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Come giudicare parpuzio?
Paolo "Ermy" Davolio:
--- Citazione ---[cite]Autore: il mietitore[/cite]Vedi tutti i gruppi attualmente esistenti di VtM.
--- Termina citazione ---
Andiamo per esperienza. Qui a Reggio? Che io conosca, 2 o 3. Per sentito dire, forse 4.
Sono più i gruppi di giochi indie a cui partecipo io nell'arco di una settimana, in "alta stagione", che tutti i gruppi di WoD del reggiano di cui abbia notizia (e io non sono nemmeno tra quelli che giocano di più in zona - parlavo di me solo per fare un esempio).
Di certo so che nell'ultimo anno e mezzo almeno 2 gruppi che giocavano WoD nella nostra zona sono esplosi - e un altro potrebbe essere già esploso appena dopo la prima mezza sessione.
Morale della storia: c'è chi ci gioca ancora, ma nel giro reggiano è ormai una netta minoranza.
Nota bene: in questo topic, giustamente, ognuno sta dando il proprio parere sulla questione, come suggerito implicitamente dal post di apertura. Questo mio commento era solo per rimarcare il fatto che un utente può legittimamente "parlare per se", come sempre, ma che è rischioso parlare di "vedi tutti i gruppi che fanno questo" quando mancano i riferimenti reali per poterlo fare. Parlare per conto degli altri, soprattutto quando gli altri sono ignoti, non mi sembra adatto.
il mietitore:
Bah, nel reggiano io conosco giusto un gruppo, enorme che sia, però per intenderci se guardo su GdRItalia e altre community è strapieno di persone che, come prima cosa che dicono appena arrivati, dicono che giocano/giocavano/giocherebbero a giochi del vecchio wod.
Questo per restare in tema VtM e basta, ovviamente.
Tra l'altro, c'è moltissima gente che prende giochi non parpuziosi (D&D4E) e pretende di giocarlo "alla parpuzio", dal tanto che va. Vedi il mio vecchio gruppo di D&D.
Io: "Allora.. faccio un tiro di Intimidire come Azione Standard..."
Dm: "Eh? Ma.. perchè!"
Io: "Beh, a p. n del Manuale del Giocatore 1 dice che posso usare un'azione standard per cercare di Intimidire gli avversari sanguinanti e costringerli alla resa.."
Dm: "Fà vedere"
-Faccio vedere-
Dm: "Bah, nono, in questa campagna non si applica..."
Io: "Ma.. Ma come no, c'è scritto nel regolamento!" guardo gli altri al tavolo, che mi osservano come se nulla fosse. "Bah..." e lascio perdere.
Poi, il reggiano è onestamente una realtà a parte, se consideri solo quello... qua la roba nw ha attaccato mooooolto più che dalle altre parti dell'italia. Tant'è che di reggiani questo forum è zeppo. Và a controllare a Roma, quanti ce ne sono di gruppi di roba indie. Secondo me ce ne hai di più te nell'arco di una settimana, per l'appunto.
Dispiace dirlo, perchè il tradizionale mi piace e parpuzio no, ma parpuzio và e ancora alla grande...
Paolo "Ermy" Davolio:
--- Citazione ---[cite]Autore: il mietitore[/cite]se guardo su GdRItalia e altre community è strapieno di persone che, come prima cosa che dicono appena arrivati, dicono che giocano/giocavano/giocherebbero a giochi del vecchio wod.
--- Termina citazione ---
Fare i conti di quante sono precisamente sarebbe piuttosto sterile. Ma, quando ne leggi, provi a farti davvero una statistica mentale, anche molto vaga, di quanti sono quelli che "giocano" e di quanti sono invece quelli che "giocavano/giocherebbero". Io quando ci provo finisco sempre per scoprire che i primi, quelli che "giocano" davvero e in maniera stabile, sono una netta minoranza rispetto ai secondi (sempre per quanto riguarda il vecchio WoD).
Ho provato a chiedermi il perché, e mi sono dato una risposta, che però qui credo sarebbe OT. ;-)
Dopodiché: Parpuzio ha sicuramente un sacco di fan. E' una cultura di gioco radicata e dominante, talmente dominante da impedire spesso che anche i giochi coerenti vengano giocati in maniera... Coerente.
