Autore Topic: [Actual Play][Gnoccocon][A flower for mara] Riflessioni e cioccolato  (Letto 2275 volte)

Matteo Suppo

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La notte ha già smesso di essere giovane, l’alcool è finito da un pezzo, e una lieve brezza accarezza le tue membra stanche. Guardi chi ti sta intorno, e ti accorgi forse per la prima volta che è un amico, che è lì per ascoltarti. Ti viene in mente qualcosa di personale. Qualcosa che normalmente non diresti, per paura di essere giudicato o di disturbare. Qualcosa che però ora hai voglia di dire, perché chi hai davanti è qulcuno con cui sai di poterti confidare. Così ti schiarisci la gola, lo guardi e inizi... “Sai...”

A tutti prima o poi nella vita è capitato un momento del genere. Un momento in cui si è sintonizzati sulla stessa onda. Un momento in cui si è vicini. Un momento in cui ad un amico confidi un segreto, o condividi con lui un grande peso. Sono momenti rari. Almeno io non ne ho avuti molti nella vita.

A flower for mara è soltanto questo. Un momento di condivisione. La maniera in cui è strutturato ti rende più facile entrare in quella sintonia con gli altri partecipanti, e permetterti di condividere, se lo vuoi, qualcosa di tuo.

La mattina di domenica 12 settembre ci siamo ritrovati a casa di Katia per affrontare questa esperienza, con dubbi, paure e domande. Io sono ritornato in Biasola soddisfatto e felice.

Felice non è la stessa cosa di contento. Non è la stessa cosa di spensierato, quantomeno nella mia accezione. Forse “in pace” sarebbe una buona definizione, ma un po’ di cattivo gusto pensando al tema di “A Flower for Mara”.

Purtroppo fare un actual play non è semplice. Parlare delle cose importanti (i monologhi) è difficile, perché sono cose estremamente personali, e parlare delle cose meno importanti (la fiction) è semplicemente inutile.

Per cui mi scuserete, immagino, se passerò direttamente ad elencarvi le mie riflessioni, e i miei umili consigli rivolti a chi volesse affrontare questa esperienza.

[size=14]A flower for mara non morde.[/size]
Si è molto discusso di A flower for mara, sul fatto se sia o meno un gioco, se sia o meno “giusto”, se il gusto di giocarci fosse di stare male.

Cancellate tutto. Fidatevi dell’opinione di chi ha provato, anziché di quella di chi ha letto la quarta di copertina.

A flower for mara non è niente di più e niente di meno che un momento di condivisione con i propri amici di qualcosa che ci sta a cuore, attraverso la recita e l’esplorazione di una situazione evocativa.

Non si tratta di psicoterapia, non più di quanto non lo sia raccontare ai propri amici di sè stessi.

Non si tratta neanche di un momento lugubre. A flower for mara non è un funerale. A tutti gli effetti non c’è neanche un funerale. Si interpretano delle cene in famiglia, e delle scene di vita quotidiana. Si parla di cose di tutti i giorni, si scherza, si litiga.

Naturalmente non è nemmeno una passeggiata. Devi avere tutta la voglia e l’intenzione di condividere, che non significa soltanto liberarti di un tuo peso, ma anche accettare quelli degli altri. Non è per niente facile. Io ho pianto. Le emozioni che ti si scatenano dentro sono intensissime. Devi essere pronto a lasciare che ti investano. Devi essere pronto a rispettare gli altri, ad aprirti agli altri, a condividere con loro tutto.

A flower for mara non è uno strumento del demonio che andrebbe bruciato. E’ una esperienza che va affrontata con una certa mentalità e una certa voglia di mettersi in gioco.

[size=14]Fazzoletti e cioccolato[/size]
Sono, se non fondamentali, assolutamente utili. Le lacrime possono scorrere copiose, e il cioccolato una volta finito il gioco aiuta a ritirarsi su. Inoltre è una scusa per rimanere insieme.

