Autore Topic: Editori che parlano dei propri giochi  (Letto 9546 volte)

Mauro

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #15 il: 2010-09-05 10:36:04 »
Al momento direi khana e Iacopo, ma il concetto credo comunque non cambi, nel suo aspetto fondamentale di giocatori che creano/pubblicano per giocatori.

rgrassi

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #16 il: 2010-09-05 10:38:54 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Al momento direi khana e Iacopo, ma il concetto credo comunque non cambi, nel suo aspetto fondamentale di giocatori che creano/pubblicano per giocatori.


GIOCATORI che creano per altri GIOCATORI.
Cosa c'entrano gli editori?
Nel mondo anglosassone Baker è self-published. In Italia no.
So che Michele non si incazzerà se lo dico, ma Gelli NOT EQUAL TO Baker.
Se Baker parla, come autore, in un forum, NON E' LA STESSA COSA che se ne parlasse Michele.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Matteo Suppo

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #17 il: 2010-09-05 10:40:18 »
Citazione
Un editore non ha "propri" giochi ma compra i diritti di giochi di ALTRI per pubblicarli.
O mi sbaglio?


No, non sbagli. Devo cambiare il titolo del thread in "Editori che parlano di giochi di altri di cui hanno comprato i diritti"?
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

rgrassi

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #18 il: 2010-09-05 10:44:03 »
Potresti farlo, ma a quel punto basta andare sul sito dell'editore.
Quella è la sede in cui un editore parla dei propri giochi.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Mauro

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #19 il: 2010-09-05 10:46:40 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]Un editore non ha "propri" giochi ma compra i diritti di giochi di ALTRI per pubblicarli

Usare "propri" come "pubblicato da" mi pare un uso abbastanza comune: One Piece è comunemente detto un manga della Panini, sebbene la Panini non ne sia l'autore.

Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]GIOCATORI che creano per altri GIOCATORI

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]aspetto fondamentale di giocatori che creano/pubblicano per giocatori

Ho messo "pubblicano" perché lo considero importante, togliendolo il discorso perde di significato. E la barra ha valenza di "o", non di "e".

Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]Se Baker parla, come autore, in un forum, NON E' LA STESSA COSA che se ne parlasse Michele

Vero; ma immagino che tanto Baker quanto Michele abbiano interesse a vendere Cani nella Vigna.
« Ultima modifica: 2010-09-05 10:47:07 da Mauro »

Matteo Suppo

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #20 il: 2010-09-05 10:46:52 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite][p]Potresti farlo, ma a quel punto basta andare sul sito dell'editore.
Quella è la sede in cui un editore parla dei propri giochi.
Rob[/p]


Non ho proprio capito la tua critica, ammesso che ce ne sia una.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

rgrassi

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #21 il: 2010-09-05 10:50:41 »
Vabbe'... passo.
Rob
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Matteo Suppo

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #22 il: 2010-09-05 10:52:23 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite][p]Vabbe'... passo.
Rob[/p]


No davvero... a leggerti sembra che tu dica che gli editori dovrebbero parlare dei giochi che pubblicano solo sul loro sito mentre gli autori possono farlo ovunque.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #23 il: 2010-09-05 11:14:54 »
Negli ultimi mesi ho visto saltare fuori più volte la questione “come dovrebbe porsi un editore/operatore del settore” sia su questo forum che su altri. Questo mi ha spinto a riflettere un po’ su come lo facevo io.

Mi rendo conto che alcuni hanno le loro idee su quale sarebbe il mio ruolo, come dovrei comunicare, ma mi accorgo anche che io non mi ci ritrovo, mi vanno strette. L’idea di non potere fare il moderatore su un forum, di non potere postare un actual play di una partita che mi ha entusiasmato, di non potere consigliare un gioco se penso che sia adatto alle richieste di qualcuno o tutte le altre cose che potrebbe fare un appassionato sì ma un operatore no (almeno secondo alcuni) mi suscitano un istintivo sentimento di ribellione.