Ma ciò non toglie che, oggi come oggi, all'uscita sul mercato dell'ennesimo Parpuzio, io gli darei un 3 (mediabile sulla base di quante "intuizioni" buone ci sono state di mezzo - in pratica, in base a quanta fatica può fare un povero appassionato per cercare di salvarlo - e soprattutto a quanto è realmente appassionante) dato che molto probabilmente non apporterebbe nulla di nuovo all'hobby, in termini di spunti per l'evoluzione del game design, e credo anche in termini di divertimento reale (questo almeno è quello che vale per me).
E da quello che scrivi, probabilmente è quello che faresti anche tu ;-)
(fermo restando che, ricordo a tutti, il gdr tradizionale NON è necessariamente anche Parpuzio)
Poi, appunto, va contestualizzato in base al tempo.
Al primo D&D (o ad altri giochi di quell'epoca) darei un 10 all'onore delle armi, se non altro perché il semplice fatto che sia esistito ha reso possibile quello che c'è oggi.
A M&M 2a edizione, un 6, perché pur avendo ereditato molte delle astruse macchinosità del d20 system, aveva incorporato certe meccaniche ispirate a FATE, ed era in effetti pieno di "novità" per chi era abituato al semplice D&D. E perché ci sono legato affettivamente, lo ammetto ;-)
Al vecchio Vampiri (quello a cui abbiamo giocato "noialtri", credo fosse già la terza edizione)? 2. Bella l'ambientazione, ma il System-0 era così tanto radicato in questo gioco da renderlo di fatto un passo indietro rispetto al design del suo tempo (parallelamente c'era D&D 3a, che non era certo un gioco coerente, ma era stato realizzato con una certa meticolosità nelle meccaniche e nella presentazione del manuale, insolite per l'epoca - credo ne avesse parlato il Rafu in un qualche suo post - cose del tutto sconosciute a VtM).
E così via.
il mietitore:
E sulla questione della radicatezza di Parpuzio direi che siamo d'accordo.
Tornando alla domanda originale del topic, però, mi chiedo: come valutare allora quei giochi che la regola zero la includono anche quando se ne farebbe o meno, o che la includono per motivi commerciali?
Faccio due esempi tra tanti.
Il primo non so se sia veramente di questa risma, ma mi piace pensarlo. Il gioco di Dragon Age. Adotta meccaniche di fondo che mi pare di ricordare fossero abbastanza intriganti e particolari, mettendoci però appunto, in mezzo, una regola zero che, come mi disse Mark, pareva essere uscita direttamente dai "ruggenti anni '90".
Il secondo caso invece è ben più vicino a noi: Lo Spirito del Secolo. Come disse Lord Zero poco dopo l'uscita del manuale, accompagnato da un coro di altre voci, il manuale spesso fà riferimento a "col permesso del master", "se il master decide che", e cose simili. Questo è un caso in cui direi che la regola zero è applicata in modo assolutamente non completo, ma parziale. Dal momento che lo stabilire se un'azione è meritevole o meno di un gettone (non ricordo il nome, devo ancora leggere, ehm, il manuale =D) è affidato al giudizio di una sola persona, il master, un po' di regola d'oro in giro ce la vedo. La risposta di Renatoram al coro di voci di disaccordo mi pare fosse stata appunto che era stata una scelta degli autori legata a motivi fondamentalmente commerciali, e che a chi lo giocava, se era abbastanza astuto, bastava sostituire mentalmente quel "a discrizione del master" con un "a discrezione del gruppo".
--- Citazione ---[cite]Autore: renatoram[/cite]"A discrezione del GM"... sono le rotelle, come per la bici. LSDS non e' stato scritto per un pubblico di hippie zozzoni come noi di GcG. E' stato scritto per tutti, e quei "tutti" al 90% si trovano gia' largamente spaesati dalla liberta' (enorme) che LSDS mette in mano ai giocatori. Davvero, lo so che per chi e' abituato a giocare gmless/full sembra ormai strano ma... non sapete quanti thread ho letto di gente (su rpg.net per esempio) che si ritraeva indignata da FATE/SotC perche' troppo strano/moderno/hippie/meta. Prospettiva :)
--- Termina citazione ---
Ora: come valutare casi simili? All'atto pratico le regole sono quelle, è sempre parpuzio, anche se in dosi e modalità differenti.
