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Giocare con un Regolamento "nascosto"
JudeBass:
Domanda da un milione di dollari:
se il master usa sempre le stesse meccaniche e non bara, è comunque Parpuzio?
In teoria no. Perché il sistema non è più il master, è il regolamento "nascosto" del gioco. Io in questo senso chiedevo come lo vedete.
Comunque credo che fossero gli altri a essere partecipazionisti. Io ero più che altro illusionista - cioè io speravo di aver influenza nel gioco, speravo perché poi in realtà anche coi dadi il master faceva un po' come cavolo li pare...
Concordo sul discorso sulle regole spostate su un piano sociale.
Rafu:
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite]se il master usa sempre le stesse meccaniche e non bara, è comunque Parpuzio?
--- Termina citazione ---
Diventa una questione di pura semantica, temo. Con regole concepite per "simulare la fisica del mondo", non possiamo comunque aspettarci che funzionino senza introdurvi un elemento di arbitrio; nessun regolamento concepito a quel modo lo fa.
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite][p]Domanda da un milione di dollari:[/p][p]se il master usa sempre le stesse meccaniche e non bara, è comunque Parpuzio?[/p]
--- Termina citazione ---
No. Se ci sono regole precise e chiare per tutti e vengono usate "as intended", allora non è più parpuzio. Ad esempio OD&D giocato in un certo modo, non è parpuzio. Ma è praticamente Dungeon Crawling o poco più! Oltre, le regole non sono in grado di andare (e quindi di funzionare) se non usando parpuzio.
Dietro lo schermo o no, se a te interessa una storia appassionante e verosimile, ti troverai a "lottare" (per usare un eufemismo) contro il physical engine tipico dei gdr tradizionali, che pretende di pseudo-simulare un mondo virtuale. E qui il master dovrà correre ai ripari perché le regole del gioco remano contro a tutta forza.. ergo sarà costretto a barare per il "bene" della storia.
Ti faccio un paio di esempi:
supponiamo che nell'avventura i personaggi falliscano in un tiro per cercare indizi, non riuscendo ad ottenere il tassello mancante per andare avanti. Qui il master ha due scelte: barare, e far trovare l'indizio comunque, oppure trascorrere il resto della serata girandosi i pollici mentre i giocatori brancolano nel buio per ore facendo cose che farebbero addormentare un appassionato di cinema tradizionale coreano! :-)
Un altro esempio è il seguente:
in quasi tutti i gdr tradizionali c'è una qualche abilità per scalare le "cose". Ora mettiamo che il tuo personaggio voglia scalare una parete. Fallisce il check! Il Master cosa fa ora? Deve decidere... può decidere che arrivi a metà e poi precipiti (tira 20d6 di danno lol) oppure che dopo un paio di metri ti accorgi che è impossibile per le tue capacità.. o persino dire che arrivi quasi in cima ma poi cadi e muori. Il tutto rispettando il regolamento. Non sempre è chiaro quando si sta barando/usando le regole in un gdr tradizionale... perché il tutto si basa sulla discrezionalità e il "buon senso" del Master che a lui affida il regolamento come un suggerimento. Ergo, non coprendo tutte le situazioni e/o facendolo male, lascia al povero master tutta la responsabilità di far funzionare la baracca fatiscente. Spesso la linea di demarcazione tra barare e seguire il regolamento non è poi così nitida, proprio in virtù di un design che non si preoccupa minimamente di questo argomento.
In conclusione, non è tanto una questione di regolamento dietro lo schermo o meno, quanto di regolamento fatto bene o male (che favorisce o meno parpuzio).
JudeBass:
ma se fosse un regolamento fatto bene? Ad esempio, se si gioca a Cani io e te e tu sei il master, e io non tiro mai i dadi (fai conto che io a Cani non ci ho mai giocato quindi non so se l'esempio calza). E il master, qualora vincessi il conflitto, mi direbbe semplicemente che ok, ottengo la posta etc.
L'esempio investigativo si risolve in pieno stile Gumshoe: dandoti GIA' l'indizio! Che la parte più fica è scervellarsi...!
Quello su scalare non so, magari con un sistema "semplice"... boh.
EDIT:
sono abbastanza d'accordo sul fatto che poi si sfoci in Parpuzio, ma voglio fare un po' l'avvocato del diavolo perché la questione secondo me è sottile e non ovvia.
Rafu:
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite]ma se fosse un regolamento fatto bene?
--- Termina citazione ---
Allora sì! ^^ Nel senso di: se il regolamento è fatto bene, è fatto bene. Chi al tavolo tocca e/o vede i dadi e chi no è una variabile non essenziale. Ora, Cani nella Vigna non potrebbe funzionare così com'è se tu non vedessi i dadi, perché è costruito in modo da richiederti di fare continuamente delle scelte con i dadi che hai. Ma vedi, per esempio, come in Apocalypse World il Master of Ceremonies non usa mai i dadi (solo gli altri giocatori lo fanno)... Similmente, si potrebbe di certo costruire un regolamento apposta perché un solo giocatore usi i dadi/le carte/quel che è, certo.
- Quando gioco ad Avventure in Prima Serata con Simone (TartaRosso) che fa il produttore, per "consuetudine della casa" nei conflitti solo il produttore maneggia le carte: chiede agli altri giocatori quanti e quali tratti vogliono usare, se spendono fanmail ecc., ma infine dispone (pubblicamente) tante file di carte davanti a sé quanti sono i giocatori coinvolti nel conflitto e scopre le carte una per una a partire dalla base di ciascuna colonna. La procedura è il contrario che segreta: è proprio una forma di teasing verso i giocatori che aspettano col fiato sospeso di vedere le proprie carte. Quando ho cominciato a giocare con Simone e con Barbara (Glenda), questa abitudine era già consolidata... loro, mi pare, lo trovano semplicemente più comodo che non il fare circolare le carte attorno al tavolo.
- Per un uso virtuoso della "segretezza", si vedano le regole di Kagematsu.
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