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Giochi superiori?

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Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]Non credo che esista una oggettività non circostanziata cioè non riferita ad un contesto
--- Termina citazione ---


--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]Se le risposte convergono statisticamente su alcune ricorrenze allora è possibile oggettivarle affermando che: nell'ambito di quel contesto si applicano quei criteri. Ma tale oggettivazione è limitata al contesto. E' per questo che ho utilizzato parole come preferisco piuttosto che è migliore
--- Termina citazione ---

Il problema credo che sia, ci pensavo ora, che il contesto è dato dall'oggetto stesso: un telefono dà il contesto "Ti permetto di telefonare"; se uno lo fa appena tirato fuori dalla scatola, mentre un altro ha bisogno di essere (pesantemente) modificato, non mi pare ci sia nulla di strano nel dire che il primo è migliore.
Ora, qual è il contesto di un gioco (di ruolo)? Quello che promette di fare. Vampiri promette mirabolanti esplorazioni del male (detto dall'autore in non ricordo quale edizione), analisi del conflitto Uomo-Bestia, intrighi politici, ecc. Il regolamento, applicato così com'è, porta a quello? lo favorisce? lo aiuta? Per la mia esperienza, ma non solo, no: ha bisogno di pesanti modifiche, diverse a seconda di cosa si vuole ottenere.
La Mia Vita col Padrone promette di mettere in scena il rapporto disfunzionale Servitore-Padrone, fino ad arrivare alla morte di questo. Il regolamento, applicato così com'è, porta a quello? lo favorisce? lo aiuta? Sì. Non serve modificarlo: lo si prende, lo si applica così com'è.
Uno può dirmi che secondo lui Vampiri è superiore perché è più facilmente modificabile (ammettendo che sia vero) di La Mia Vita col Padrone, ma non è quello che il manuale promette; sarebbe come dire che un cellulare con la scocca in alluminio è migliore di uno in plastica perché resiste meglio se lo si usa come martello. Va bene: e allora? Non è il suo scopo, non è quello per cui è stato presentato.
Quindi sì: premesso che questo discorso vale ed è da fare per singoli giochi (vedi, di nuovo, Poison'd, che fa ciò che promette, ma non è che sia una perla di chiarezza), direi che nel dire "superiore" mi riferisco a una superiorità progettuale (vedi messaggio di apertura) e a una superiorità nel mantenere ciò che viene promesso.

Moreno Roncucci:
Premessa: non credo nel relativismo assoluto. Usandolo è facilissimo dimostrare che la merda è meglio del Brunello di Montalcino (chiedetelo a miliardi di mosche).

Intendo dire che, è vero, variando i criteri in base a cui si giudica, è possibile dimostrare che qualunque cosa è meglio di un altra (vedi sopra, la merda è meglio se come criterio di scelta applichiamo il gusto delle mosche) ma è un esercizio "filosofico" e retorico abbastanza velleitario: la maggior parte degli oggetti ha già una scala di valore intrinseca che segue (il Brunello di Montalcino è fatto per soddisfare il gusto degli esseri umani, non delle mosche, quindi un criterio di scelta basato sul gusto delle mosche è irrilevante). Di solito gli unici "valori" che interessano sono quelli d'uso (quanto bene funziona), commerciale (quanto bene si vende) e di popolarità (quanto è popolare). Visto che gli ultimi due si riferiscono ad altre cose esterne all'oggetto (quanto è pubblicizzato, quanto costa, quanto è conosciuto, quanto è di moda, etc ) alla fine i criteri validi diventano davvero pochi (non si riducono ad uno solo perchè, per esempio, qualcuno magari apprezza di più la facilità d'uso rispetto all'efficienza, ma se un oggetto è superiore in entrambi questi ambiti, non importa che percentuale relativa di importanza dai all'una o all'altra, sarà superiore comunque).


