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[AiPS - NCAS] prima sessione: consigli sui conflitti
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]In AiPS chi "vince" la narrazione ha il diritto di narrare, giusto? Qualche tempo fa si era discussa la differenza tra narrare (AiPS) e giocare l'esito (LMVcP), proprio in funzione del fatto che nel primo caso qualcuno narra cosa succede, senza che vengano giocate le interazioni. Per come riportata (sottolineo che non è una critica), mi sembra piú un esito giocato, che narrato.
--- Termina citazione ---
Rispondo io: alla base di tutto quanto c'è una premessa FONDAMENTALE, che se si dà per scontata (da chi gioca giochi fatti bene) SEMPRE.
Devi prendere "stai zitto quando non è il tuo turno", fracassargli la testa, strappargli l'intestino e gettare la carcassa ai cani. Non deve nemmeno esistere l'idea di importare una regola sociale così stupida e controproducente in un gioco funzionale.
Quindi "narrare" non è MAI "io narro, voi zitti", ma è SEMPRE "OK, parliamo tutti insieme, datemi consigli, suggerimenti, interpretate il personaggio, ma ricordatevi che la decisione finale su quello che succede ce l'ho io".
"Diritto di narrazione"="diritto di poter dire cosa succede", NON "diritto di poter giocare il tuo personaggio al tuo posto"
Quindi, non solo l'interpretare i personaggi è perfettamente nelle regole, ma E' MOLTO PIU' NELLE REGOLE che non il dire "zitti voi, adesso vi dico cosa fate". Quest'ultimo è un grossolano equivoco che deriva ancora dal pensare "il GM in parpuzio narra... quindi chi ho capito! Chi ha il diritto di narrazione è il GM e dice tutto lui, come quando stavo zitto ad ascoltare i monologhi del GM per venti minuti!", che è una perversione totale del senso di AiPS.
Mauro:
Mi sfugge il punto della risposta. Seriamente: nel messaggio cui hai replicato ho detto, mi cito letteralmente, «il narratore, in AiPS, potrebbe anche "solo" sentire i suggerimenti di tutti per poi narrare l'esito riassumendo ciò che entra nella storia» (enfasi aggiunta). Mi pare ovvio, quindi, che ho estirpato il "stai zitto quando non è il tuo turno", altrimenti quei suggerimenti da dove arriverebbero?
Faccio anche notare come io non abbia detto che interpretare i personaggi dia contro alle regole.
Ora: mi va bene che quello dello "zitti voi, adesso vi dico cosa fate" sia un equivoco, ma visto che non è un equivoco presente nella mia domanda non è che quanto hai detto in merito risponda.
Moreno Roncucci:
Era una versione più articolata, ritengo siano molto più utili. La risposta breve è che si chiama "narrazione" solo per motivi storici e per abitudine, ma non corrisponde assolutamente con l'azione "narrare" nel senso di narrare a degli spettatori. Ma così forse mi capisci solo tu e chi ci ha già giocato...
Mauro:
Il mio dubbio è quando una versione piú narrata, come l'abbiamo giocata in Omega Alfa, rientri ancora nelle regole: era tutto un "io potrei fare questo" "e tu questo" "e potrebbe accadere questo", con alla fine il narratore che riassumeva tutto; il punto è che nessuno interpretava, strettamente parlando, pur partecipando tutti con idee, anche sui personaggi degli altri. Negli episodi giocati la cosa ha funzionato decisamente bene, e visto che alcuni dei giocatori inizialmente si sentivano a disagio con l'idea del diritto di narrazione magari potrebbe andare bene anche per Airone.
Per come ho capito il gioco non dà contro alle regole, ma nel leggere questa discussione mi è venuto il dubbio; credo che la tua risposta non escluda un simile modo di giocare, ma non ne sono certo.
Moreno Roncucci:
Ah, dimenticavo...
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]In AiPS chi "vince" la narrazione ha il diritto di narrare, giusto? Qualche tempo fa si era discussa la differenza tra narrare (AiPS) e giocare l'esito (LMVcP), proprio in funzione del fatto che nel primo caso qualcuno narra cosa succede, senza che vengano giocate le interazioni.
