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Ennesima lunga discussione su giochi "NW". Utile o no?
Suna:
Scusate se non vi sto più dietro ma vedo una epidemia grafomaniacale che mi rende impossibile seguire puntualmente l'intero thread per mancanza di tempo. Semplificare e catalogare è una necessità della semantica della comunicazione. Per questo diciamo "animali" includendo in una parola una varietà immensa di forme di vita (invertebrati, mammiferi, uccelli, rettili, pesci, ecc. ecc. tutti rientrano nella categoria "animale").
Ciò premesso, un'alternativa al termine NW è una necessità anche solo semantica. Altrimenti ogni volta che si vuole parlare di giochi di concezione relativamente nuova -rispetto a quelli ai quali si contrappongono- e che mantengono diverse caratteristiche comuni, ovvero il riferirsi al dialogo teorico iniziato da The Forge... vedete che razza di sciorinamento ne nasce.
Io in genere preferirei rivolgermi ad un gioco identificandolo tramite la caratteristica più saliente (è un gioco masterless, è un gioco adatto alla CA gamista, è un gioco congeniale al NARrativismo, ecc. ecc.)
Questo rende la definizione del gioco abbastanza breve da essere funzionale alla comunicazione senza dilungarla inutilmente, e allo stesso tempo tende ad evitare di fare di tutta un'erba un fascio.
Non penso sia la soluzione perfetta e mi domando se ne potrà mai esistere una, ma da quando ho iniziato a sperimentare questa terminologia, non mi risulta di aver causato gravi confusioni. Quindi sembra funzionare... almeno da quel che ho esperito.
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Suna[/cite]Per questo diciamo "animali" includendo in una parola una varietà immensa di forme di vita (invertebrati, mammiferi, uccelli, rettili, pesci, ecc. ecc. tutti rientrano nella categoria "animale").
--- Termina citazione ---
Anche gli insetti... categoria nella quale ci si ficcano dentro sia gli insetti veri e propri, sia gli aracnidi, che sono proprio una specie a parte.
Ora, siccome non possiamo sempre avere i mini-Mauro (come non si possono sempre avere i mini-Khana), ci si -adatta-.
Proprio perché, come dice Tazio, le categorie sono utili in primis per un discorso semantico, la cosa più facile è adattare la propria semantica a chi ascolta, piuttosto che imporre la nostra, che è "istruita" (ossia richiede "studio" per essere compresa).
L'esigenza della categorie esiste, perché la mente umana ragiona a icone e ad associazioni di pensiero, quindi "capisce" quando riesce a ricondurre a cose che ha già conosciuto per esperienza diretta.
Fermo restando che il miglior modo per riconoscere sia l'esperienza diretta, diventa automatico cercare categorie proprio per facilitare il passaggio di informazioni.
Le categorie sono fallaci. Verissimo. Ma non è un problema delle categorie, è un problema dell'umanità che è fallace di suo, al punto che la fallacità intrinseca del pensiero umano è ormai oggetto di studio statistico ed esiste la possibilità di calcolare quanti ricontrolli di persone diverse servono su una nuova teoria, per riuscire a cancellare da essa ogni errore.
Quindi, cerchiamo di stare con i piedi per terra: il modo "perfetto" di definire questi giochi non lo troveremo mai, se non "risalendo" l'ampiezza della definizione e tornando al tanto odiato "giochi di ruolo".
"New Wave" è un termine che io uso, spesso. Lo uso per due motivi: 1. come Parpuzio è entrato nell'immaginario collettivo e rispecchia comunque una categoria "riconosciuta" di cose; 2. perché si contrappone al concetto di "tradizionale", dove per tradizionale non intendo solamente l'approccio sistemistico, ma anche le ambientazioni, il modo di pubblicare i libri e di vendere e distribuire i prodotti.
Io capisco che possa dare fastidio ai puristi che un gioco come LMVcP sia accumunato a Esoterroristi... ma... NON CI POTETE FARE NIENTE.
L'utenza a cui ci si rivolge ha "deciso" che identifica questi due oggetti nella stessa categoria; fatevene una ragione e mettetevela via.
