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Editori che parlano dei propri giochi
Mirko Pellicioni:
Io credo che basti che sia chiaro chi sia mettendolo in firma, starà poi a chi legge tirare le somme!
Troverei poco credibile un autore/editore che si vergogna dei suoi prodotti!
Ernesto Pavan:
Io dico che finché tutto è chiaro va tutto bene. Quando le cose vanno come in quell'altro forum, dove nominalmente tutti sono indipendenti ma poi gli editori ci mettono dei soldi (per la pubblicità che pagano) e il capo dello staff è anche dipendente di una casa editrice, allora non va bene per niente. :-P
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Klaus[/cite]Quando le cose vanno come inquell'altro forum, dove nominalmente tutti sono indipendenti ma poi gli editori ci mettono dei soldi (per la pubblicità che pagano) e il capo dello staff è anche dipendente di una casa editrice, allora non va bene per niente
--- Termina citazione ---
Premesso che parlo in generale e non di casi specifici (che non conosco), dipende molto da cosa ci sta dietro: se si fanno influenzare nei loro giudizi da quelle cose, allora c'è qualcosa che non va; ma se invece si mantengono onesti, non c'è problema.
Per dire: quand'è uscito Esoterroristi, Domon mi ha espressamente detto che a lui non piace molto e che, se non mi piacciono le avventure investigative, me lo sconsigliava. Questo, tra l'altro, porta a fidarsi di piú del giudizio di un editore o di persone a essi legati; perché non solo dicono cosa gli è piaciuto nei giochi che pubblicano, ma dicono anche cosa invece non gli è piaciuto.
L'importante è esplicitare i legami ed essere corretti (e raccogliere Amore. No, quello è un'altra cosa).
Iacopo Benigni:
--- Citazione ---[cite]Autore: mirkolino[/cite][p]Io credo che basti che sia chiaro chi sia mettendolo in firma, starà poi a chi legge tirare le somme![/p][p]Troverei poco credibile un autore/editore che si vergogna dei suoi prodotti![/p]
--- Termina citazione ---
si è quasi impossibile che un autore si vergogni di qualcosa che ha scritto/dipinto/filmato etc, ma può succedere per esempio che pensi "quel romanzo che ho fatto pubblicare 20 anni fa adesso non lo farei pubblicare", sempre raro ma non impossibile.
Un'altra cosa invece è un editore. Ci sono editori per cui vendere automobili, scarpe o libri è quasi la stessa cosa e sono disposti a pubblicare e distribuire qualsiasi cosa se questo gli fa guadagnare soldi; non necessariamente diventare ricchi. In privato può provare orrore, schifo o disgusto per il contenuto dei libri che vende; o anche semplicemente reputerli fatti male ma facili da vendere. Non sono persone da biasimare a tutti i costi: è il loro lavoro, forse l'unico che sanno fare, e permette loro di vivire un vita dignitosa, cosa fareste voi al loro posto?
Questo indipendentemente dal fatto che vi possa sembrare strano è la norma nell'editoria all'inizio del ventunesimo secolo. Editori illuminati il cui scopo è diffondere la cultura sono ormai minoranza.
Se si parla di editori di giochi di ruolo la situazione forse si ribalta e forse gli editori appassionati sono una larga maggioranza, ma non mi stupirei se qualcuno mi raccontasse che qualcuno di loro è un librovendolo o giocovendolo.
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: IacopoBenigni[/cite]Il primo non è propriamente un editore è più comunemente conosciuto come un gocatore compulsivo e fanatico che come membro dell'associazione Janus.
--- Termina citazione ---
seeee, magari giocassi così tanto...
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