa davvero preoccuparmene.[/p][/p]
[p]claro. ma altre persone invece se ne preoccupano. ognuno ha i suoi criteri, no?[/p][/quote]
Sì, certo.
Ed è per questo che esistono degli obblighi informativi molto precisi (e io rischio la revoca a vita dalla professione, se non li adempio, e mi pare anche giusto!): il consumatore (o chi per esso, es.: associazioni) ha il diritto ad avere i mezzi per controllare cosa c'è dentro quello che compra (cosa che nell'informatica ancora non c'è >_< ).
Quando si dice "leggete la nota informativa che il proponente l'investimento DEVE consegnare", quel "deve" non è uno scherzo: è la cosa che ci permette di guardare "sotto il cofano" del nostro risparmio!
Un appello: rompete le balle (con garbo ^_- ) ai vostri consulenti! Spingete gli operatori della finanza a livello personale a dare risposte e ad avere personale preparato!