--- Termina citazione ---
Non mi sembrava si fosse detto questo. Ti ricordi il link?
Il LMVcP quello che in AiPS si chiama "diritto di narrazione" rimane SEMPRE nelle mani del Padrone (OK, c'è l'eccezione dell'Orrore Svelato, ma è un caso particolare). Questo non significa assolutamente che "narri" quello che gli altri giocatori gli hanno spiegato "prima", ne' significa che può giocare i personaggi degli giocatori al loro posto. Non è il "GM sopra al gioco" Parpuziano.
A volte avrà senso che il Padrone narri perchè non c'è un tubo da interpretare ("OK, riesci a fuggire" - non occorre che il giocatore ansimi e dica "che paura che paura"), a volte ci sarà dialogo fra i personaggi, in base al risultato dei dadi. A volte invece parlano tutti in terza persona ("gli dico che si levi dai piedi" "non se ne va, anzi ti intima di alzare le mani"). Idem per AiPS, con la differenza che questo controllo sulla narrazione non ce l'ha sempre il Produttore (e poi ovviamente ci sono anche lw altre differenza di regolamento)
La mia preoccupazione è duplice, che a sentire "diritto di narrazione" chi legge si faccia uno di due trip mentali opposti ma egualmente farlocchi: (1) "e' il GM come in Parpuzio, decide tutto lui", o (2) questo non è come parpuzio, qui non si interpreta, si narra, tutti zitti ad ascoltarlo"
La mia prima risposta era perfettamente a tema con questo:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Per come riportata (sottolineo che non è una critica), mi sembra piú un esito giocato, che narrato.
--- Termina citazione ---
... perchè NARRATO VUOL DIRE GIOCATO, E GIOCATO VUOL DIRE NARRATO. Se non scendiamo nel campo dell'Effimera Ephemera ("adesso parlo in prima persona, adesso in terza, adesso sto zitto perche' parli tu per due secondi, poi parlo io") si gioca narrando e di narra giocando. E' assolutamente la stessa identica cosa.
Se si vedono diverse, vuol dire che si è preso quel "narrato" troppo letteralmente, e questo è l'argomento del mio post, che quoto:
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Rispondo io: alla base di tutto quanto c'è una premessa FONDAMENTALE, che se si dà per scontata (da chi gioca giochi fatti bene) SEMPRE.[/p][p]Devi prendere "stai zitto quando non è il tuo turno", fracassargli la testa, strappargli l'intestino e gettare la carcassa ai cani. Non deve nemmeno esistere l'idea di importare una regola sociale così stupida e controproducente in un gioco funzionale.[/p][p]Quindi "narrare" non è MAI "io narro, voi zitti", ma è SEMPRE "OK, parliamo tutti insieme, datemi consigli, suggerimenti, interpretate il personaggio, ma ricordatevi che la decisione finale su quello che succede ce l'ho io".[/p][p]"Diritto di narrazione"="diritto di poter dire cosa succede", NON "diritto di poter giocare il tuo personaggio al tuo posto"[/p]
--- Termina citazione ---
Vedi adesso come è una risposta puntuale precisa al più grosso, enorme, evidente punto di scollamento presente nel tuo post?
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Ora: posto che se al gruppo piace giocarsela fanno benissimo a farlo, il narratore, in AiPS, potrebbe anche "solo" sentire i suggerimenti di tutti per poi narrare l'esito riassumendo ciò che entra nella storia; giusto?
--- Termina citazione ---
Cioè il narratore dovrebbe ripetere POI, con parole sue, NARRANDO, quello che GLI ALTRI SANNO GIA' PERCHE' L'HANNO GIA' DECISO?
Perchè mai?
Non so, ho imparato che tutti i gusti son gusti (ma non son tutti giusti), ma mi pare un attività totalmente futile, fatta solo per seguire una errata interpretazione di quel "narrato". Nel momento in cui viete messi d'accordo l'avete già "narrato", non occorre che poi il Narratore "metta in bella copia", magari in versi e in poesia, quello che al tavolo già sanno tutti. Passate oltre.
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