--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]2) il gioco è un prodotto culturale e non tecnologico. Benché alcune correnti di pensiero, come i bioconservatori, siano perplesse su alcune evoluzioni tecnologiche sono concorde con te che il progresso tecnologico segua un andamento monotono.
Ma questo non si applica ai prodotti culturali, Joe Pomodoro non è più bravo di Fidia pèrché è vissuto 2400 anni dopo. Wicca non è un modello religioso migliore dell'Ebraismo perché elaborato 3500 anni dopo. Ma magari vanno più di moda. Piacciono a più gente. Si identificano nel sentimento estetico, religioso etc. di più persone.
--- Termina citazione ---


Non mi convince. Per due motivi:
1) E' vero che i prodotti culturali non hanno un "miglioramento costante" come la tecnologia (e anche per la tecnologia non è sempre vero), ma che Michelangelo è meglio del nano da giardino del mio vicino di casa si può ancora dire, mi pare...
2) Non sono convinto che i gdr siano prodotti culturali e non tecnologici.  Il prodotto culturale è la GIOCATA, l'atto del giocare, la storia che si crea. Il gioco è uno STRUMENTO, e come tale FUNZIONA BENE o FUNZIONA MALE.
E' vero che, essendo uno strumento per produrre un prodotto culturale, non c'è una scala assoluta che permetta di dire, sempre "questo gioco è superiore a quest'altro" indipendentemente dallo scopo che si vuole raggiungere, ma finchè parliamo di esseri umani (e non tiriamo in ballo le mosche) si può invece in altri casi stabilire una scala di merito senza precipitare nel relativismo più assoluto.

Per esempio, se vuoi giocare una serie con i temi di Firefly, Avventure in Prima Serata è superiore al gdr di Firefly.  Il gdr di Firefly è superiore se vuoi leggerti un sacco di "background" inventato dall'autore di un gioco assolutamente inutile per il godimento della serie TV. Visto che esistono ottimi libri su Firefly che non sprecano spazio con un regolamento e non sono costretti a modificare il background della serie per renderla "giocabile" direi che l'accoppiata "AiPS per giocare" e "volumi sulla serie per leggere" è superiore da entrambi i punti di vista al gdr "ufficiale" di Firefly.

Alessandro Piroddi (Hasimir):
il mio personale punto di vista
http://www.gentechegioca.it/vanilla/comments.php?DiscussionID=2916

vonpaulus:
Urka, avevo fatto un posto lunghissimo così mi sono scollegato e lo perso. Lo riassumo brevemente nei tratti essenziali.

Il relativismo è a mio parere insito nel Big Model il qual ha avuto il grande merito di applicare concetti quali la CA e gli strumenti che la compongono.
Ogni gruppo crea un patto sociale che oltre ai rapporti di forza contiene anche le finalità ed i desideri del gioco.  Solo dopo aver definito questo (e quindi il contesto) si possono definire gli elementi di esplorazione e Tecnica funzionali allo scopo.

Aggiungo anche un elemento su cui se è il caso si potrebbe aprire un nuovo thread. La discussione in cosro ha ssai stimolato un riflessione sul gioco di vampiri il quale ottenuto un enorme successo nonstante non abbia alcuna caratteristica positiva secondo quanto previsto nel Big Model ( Magari sono io che conosco male il modello).

Ed allora mi è venuto in mente che forse non è stato preso in considerazione il modo di giocare comportamentista, da "poser". In cui il giocatore non vuole storie, non vuole sfide, ma vuole principalmente atteggiarsi, dentro e fuori il gioco stesso. Ricordando i tanti love-metal, gothic-dark, vampirelli, unghie nere, soprabito di pelle, pessimo elemento, spalle gobbe che alimentavano la scena di vampiri mi è venuto veramente il sospetto che quella gente non volesse giocare ma volesse solo una grande mascherata.  E per questo Vampiri era perfetto. Perché non ti interrompeva con un regolamento rompiballe,  e perché ti permetteva di sospirare al tavolo il tuo tormento per far capire al master che proprio non ce la facevi e lui ti dava due punti bonus per "frignata ben eseguita".
Tutto questo senza voler offendere nessuno da parte di una persona che adora le rievocazioni storiche e travestirsi da qualcosa.

PAOLO

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: vonpaulus[/cite]quella gente non volesse giocare ma volesse solo una grande mascherata.  E per questo Vampiri era perfetto.
--- Termina citazione ---

Io ci vedo una CA "SIM", e pure di brutto. Ma forse sono io.

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