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Scuole di pensiero: quante e quali?

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rgrassi:
Mah... In tutta onestà non saprei risponderti.
Ho fatto demo a giocatori di skill ed età molto diverse.
Non ho notato particolari 'danni', con l'olio adatto tutti i motori si lasciano andare.
In generale il "danno principale" è quello del possesso del proprio personaggio da cui derivano altri danni collaterali.
Ma quello lo spazzo via al primo turno quando inizio a variare i rapporti di possesso tra giocatori e personaggi. Dopo aver capito che non ci sono appigli 'noti' già dall'inizio il giocatore si lascia andare piu' facilmente (forse perchè crede che sia un gioco di pura narrazione) e da quel punto, in tutta onestà non ho notato particolari "danni", soprattutto perchè sin da subito si tende a creare un clima di collaborazione verso la costruzione di una storia particolarmente "figa" (cosa che con un minimo di attenzione in Levity può avvenire subito sin dai primissimi turni). Se riesce ad instaurarsi questo clima (e non mi è mai successo il contrario) penso di poter dire che tutti i giocatori hanno dato il meglio di loro.
Poi inizio a far variare i poteri di narrazione (ampiezza dell'ambito e chi narra gli esiti, ad esempio). Poi inizio a far variare i poteri di decisione. Piano piano provano cose nuove.
Ho scoperto dopo la partita che molti giocatori dei cosiddetti "parpuzi" hanno giocato molto volentieri a Levity. In generale questo cluster di giocatori lo vede come un ottimo gdr tra 'master' per poter pre-generare trame o comunque fare molto velocemente brain-storming su possibili "percorsi di storie".
Quindi una risposta sintetica alla tua domanda, ma basata sul mio piccolo campione di riferimento, è: "Le condizioni non sono critiche, anzi. Con il giusto stimolo dalle teste dei giocatori si tirano fuori delle gemme."
Rob

Andrea Castellani:
Segnalo questo articolo di Paul Mason http://www.ropecon.fi/brap/ch1.pdf che prova a riassumere gli "sviluppi" teorici sul roleplaying realizzati nel millennio scorso (limitandosi a Gran Bretagna, USA e Australia). Non è un sunto molto imparziale, ma è comunque interessante; sarei anche stato tentato di pubblicarlo su Larp Graffiti, ma è un po' troppo incentrato intorno al tabletop.

Andrea Castellani:
Riesumo il thread per segnalare che su http://www.larpsymposium.org/?page_id=189 trovate un po' di articoli classici sul larp (nordici ma non solo).
Segnalo in particolare http://www.larpsymposium.org/?page_id=344 perché espone un modello e non una scuola di pensiero come nella stragrande maggioranza degli altri casi (nonostante il nome infelice), e perché questo modello nasce per essere applicabile sia al larp che al tabletop.
Se vi interessa, ho diverse decine di copie del libro stampato da spacciare (o meglio, le avrò fra tre giorni quando andrò a Trieste per il Larp Symposium).

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Se vi interessa, ho diverse decine di copie del libro stampato da spacciare (o meglio, le avrò fra tre giorni quando andrò a Trieste per il Larp Symposium).
--- Termina citazione ---


Ci sarà anche una versione del libro scaricabile in pdf come per "riflessioni appassionate"?  Sarebbe molto più comodo dell'avere gli articoli in varie pagine html...

Andrea Castellani:
Sì, siamo già al lavoro sulla seconda edizione riveduta e corretta (e con un progetto grafico degno di questo nome anziché quello improvvisato dal sottoscritto in 4 ore causa ritardi cosmici nella consegna e nell'editing degli articoli e tipografia che minacciava che con un altro giorno di ritardo non avrebbe stampato il libro in tempo per il Symposium). Sarà disponibile come print on demand su lulu, e inoltre come pdf unico (gratuito) e come pdf separati per i singoli articoli (gratuiti).

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