E, a ben guardare, se mi chiedo “ma perchè dovrei attenermi a questi limiti?” non trovo un vero perchè. Anche io sono un appassionato, ho voglia di esprimere certe cose e non trovo ragione per censurarmi.
Se mi qualifico chiaramente, poi, dichiarando quello che faccio, ognuno ha tutti gli elementi per valutare la mia attendibilità e si formerà un suo giudizio decidendo se sono credibile o no (dopotutto questo è il web, bellezza!).

È vero che non sono un autore di giochi, ma io vedo il lavoro che faccio per pubblicare giochi (traduzioni, impaginazioni, illustrazioni, ecc.) come un’opera artigianal/artistica, qualcosa per cui si prova inevitabilmente un certo trasporto. Non mi si può paragonare al concessionario d’auto, al passacarte o all’operaio da catena di montaggio a cui, comprensibilmente, della roba che gli passa per le mani può pure non fregargliene una cippa o persino fargli ribrezzo. Nelle cose che faccio io ci metto del mio, voglio poterne parlare.

Quando poi si guarda ai giochi pubblicati da Narrattiva credo sia evidente che si ha davanti una selezione o linea editoriale che dir si voglia dalla spiccata personalità. Se Narrattiva pubblica un gioco si può scommettere che piace sia a Claudia che a Michele, e magari uno dei due ci sbrocca più dell’altro (io, per esempio, ho un’attrazione morbosa per i superlight da one shot, Michele subisce il fascino dei sistemi un po’ più sofisticati e una bella meccanica lo manda in brodo di giuggiole).
I giochi di Narrattiva sono quelli che ci piacciono e quindi quelli che effettivamente giochiamo, mi pare ovvio che, se dobbiamo parlare delle nostre esperienze di gioco, si finisca a parlare di quelli.

Non so, ma questo preconcetto che la grande ditta spersonalizzata dovrebbe essere fredda e asettica nelle sue comunicazioni con il “pubblico” mi sembra che non abbia veramente nulla a che fare con me...
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #24 il: 2010-09-05 11:16:16 »
La domanda è può nel 2010 un editore essere un soggetto che promuove la cultura attivamente (o una subcultura se preferite ;) )? O deve limitarsi a essere un semplice imprenditore e lasciare a altri questo compito?

La mia risposta è si non solo può ma DOVREBBE farlo!

Faccio un esempio al limite del regolamente del forum se pensate che abbia pisciato fuori dal vaso cancello appena posso la seguente frase:

Narrattiva è Mondadori hanno le stesse priorità? Perseguono scopi anche solo vagamente simili?


Si lo so non stiamo parlando di giochi, ma di altro, ma non mi piace per niente dove sta portando questo "dibattito".

Francesco Berni

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #25 il: 2010-09-05 11:23:43 »
Citazione
[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]ubercut]
fanmail a claudia.

Ed aggiungo:
magari, a chi non li conosce di persona, può sembrare che si limitino a fare pubblicità, ma dopo 5 minuti a chiacchierare con loro tutto prende un altra prospettiva, non ci vuole molto a capire che claudia, michele, renato, giulina, lucaricci, Domon e compagnia, sono semplicemente degli appassionati come noi altri.
con la differenza che ci portano i giochi in lingua italica e con delle edizioni che fanno sbavare mezzo mondo.

Arrivati a questa conclusione perchè non dovrebbero parlre dei giochi che preferiscono? dato che è evidente,(sempre dopo 5 minuti a parlare con loro) che sono davvero i giochi che piacciono a loro e sono davvero i giochi che giocano loro per primi.
« Ultima modifica: 2010-09-05 11:25:05 da Fra »
Nearby Gamersfan mail 34

Moreno Roncucci

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #26 il: 2010-09-05 11:25:12 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]e pubblicati direttamente dall'autore[/p]
[p]E questo in cosa è vero, in Italia?
Chi sono gli autori che si auto-pubblicano?
Khana ed io, i ragazzi di Project Hope e qualcun altro che dimentico, e mi scuso per questo.