Una volta che hai instaurato un legame così profondo con altre persone, non puoi reciderlo subito senza fare del male. Se c’è qualcosa di davvero traumatico legato a flower for mara è concluderlo prima del tempo. Il debriefing è una parte importante.

Come i sub che fanno immersione devono risalire lentamente in superficie, così è anche per questa esperienza. E mangiare cioccolato è un ottimo modo di passare tempo con gli amici.

Insomma, per adesso queste sono le mie riflessioni. So che Trevor sta scrivendo qualcosa, quindi lo invito a scrivere in questo thread così teniamo tutto ordinato ^^

Grazie mille
« Ultima modifica: 2010-09-16 16:28:56 da triex »
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Lavinia

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Concordo con quanto detto da Triex. Personalmente, trovo Flower una bella esperienza se affrontata sapendo a cosa si va incontro ed essendo sicuri di volerla vivere. Questo perchè anche se si decide di non fare il proprio soliloquio del fiore (ovvero esporre agli altri il proprio dolore) si viene a creare un'atmosfera tale che il dolore degli altri lo senti anche tu, sia nel "gioco" che nei soliloqui del fiore.
Detto questo, se si è sicuri di voler fare l'esperienza se ne esce, secondo me, molto più in pace con se stessi. Flower serve appunto perchè si crei l'atmosfera per condividere e, spesso, accettare un'esperienza dolorosa che per un motivo o per l'altro è rimasta irrisolta. Affrontarla mi lascia molto più leggera, è qualcosa che ora appartiene davvero al passato e qualsiasi ombra potesse gettarmi addosso eliminata. Inoltre so di averlo fatto in un gruppo di persone con cui in quel momento avevo un legame particolare, una specie di ambiente protetto. Anche se non si fa il proprio soliloquio del fiore, si ha comunque la piacevole sensazione di condividere qualcosa di importante con gli altri, un legame particolare.

Katia

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Ho partecipato tre volte a A Flower for Mara ed ogni volta sono stata morsa...a sangue si, questa frase diciamo che anche nn l'ho coniata io, l'ho fatta io ma nn per dire che Flower sia un'esperienza da guardare con sospetto ma per dire che anche i segni che ti lascia, e te li lascia, ve lo assicuro, beh anche quei segni servono.
Ero un pò preoccupata domenica, infondo con alcuni dei partecipanti avevo avuto solo contatti superficiali e, anche se da una parte conoscere poco le persone con cui dividi l'esperienza rende forse tutto un pò più semplice, conoscerle meglio ti fa sentire "protetta" come se, una volta fatto il "soliloquio del fiore" queste persone sai che saranno ancora lì, magari con le lacrime agli occhi ma lì, con te, con una battuta, un abbraccio o semplicemente con la loro presenza.
Il debriefing è importante...si trema però, esci dal personaggio e devi parlare con la persona e...beh accidenti quanto è difficile! Si cambia dopo A Flower...volenti o nolenti si cambia ma, fortunatamente, per ora, ho solo incontrato gente cambiata in meglio.

Grazie a chi c'era e a chi, vedendoci arrivare in Biasola un pò scombussolati...ci ha lasciato un momento per noi senza saltarci addosso.

Ezio

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[cite]Autore: Katia la Furia[/cite]ci ha lasciato un momento per noi senza saltarci addosso.


Oooops.

Adesso mi sento in colpa per aver fatto letteralmente il contrario.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Katia

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[cite]Autore: Aetius[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Katia la Furia[/cite][p]ci ha lasciato un momento per noi senza saltarci addosso.[/p]
[p]Oooops.[/p][p]Adesso mi sento in colpa per aver fatto[span style=text-decoration: underline;]letteralmente[/span]il contrario.[/p]


No, tu mi sei venuto ad abbracciare nn mi sei saltato addosso, anche perchè altrimenti avresti pagato il conto alla lavi ^_*

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