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Giochi superiori?

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Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]Ogni gruppo crea un patto sociale che oltre ai rapporti di forza contiene anche le finalità ed i desideri del gioco
--- Termina citazione ---

Si e no: il gruppo può tramite il contratto sociale, modificare le finalità del gioco; ma se Vampiri dice "Questo gioco è un'esplorazione del male", le finalità del gioco sono un'esplorazione del male. Sicuramente lo si può modificare per ottenere altro, ma le finalità del gioco sono comunque quelle.
Da qui, il mio discorso: posto che è il gioco stesso (quando lo faccia) a decidere il criterio ponendo delle finalità, un gioco che mantenga quanto promesso mi pare superiore a uno che non lo faccia.


--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]Ricordando i tanti love-metal, gothic-dark, vampirelli, unghie nere, soprabito di pelle, pessimo elemento, spalle gobbe che alimentavano la scena di vampiri mi è venuto veramente il sospetto che quella gente non volesse giocare ma volesse solo una grande mascherata.  E per questo Vampiri era perfetto
--- Termina citazione ---

Ma se non volevano giocare e non stavano giocando a Vampiri, direi che si esce dal contesto "gioco". Vampiri sarà perfetto per quello, ma non lo è né in quanto gioco, né in relazione a quanto promette.
Il Big Model parte dal presupposto Let's play!; ovvio quindi che cada completamente quando si neghi quello.

Aggiunta: Il secondo pezzo della risposta è volta a spiegare perché a mio pare il Big Model non tratti simili casi e perché comunque non penso che in quel caso Vampiri sia superiore come gioco; per un eventuale discorso su Vampiri, comprese analisi del comportamento di quel giocatore, spostiamoci altrove.

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]Ed allora mi è venuto in mente che forse non è stato preso in considerazione il modo di giocare comportamentista, da "poser"
--- Termina citazione ---


non è presa in considerazione perchè non è una preferenza di gioco del gruppo, non è nemmeno strettamente "giocare". certo che esiste, ma non è possibile cavarne qualcosa di fuzionale nel senso che poteva interessare a edwards...

non è tanto diverso dai pregi generici di parpuzio. per perpetuare un rito e chiudersi in difesa della abitudini sono buone attività. è per giocare che sono una scelta meno valida.

vonpaulus:
ok. grazie . esaustivi

Riccardo Coletta:

--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite][p]Urka, avevo fatto un posto lunghissimo così mi sono scollegato e lo perso. Lo riassumo brevemente nei tratti essenziali.[/p][p]Il relativismo è a mio parere insito nel Big Model il qual ha avuto il grande merito di applicare concetti quali la CA e gli strumenti che la compongono.
Ogni gruppo crea un patto sociale che oltre ai rapporti di forza contiene anche le finalità ed i desideri del gioco.  Solo dopo aver definito questo (e quindi il contesto) si possono definire gli elementi di esplorazione e Tecnica funzionali allo scopo.[/p][p]Aggiungo anche un elemento su cui se è il caso si potrebbe aprire un nuovo thread. La discussione in cosro ha ssai stimolato un riflessione sul gioco di vampiri il quale ottenuto un enorme successo nonstante non abbia alcuna caratteristica positiva secondo quanto previsto nel Big Model ( Magari sono io che conosco male il modello).[/p][p]Ed allora mi è venuto in mente che forse non è stato preso in considerazione il modo di giocare comportamentista, da "poser". In cui il giocatore non vuole storie, non vuole sfide, ma vuole principalmente atteggiarsi, dentro e fuori il gioco stesso. Ricordando i tanti love-metal, gothic-dark, vampirelli, unghie nere, soprabito di pelle, pessimo elemento, spalle gobbe che alimentavano la scena di vampiri mi è venuto veramente il sospetto che quella gente non volesse giocare ma volesse solo una grande mascherata.  E per questo Vampiri era perfetto. Perché non ti interrompeva con un regolamento rompiballe,  e perché ti permetteva di sospirare al tavolo il tuo tormento per far capire al master che proprio non ce la facevi e lui ti dava due punti bonus per "frignata ben eseguita".
Tutto questo senza voler offendere nessuno da parte di una persona che adora le rievocazioni storiche e travestirsi da qualcosa.[/p][p]PAOLO[/p]
--- Termina citazione ---

Conosciamo due giochi diversi. Se c'è un regolamento rompipalle è quello di Vampiri. Un regolamento pieno di cose che con il gioco come lo racconta la quarta di copertina non c'ha niente a che vedere

Il tema, per me, è esattamente l'opposto di quello che dici. Per giocare a Vampiri decentemente, la gente poteva anche buttare il regolamento a mare, tanto non serviva, era inutile, si trattava di free-form... Quello che la gente giocava NON ERA il gioco comprato, la gente aveva preso un racconto, un setting, delle belle pagine di narrativa, e ci aveva ricamato intorno un free-form
Altri giocavano invece ad ammazzare ghoul e vampiri, ignorando la fuffa e il "setting horror"

Perchè giocare l'horror intimista e seguire le regole, non era possibile, in alcun modo. E dire che un gioco è fatto bene perchè per ottenere ciò che promette devo ignorare mezzo manuale, è una forzatura, un relativismo a mio avviso di poco valore, è un ficcarsi le dita nelle orecchie gridando "bla bla bla bla" per non vedere che il gioco non esiste, e che quindi nessuno ci ha mai giocato

Simone Micucci:
Korin non so se fosse Simulazionismo. Sto Simulazionismo lo sento tirare una valanga di volte a sproposito...e per fortuna che era raro da trovare.
Per sapere se è simulazionismo tocca guardare il gruppo.

Già su altri forum mi veniva voglia di rispondere quando leggevo "mi piacciono i regolamenti più simulazionisti, come d&d, che di tipo simulativo-gamista visto che ti dice come la spada lunga fa più male di quella corta" -_-
per favore, su.
Guarda che ti banno eh? XD

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