Non esattamente.

Non conosco la situazione di Project  Hope, ma se gli editori non possono parlare, non può parlare nemmeno Khana che oltre ad ELAR pubblica manuali scritti da altri.

E Levity non è self-published ("Indie" secondo la definizione forgita)

Ma a parte questi dettagli, sei partito per la tangente in un discorso che ha nulla a che fare con l'argomento del thread.

Si sta parlando dell'opportunità che editori parlino bene delle loro opere nei thread in giro nei forum, e se non sarebbe più opportuno se non intervenissero.

Ora, dimmi se PROPRIO TU puoi sostenere una posizione simile, che spammi tutti i forum dell'universo conosciuto (e anche i newsgroup) consigliando Levity a destra e a sinistra...  :-)

Il discorso è commerciale. Se si applicasse quella mentalità a The Forge, Edwards dovrebbe stare zitto non come autore, ma come editore (cioè come chi vende).  In Italia l'editore di Spione è Michele. Le argomentazioni per far star zitto l'uno si applicano anche all'altro.

Ma è una mentalità che presuppone che lo scopo dell'editore sia fregarti, lodando il proprio gioco sempre e comunque, invece di parlare sinceramente.

[edit: crosspost con Iacopo, Fra, Triex, e Claudia... e se leggevo prima il suo post potevo risparmiarmi di scrivere questo...]
« Ultima modifica: 2010-09-05 11:29:57 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

rgrassi

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Editori che parlano dei propri giochi
« Risposta #27 il: 2010-09-05 11:27:31 »
Rispondo a Claudia. Nessuno può ovviamente impedire a chicchessia di dire ciò che vuole.
Ed è altrettanto ovvio che c'è un grande lavoro artistico dietro ogni lavorazione di Narrattiva di cui c'è da dare atto.
Ma deve essere altrettanto ovvio che editore (diverso da) autore.
E per quanto l'editore si "sbatta" non può esserci una identità (a meno che, come accade nel mondo anglosassone, l'autore sia editore di sé stesso).
Riguardo alla domanda del thread "Editori che parlano dei propri giochi". Quale volete che sia la risposta? Cosa pensate che dica un editore:
"Ho pubblicato un gioco che fa schifo, non compratelo? Comprate altri giochi?"

Riguardo alla frase finale di Iacopo:
[cite]Narrattiva è Mondadori hanno le stesse priorità?[/cite]

Immagino che non vogliano andare in perdita.
O dobbiamo entrare in una sorta di 'etica' delle case editrici che ci porterebbe in un pericoloso tunnel?
Rob
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Mattia Bulgarelli

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« Risposta #28 il: 2010-09-05 11:29:19 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p][/p][p]Vi immaginate The Forge con questa politica? Non ci scriverebbero Edwards, Baker, Lehman, Emily Care Boss, etc... mi sa che alla fine a scriverci rimarrei solo io!  :-)[/p]

No, neanche tu, perché se già a me "uno" (che penso e spero non sia Mod di alcunché) rompe gli zebedei perché ho scritto su quel-forum-verde-che-non-vuole-i-link-esterni una recensione di CnV essendo "troppo vicino" a Narrattiva... Chi diavolo si può salvare?

Chi scrive il gioco è di parte, chi lo pubblica è di parte, chi è appassionato è di parte...

...la verità è che il mondo dei GdR è piccolo, molto piccolo, si è per forza conoscenti di qualcuno.
Prendiamone atto e rendiamolo la nostra forza, senza farci seghe mentali sul cercare recensori e commentatori indipendenti dai giochi stessi. @_@

Poi, a me che son paranoico ricorda un po' la vecchia storia del "GM che non deve giocare ma essere sopra le parti", ma magari sono solo io.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Matteo Suppo

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« Risposta #29 il: 2010-09-05 11:41:45 »
Vi ricordo che io ho parlato di Actual Play, non di generica pubblicità, nè di recensioni.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

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