io uso un parametro oggettivo inequivocabile per valutare un gioco superiore ad un altro.
Il peso.
D&d il set base, lo peso, 5 chili e 3? Minchia che giocone!
AiPS, ma che cazzo? Sarà si e no un etto, un etto e mezzo. Che faccio, lascio?
Uso questo parametro di valutazione da quando mi hanno rinfacciato che AiPS costava troppo per essere così piccolo (e in mano avevano due vecchie copie, appena comprate, di Vampiri Ultime Notti e Vampiri Gehenna...60 euro, per avere solo due racconti -_-).
Da quel momento ho scritto il mio primo gioco di ruolo. Dizionario. C'è questo manualone con miriadi di parole opzionali che puoi scegliere, e ognuno a turno sceglie una parola per comporre una storia. Fighissimo. Lo stiamo anche traducendo in inglese e in francese, sta facendo un sacco di successo.
Apparte gli scherzi non riesco davvero a ricordare, prima di iniziare a interessarmi al design seguendo alcune conversazioni, che parametri usassi per capire quando un gioco è brutto e quando no.
Ricordo che Angeli&Demoni mi faceva davvero schifo.
Gnosis lo vedevo fatto male, ma non era proprio raccapricciante.
Witchcraft provai a giocarci, ma fui ostacolato dalle regole sulle sparatorie, e per motivi vari venne sempre messo in secondo piano rispetto ad altri giochi.
All'epoca probabilmente valutavo il sistema, nella sua originalità (se era uguale a d&d allora giocavamo a d&d -_-), nella semplicità delle meccaniche (quattro pagine per spiegarmi i tre tipi di proiettili, e il tentativo di calcolare le equazioni sull'armatura, o 4 pagine di spiegazioni meccaniche per vedere se riesci ad accumulare abbastanza energia per provare a lanciare un incantesimo.....bè...era troppo) e nell'utilità di queste. L'ultima sono in dubbio. Non sono sicuro se la valutassi o meno.
In seguito ho iniziato a fare esperienze con giochi davvero diversi, e ho cominciato a sviluppare uno spirito critico diverso. Non sono un sostenitore di The Forge, ma mi tocca dire che la nomenclatura e i metodi adottati aiutano decisamente a fare chiarezza.