Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Giocare con un Regolamento "nascosto"
Matteo Suppo:
Io ho giocato per anni col regolamento nascosto (anche chiamato freeform). O meglio, col regolamento triex: triex decide a sentimento se le cose van bene o male.
Naturalmente rispetto a giocare utilizzando tutte le regole dei vari d&d et mdt veniva fuori una cosa estremamente più veloce, coinvolgente e interessante per i giocatori.
Il problema era che tutto pesava su di me, e la cosa da una parte alimentava il mio ego, dall'altra mi stressava come poche cose.
Pensate che avevo un rito: prima di ogni sessione dovevo fare training autogeno ascoltando determinate canzoni per "darmi la carica". Mi comportavo come un "artista", nel peggiore senso possibile del termine (non si offendano i veri artisti, il mio "artista" ha le virgolette). Se avete visto Boris ero sostanzialmente come l'attore Stanis.
Poi qualche anno fa mi è crollato il mondo addosso e quella che credevo essere autostima si è rivelata per quello che davvero era: boria. Non mi ha aiutato credere di cadere dall'altissimo podio per scoprire di essere sempre stato al piano terra. Ho iniziato a scavare per giustificare la caduta. :S
E peraltro poi ho scoperto che non era poi quella gran cosa: nascondere le regole ha senso se le regole fan cagare e ostacolano il gioco, ma se le regole son belle le vuoi in bella vista.
Vorrei citare un pezzo di Vincent Baker:
--- Citazione ---Here's when I knew that Dogs in the Vineyard was good: I was showing Meg the dice mechanic. We played through the conflict in the book - does your brother go and shoot the woman? She knocked her brother down and took away his gun, but their back-and-forth suggested an essential follow-up conflict. Meg was psyched. She was diggin' it. Now you know that Meg and I are happy long-time freeformers, and Meg especially doesn't have any patience for noncontributing rules. She launched straight into the follow-up conflict and reached for the dice.
--- Termina citazione ---
Anyway è un anno circa da quando ho giocato con -Spiegel- e 3evil e ho fatto giocate che messe a confronto con quelle vecchie in cui facevo tutto io sembra di confrontare il signore degli anelli con la lista della spesa (basta leggere i miei actual play ^^).
Quindi... riassumendo il mio personalissimo punto di vista:
giocare a rolemaster < giocare senza rolemaster < giocare ad aips
xD
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Kagura[/cite]A ogni modo, in pratica secondo me si finiva che uno giocava a RM, gli altri non giocavano RM ma giocavano una storia... sembra un concetto un po' contorto :P
--- Termina citazione ---
Beh, lo è :-P
Simone Micucci:
io adoro le regole.
mi piacciono.
Mi piace quando le cose si incastrano alla perfezione, producendo effetti visibili in gioco e mentre i giocatori rispondono con le loro idee VERE queste vengono immediatamente accolte dalle regole e riportate subito nel gioco.
Nasconderle mi toglierebbe buona parte del divertimento.
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite][p]Giocare con un master che, per assurdo, usa le meccaniche finanche di Rolemaster ma "in segreto" e non bara, come lo vedete?[/p]
--- Termina citazione ---
fatta la mia premessa? Noioso.
Ma ovviamente esisteranno delle eccezzioni.
Sono sicuro che esiste una lunga coda di persone pronte a dirmi che loro si divertono di più quando:
-non conoscono il gioco e le regole (perché interpretano meglio)
-il master pensa a tutto (così si immedesimano di più)
-non vedono le schede (così i powerplayer non gli rovinano il gioco)
-non portano contributi al gioco, preferiscono essere passivi (si, me lo hanno detto davvero!)
-preferiscono che sia il master a dirgli cosa devono fare (questo rientra nell'erotismo, secondo me XD )
-altre simpatiche varianti di queste stronzate baggianate (si, per me sono baggianate)
La mia risposta ufficiale...io non ho problemi a immedesimarmi, a interpretare e a divertirmi quando conosco il gioco e lo uso. Se ci sono persone che hanno questi problemi mi spiace per loro. Il loro sistema già lo conoscono e gli piace, è "decide il master" (con o senza seguire le regole...il risultato, nella mia esperienza, è praticamente indistinguibile).
Se decide il master è il master che decide. Dopo averlo provato per anni è un sistema che mi è venuto a noia, se a qualcuno ancora piace è libero di giocarci. Al tavolo con me si sentirà stressato e io al tavolo con lui mi annoierò. Quasi sicuramente (le eccezioni sono previste, anche se fin'ora non le ho mai trovate).
JudeBass:
Allora sono felice di sapere che siete giunti alla mia stessa conclusione. Sono rilassato, perché avevo sviluppato una certa ipocondria per questo mio tardivo amore per le regole. Mi spiego: in principio le vedevo antifluide, non c'era niente di più dinamico della recitazione-improvvisazione pura, era quasi jazz, poi mi sono convinto che, sebbene si perda in rapidità e scioltezza di gioco se ne guadagna troppo in contributi narrativi.
Tirare per un conflitto, sebbene più lento (ma di quanto sarà mai più lento?!?) rispetto a non tirare, trova comunque troppi vantaggi nella collaborazione creativa da riscattare la perdita ampiamente.
Anche se comunque, di tanto in tanto, qualche tendenza "erotica strana" come dice Spiegel, ci vuole.
Secondo voi questa cosa è Sim?
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite]Tirare per un conflitto, sebbene più lento (ma di quanto sarà mai più lento?!?) rispetto a non tirare, trova comunque troppi vantaggi nella collaborazione creativa da riscattare la perdita ampiamente.
--- Termina citazione ---
Considera anche che lo stesso lasso di tempo che interrompe il "fluire delle parole" c'è anche se dovesse essere solo il master a "tirar dadi" dietro lo schermo. :-)
E poi hai detto bene, i vantaggi sono maggiori delle perdite.. anche perché non c'è una reale perdita: si passa da un non-gioco (da spettatori praticamente passivi) a partecipanti attivi di un gdr.
Poi ci sono pure gdr dove non si tirano nemmeno i dadi come Montsegur ad esempio.
--- Citazione ---[cite]Autore: JudeBass[/cite]Anche se comunque, di tanto in tanto, qualche tendenza "erotica strana" come dice Spiegel, ci vuole.
Secondo voi questa cosa è Sim?
--- Termina citazione ---
Non credo di aver capito cosa intendi per "tendenza eroica strana".. forse intendi l'avatarismo?
Comunque SIM è una Creative Agenta.. quindi l'intento creativo prioritario che emerge durante una giocata. Si dice che c'è simulazionismo quando l'intento creativo prioritario emerso dalla giocata risulta essere quello della celebrazione di un aspetto dell'esplorazione.
Detta in parole povere, c'è sim quando la priorità durante il gioco è celebrare qualcosa come un setting, un tipo di personaggio ecc... Insomma il voler esser fedeli ad un certo canone, come ad esempio, situazioni aderenti al canone Lovecraftiano.
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