Le "categorie", specialmente quando si parla di comunicazione, sono imposte dall'utenza che "percepisce" la comunicazione che gli arriva e la classifica secondo i SUOI schemi mentali e le SUE associazioni mentali.
Non ci potete fare niente. Dovevate pensarci prima e iniziare a comunicare con una logica e dei contenuti differenti. Non lo dico perché io ho la soluzione al problema, ma parlo per "dato di fatto" -> se le cose stanno così è perché "la gente là fuori" le ha percepite così.
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]siccome non possiamo sempre avere i mini-Mauro (come non si possono sempre avere i mini-Khana), ci si -adatta-
--- Termina citazione ---
I mini-Mauro si dicono d'accordo con gli iperonimi, meno con il loro abuso (aracnidi negli insetti, per esempio), anche se nel parlato comune se non genera problemi cercano di passarci sopra.
Nello specifico, non uso New Wave piú perché non mi piace il termine, che perché non mi piace cosa indica, ma condivido che a volte si sente la necessità per indicare sinteticamente quei giochi che non si affidano alla Regola Zero (e piú in generale che non portano a sfociare nel Sistema Zero); in funzione della situazione, mi sono anche adattato a quanto detto dall'altra parte: quando mi hanno chiesto di portare dimostrazioni dei "tuoi giochi di narrazione", ho detto di sí senza entrare nel merito del termine.
giullina:
Faccio una foto mentale di questo magico momento in cui Mauro si dichiara più elastico di Moreno.
E' bellissimo *_*
(si stempera, si sgherza, su :))
Paolo "Ermy" Davolio:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]Io capisco che possa dare fastidio ai puristi che un gioco come LMVcP sia accumunato a Esoterroristi... ma... NON CI POTETE FARE NIENTE.
L'utenza a cui ci si rivolge ha "deciso" che identifica questi due oggetti nella stessa categoria; fatevene una ragione e mettetevela via.
Le "categorie", specialmente quando si parla di comunicazione, sono imposte dall'utenza che "percepisce" la comunicazione che gli arriva e la classifica secondo i SUOI schemi mentali e le SUE associazioni mentali.
Non ci potete fare niente. Dovevate pensarci prima e iniziare a comunicare con una logica e dei contenuti differenti. Non lo dico perché io ho la soluzione al problema, ma parlo per "dato di fatto" -> se le cose stanno così è perché "la gente là fuori" le ha percepite così.[/p][span class=CommentSignature][/span]
--- Termina citazione ---
Il fatto è che c'è un'utenza, quella già raggiunta dal termine "New Wave", che si sente giustificata a raggruppare tutto ciò che non è Parpuzio in un unico gioco. E questo termine è proprio l'assist che gli serviva per farlo.
Era meglio di no? Certo. Ma è già troppo tardi, c'è da farsene una ragione. Nulla da dire a riguardo.
Poi c'è un'altra utenza, quella "fresca", che non ha mai provato alcun gdr o ha fatto soltanto qualche avventura a D&D (o parenti). E che magari non frequenta i forum o ha cominciato da poco a farlo.
Questo è il bacino di giocatori che interessa a me: quelli non traumatizzati.
Se uso il termine "New Wave" quando presento giochi a questa utenza, pensano che siano giochi strani, una cosa d'elite, per gente esperta. E si allontanerebbero. Mi è già successo.
Se invece non faccio termini, li presento e li raccomando come giochi divertenti e basta, anche coloro che avevano già provato un poco di D&D e Vampiri si approcciano volentieri. Provano CnV, TQB, IAWA e altri, e si divertono.
Mentre quelli che hanno già sentito "New Wave" da altre persone, se ne tengono alla larga,
Non sono pippe mentali: tutto questo è ciò che è emerso in un anno di giochi e chiacchiere, principalmente al Corso di Gdr qui a Reggio Emilia (fatto di "utenza fresca"), ma non solo.
Il punto è: non si può fare nulla per evitare i danni che "New Wave" ha già fatto.
Però si può evitare che di danni ne faccia degli altri, e tanti, smettendo di usarlo.
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