Gente Che Gioca > Sotto il cofano

Commercializzazione&Arte (Era: Parpuzio in via di Estinzione?)

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Mattia Bulgarelli:
Fanmail a Moreno.

[MicroRANT da economista]Lamentarsi "del mercato" è un po' come lamentarsi della forza di gravità o del clima: c'è e basta, ci devi fare i conti, puoi influenzarlo se sei bravo, ma è un fenomeno naturale, punto e fine.
In un mondo perfetto ci sarebbe un mercato perfettamente libero (che ha alcune meravigliose caratteristiche "ideali" che annullano sprechi e inefficienze che nel mondo reale distruggono ricchezza), ma è l'equivalente del "gas perfetto" in fisica... le leggi generali sono valide, ma prova, altro esempio, a dire ad un ingegnere di progettare un automobile senza tenere conto dell'attrito, e vediamo se non ti ride in faccia.[/MicroRANT da economista]

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]capire perchè il regolamento vero è quello non ottimizzato per la pubblicazione
--- Termina citazione ---

Non è necessariamente così, ma la pubblicazione potrebbe avere interessi contrastanti con quelli creativi. Per fare un esempio: quando giocavo a Martelli da Guerra ho fatto quintali di materiale; mi è stato chiesto se sono disponibile a pubblicarlo gratuitamente su un sito, ma salvo un paio di eccezioni non si è fatto nulla proprio per lo scontro "gioco vero vs. pubblicazione": il gestore del sito ha deciso di usare una grafica standard per tutto il materiale, mentre io, soprattutto per alcuni documenti, voglio mantenere quella che ho scelto, perché per me fa parte dell'opera: dà un tono, trasmette un'atmosfera. Un'introduzione scritta in Bloodgutter dà un tono decisamente diverso da una scritta in Arial.

Leonardo:
[MicroRANT da fisico]Le leggi dell'economia in linea di principio non sono equivalenti a quelle della fisica. Il "mercato" è un prodotto delle interazioni umane laddove la natura se ne sbatte altamente della nostra insignificante presenza nell'universo. Il risultato è che mentre nel caso della fisica esiste un referente esterno, nel caso dell'economia questo referente manca, anche se di solito il sistema funziona egregiamente, probabilmente perché, date le sue dimensioni statisticamente rilevanti, non è sottoposto al controllo del singolo o di entità numericamente ridotte. (I problemi maggiori forse sorgono nel campo finanziario: un amico che programma software per la borsa mi spiegava che al giorno d'oggi molte transazioni/speculazioni avvengono automaticamente sulla base di modelli economici ipotizzati, studiati ed inseriti in software appositi. Praticamente lo scenario è quello di un software che vende il niente ad un secondo software che lo acquista).

Ma a parte questa nota su differenze soprattutto "filosofiche", rimane il fatto che un conto sono le leggi dell'economia, un conto sono i principi che animano la scelta del modello economico adottato che è frutto di un punto di vista e di una evoluzione culturale e sociale, e non di un'ineluttabile legge naturale. Sul Fatto Quotidiano Massimo Fini faceva notare come nel medioevo i principi di comportamento alla base dell'economia fossero totalmente diversi e come ad esempio i regolamenti delle gilde vietassero ai propri membri ogni tentativo di concorrenza teso a sottrarre clienti al proprio vicino di bottega. Non mi interessa dare un giudizio di merito, anche perché confrontare due realtà tanto diverse sotto il profilo storico sarebbe stupido. Mi interessa rilevare come i modelli economici privilegiati di volta in volta siano sottoposti all'evoluzione della società e come quindi occorra stare attenti a considerare quello attuale come quello "naturale" soltanto in virtù del fatto che è quello a cui siamo abituati.[Fine microRANT]

P:
EDIT: LOL, ho scritto queste cose in whisper a mattia, perche' OT, e poi ho visto un messaggio di Leonardo dello stesso tenore.
Dewhispero solo perche' possa leggere anche Leonardo.

Se vogliamo proseguire la discussione su queste cose, a questo punto, essendo almeno in tre e' meglio che ci spostiamo in Chiacchera, perche' in questo thread siamo OT (piu' noi che l'intervento iniziale di Mattia).


--- Citazione ---[cite]Autore: Korin Duval[/cite][p] ma è l'equivalente del "gas perfetto" in fisica... le leggi generali sono valide, ma prova, altro esempio, a dire ad un ingegnere di progettare un automobile senza tenere conto dell'attrito, e vediamo se non ti ride in faccia.[/MicroRANT da economista][/p]
--- Termina citazione ---


Il fisico pignolo non resiste: il gas perfetto esiste eccome, o meglio esiste molto piu' del libero mercato in economia. Ci sono non pochi gas che rispondono con ottima approssimazione alle leggi dei gas perfetti; e gli scostamenti dovuti agli scostamenti dalle approssimazioni di partenza nella derivazione del modello (una nota: a me da teorico piace derivarle da principi primi, perche' e' anche facile, ma originariamente erano leggi empiriche: misuravi pressione, volume e temperatura e vedevi che erano legate da quello. Quindi in un certo senso c'erano prima i "gas perfetti veri" della teoria del gas perfetto...) , cioe' molecole puntiformi e non interagenti, sono tanto ben trattabili da poter essere calcolati teoricamente nel caso di molecole semplici, e usati tradizionalmente in chimica per trarre informazioni preliminari sulla geometria di molecole piu' complesse.

Invece per il libero mercato, come sai meglio di me (magari adesso mi dici che mi sbaglio, ma le puntualizzazioni da qualcuno che ne sa effettivamente piu' di me sono oro colato :) ), ipotesi come l'informazione perfetta e la perfetta razionalita' degli agenti sono proprio grossolanamente sbagliate nella vita di ogni giorno (meno per i grossi agenti economici forse, ma per i consumatori come me e' evidente che c'azzeccano poco). Non solo, se non sbaglio (e qui ne sai sicuramente di piu'), e' anche difficile mettere per bene in relazione le "distorsioni del mercato" (LOL, questo e' un termine che mi fa sempre tra il ridere e l'incazzare, perche' denota in maniera palese quanto e' politica, in fondo, la definizione di libero mercato. Dice implicitamente che sono i dati ad essere distorti, non il modello ad essere molto grezzo... :) ) con le violazioni delle ipotesi - che poi significa sostanzialmente essere in grado di costruire modelli piu' precisi e complessi (che per i gas ci sono). Se non ricordo male sono stati dati di recente dei Nobel per lavori in questa direzione, che comunque mi sembra siano relativamente preliminari e con un potere predittivo molto relativo...

Si', forse i sistemi ideali senza attrito, che nella vita non si vedono granche', sono un esempio migliore. Pero' anche li' c'e' una grossa differenza: l'ingegnere che progetta la macchina e' in grado di tenere conto dell'attrito, in maniera quantitativa e precisa.

Non e' snobismo nei confronti degli economisti, eh (almeno, di quelli seri). Sono convinto che se la scienza economica e' piu' indietro di quella fisica e' perche' ha meno problemi "facili" a disposizione, prima ancora che per questioni di anzianita'.

Michele Pupo:
Decisamente OT direi, non è possibile splittare?

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