Secondo me per valutare un gioco parpuziano bisogna
a) togliere la regola zero
b) valutare il regolamento senza regola zero
c) valutare il regolamento in considerazione del fatto che la regola zero, in verità, ci sia
Così facendo allora valuti ad esempio lo Storyteller, e gli dai giustamente 2 perchè dici "il regolamento già di suo fà acqua da tutte le parti, e la regola zero è messa lì al solo scopo di tappare grossolanamente questi buchi".
Se devo invece valutare Uomini & Vermi, la cosa è un po' diversa. Mi viene da dargli un 7, anche se la regola zero c'è, e il sistema è molto più recente: "Un sistema molto particolare e semplice, che riduce tutti i tiri e le amenità varie al tiro di una moneta e all'applicazione di bonus e malus. La creazione del personaggio con i suoi tratti e caratteri lascia una certa libertà narrativa abbastanza moderna. Alcune regole fanno apparire il narratore, che qui prende il nome di Cronista, più importante e agevolato rispetto agli altri giocatori, dandogli effettivamente la possibilità di abusare della sua posizione per azzerare il potere narrativo degli altri giocatori. Tuttavia, se queste regole vengono ignorate, il sistema appare tutto sommato funzionante".
Ora, a volte la regola zero credo venga messa semplicemente perchè "data per scontata", e non tanto dettata da interessi commerciali (potrebbe essere il caso di U&V), ma sono quasi certo che, nella maggior parte dei casi in cui tra giochi a più larga diffusione questo accade, la scelta di introdurre la regoletta sia dettata da un non voler tradire il pubblico.
Anche perchè bene o male, anche se un gioco ha la regola zero, nel sistema di gioco c'è comunque stata una lavorazione e gestazione, spesso, di anni.
D&D ha cercato di ignorare la cosa, e come risultato è stato ignorato lui, e la gente applica la regola zero quando non c'è.
Sono sicuro che la stessa cosa avvenga pure per giochi come Project HOPE, o M&M.
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: il mietitore[/cite]Il secondo caso invece è ben più vicino a noi: Lo Spirito del Secolo. Come disse Lord Zero poco dopo l'uscita del manuale, accompagnato da un coro di altre voci, il manuale spesso fà riferimento a "col permesso del master", "se il master decide che", e cose simili. Questo è un caso in cui direi che la regola zero è applicata in modo assolutamente non completo, ma parziale. Dal momento che lo stabilire se un'azione è meritevole o meno di un gettone [...] è affidato al giudizio di una sola persona, il master, un po' di regola d'oro in giro ce la vedo
--- Termina citazione ---
In Poison'd ci sono determinate situazioni in cui il master può decidere come regolarsi; in Cani, può decidere se dire di sí o se tirare i dadi. Direi di non confondere la discrezionalità data al master da una regola precisa con la possibilità di ignorare e aggirare le regole: la prima non è Regola Zero, la seconda sí.
Piú nello specifico, c'è da guardare se le regole fanno uscire o meno il Sistema Zero; e in Lo Spirito del Secolo, per quanto ci possa essere arbitrarietà da parte del master, direi che il Sistema Zero non è quello che esce.
--- Citazione ---[cite]Autore: il mietitore[/cite]Ora, a volte la regola zero credo venga messa semplicemente perchè "data per scontata", e non tanto dettata da interessi commerciali (potrebbe essere il caso di U&V), ma sono quasi certo che, nella maggior parte dei casi in cui tra giochi a più larga diffusione questo accade, la scelta di introdurre la regoletta sia dettata da un non voler tradire il pubblico
--- Termina citazione ---
Non saprei: onestamente, quante persone si accorgono che la Regola Zero non c'è, o è scritta diversamente? Quando qui si è parlato di com'è scritta quella di D&D, nessuno ha saputo dirlo esattamente, nemmeno chi tutt'ora ci gioca. Tra chi gioca a Cani, c'è chi la vede anche se non c'è scritta; c'è chi la vede in Polaris, dove c'è scritto l'esatto contrario.
A volte mi chiedo se mettere quella regola non sia, piú che un voler dare ciò che si crede il pubblico voglia, un non avere piena fiducia nel sistema che si è sviluppato.
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