Autore Topic: Oggettivismo nei manuali  (Letto 1535 volte)

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« il: 2010-10-04 20:34:17 »
Iniziata qui.

Il problema credo sia se, in caso non riesca, questo deriva da una mancanza del manuale o del giocatore; per esempio: Cani spiega mille volte che gli Ambiti e i Fallout sono slegati, eppure diverse persone (tra cui io) li hanno visti legati; Kagematsu spiega bene la regola della Disperazione, eppure Michele (credo) l'aveva capita male, e anche io (interessante come l'idea preconcetta che avevo mi ha fatto capire male una frase chiara). E l'errore in Kagematsu era tale da cambiare totalmente il gioco: non appena l'ho notato, diverse cose che non mi tornavano sono immediatamente andate a posto.

Giusto per evitare equivoci: di mio non sono oggettivista; semplicemente, credo che in alcuni casi la lettura sbagliata di un manuale dipenda non da come è scritto, ma dal lettore (preconcetti, distrazione, ecc.): se il manuale dice esplicitamente e senza contraddirsi "Questo gioco usa solo d6" e io lo gioco con d8, l'errore è mio.

Rafu

  • Membro
  • Raffaele Manzo - clicca le icone per e-mail o blog
    • Mostra profilo
    • Orgasmo Cerebrale
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #1 il: 2010-10-04 20:46:43 »
Di base, credo che in ogni caso una "lettura sbagliata" dipenda dal lettore — è una tautologia. Ciò non discolpa l'autore di un testo dall'aver fatto un cattivo lavoro, ma l'unico lavoro "oggettivamente" cattivo va giudicato sulle capacità e le intenzioni: trascuratezza, frettolosità, mancanza di professionalità fanno di un libro (un manuale di gioco è un testo d'istruzioni, un tipo di libro) un "cattivo libro". Al di là di questo, però, possiamo difficilmente stabilire quale sia un modo migliore o peggiore di trasmettere delle istruzioni (quante volte ripetersi, per esempio, solo per rimanere nell'ambito dei libri) se non in riferimento all'esperienza soggettiva dello specifico lettore.

La conseguenza, per quanto riguarda più specificamente noi, è a mio parere che l'apprendere le procedure di un gioco dalla lettura di un testo d'istruzioni è sempre una sorta di sforzo di collaborazione fra autore e lettore, sebbene mediato dall'assenza fisica di una delle due parti e dall'essere differito nel tempo. In quanto sforzo collaborativo, richiede fiducia da entrambe le parti, e comunque non è mai un processo "garantito" nei suoi risultati.

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #2 il: 2010-10-05 09:44:32 »
Mi piace (nel senso che la condivido) la risposta di Rafu.

Aggiungo un "actual life": non c'è gioco in scatola che non richieda al mio gruppo almeno due/tre giocate per essere capito e giocato con tutte le sue regole.
Per i GdR non vedo perché dovrebbe essere diverso.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #3 il: 2010-10-05 12:32:58 »
Citazione
[cite]Autore: Rafu[/cite]Ciò non discolpa l'autore di un testo dall'aver fatto un cattivo lavoro, ma l'unico lavoro "oggettivamente" cattivo va giudicato sulle capacità e le intenzioni: trascuratezza, frettolosità, mancanza di professionalità fanno di un libro (un manuale di gioco è un testo d'istruzioni, un tipo di libro) un "cattivo libro". Al di là di questo, però, possiamo difficilmente stabilire quale sia un modo migliore o peggiore di trasmettere delle istruzioni (quante volte ripetersi, per esempio, solo per rimanere nell'ambito dei libri) se non in riferimento all'esperienza soggettiva dello specifico lettore

Questo è sicuramente vero, però credo che ci siano dei casi in cui un manuale/regola scritto bene venga capito male solo per la soggettività del singolo; e altri casi in cui l'incomprensione viene dal manuale.

Esempio del primo caso: Kagematsu. Una regola dice che If the additional die [dalla Disperazione] does not make the roll a success, that desperation is gone for the remainder of the game (sottolineati gli indicatori del singolare). L'avevo letta, complice come a memoria avevo giocato alla COTTOCon, come "Se dopo che hai tirato tutti i dadi non è un successo, perdi tutte le Disperazioni usate".
Onestamente, non riesco a vedere colpa in come l'autore ha scritto il manuale: la regola era lì, chiara, non equivoca; sono io ad averla letta male.

Esempi del secondo caso: Annalise (aggiunta: nella versione originale) e carry. Nel primo, c'erano due versioni delle regole. Nel secondo, tutti gli esempi erano sbagliati (prima e seconda edizione) e c'è qualche errore (terza edizione).
« Ultima modifica: 2010-10-05 13:29:24 da Mauro »

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #4 il: 2010-10-05 12:50:22 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]c'erano due versioni delle regole


Non nella versione italiana...  ;-)
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #5 il: 2010-10-05 13:28:57 »
Sì, sottintendevo quella originale; correggo.

Rafu

  • Membro
  • Raffaele Manzo - clicca le icone per e-mail o blog
    • Mostra profilo
    • Orgasmo Cerebrale
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #6 il: 2010-10-05 19:27:41 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]credo che ci siano dei casi in cui un manuale/regola scritto bene venga capito male solo per la soggettività del singolo; e altri casi in cui l'incomprensione viene dal manuale.

Scusa, ma non è una contraddizione di termini? Se ammetti che il manuale è "scritto bene" come puoi contemporaneamente localizzare la fonte dell'incomprensione nell'autore e non nel lettore? Stai per caso dicendo che certi errori di lettura sono "più giustificabili" di altri?

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Oggettivismo nei manuali
« Risposta #7 il: 2010-10-06 00:07:33 »
Lo "scritto bene" voleva riferirsi solo alla prima parte; leggila come "credo che ci siano dei casi in cui un manuale/regola è scritto bene e venga capito male solo per la soggettività del singolo; e altri casi in cui l'incomprensione viene dal manuale perché non è scritto bene".

Tags: