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Vampiri ed emotività

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Alessandro Piroddi (Hasimir):
Mauro, no.
O mi citi i passaggi esatti dai manuali, o non arriviamo da nessuna parte.

Prendendo come base l'edizione Masquerade nella sua 3a ed ultima incarnazione, posso cirarti millemila esempi di vampiri che si divertono, amano, sono fedeli, provano amicizia, etc.
Ed ovviamente, altrettanti esempi di vampiri che odiano, che si incazzano, che provano delusione, etc.

Dai vampiri che amano l'arte (e non sono solo i Toreador) a quelli che si struggono per un amore mortale, da quelli che provano orrore per la propria condizone dannata e (soprav)vivono unicamente perchè hanno troppa paura di morire per suicidarsi, a quelli che pur provando lo stesso orrore vivono (dannati) nella notte perchè hanno un forte ideale che li sorregge ... sia proteggere un caro mortale, sia preservare qualcosa a loro caro, sia per un qualche principio in loro fermamente radicato, sia per un bruciante desiderio da appagare ore che sono (non)morti e non hanno più nulla da perdere.

Non esiste alcun fattore soprannaturale che spinga i vampiri ad esistere.
Chi si deprime semplicemente si lascia morire e/o scompare dal mondo.
Tantissimi hanno contemplato un'ultima alba.
Tanti altri si sono dati a spirali autodistruttive di molto breve durata (il mondo vampirico non conosce mezze misure ... come ben sai fra predatori immortali la punizione per quasi tutto è "morte")

Senza cose come la speranza non esisterebbe nemmeno il concetto di redenzione (tema sempre presente in svariate filosofie vampiriche, fino all'idea di Golconda).
Eccetera...

NESSUN manuale parla mai del fatto che il semplice "essere vampiro" produca uno stato di depressione soprannaturale :P
Amore, amicizia, fede, speranza, altruismo, gioia ... nulla di tutto ciò è precluso o anche solo sminuito nel vampiro.

Se vuoi sostenere il contrario, allora citami specifici brani dai manuali, con tanto di pagina relativa.
Altrimenti stiamo parlando sul nulla :P

Mauro:
Se riesco a ottenere i manuali di Vampiri e il tempo (e la voglia :P ) di leggerli, cercherò eventuali brani in merito.

Emanuele Borio:
Ti vendo il mio, se vuoi. Dovrei averne ancora in magazzino :P

Davide Losito - ( Khana ):
Io però mi ricordo che tutte queste emozioni erano "un'imitazione perversa di quelle umani e reali", come una sorta di imitazione parodistica di una cosa che non si può più avere.
E il fondamentale substrato di frustrazione nei confronti dei vivi che invece possono provare emozioni vere.
Solo che non ricordo in che manuale è detto...

Alessandro Piroddi (Hasimir):
Attenzione ... forse confondi Masquerade con Requiem.
E c'era anche una cosa che ingannava molti: il Vincolo.

Nel testo si dice più o meno che il vincolo sia la cosa più vicina all'amore che un vampiro possa provare, ma poi continuando a leggere salta fuori che tale condizione non si basa sul fatto che un vampiro sia incapace di amare, ma semplicemente la società vampirica è talmente piena di traditori ed arrivisti che è quasi impossibile fidarsi di qualcuno (e quindi esserne innamorati) senza ricorrere alla soprannaturale certezza offerta dal Vincolo.

Inoltre si aggiungeva la questione fisica.
Il vampiro percepisce tutti, ma il suo corpo morto ha una limitata sensibilità ai piaceri mortali ... laddove un semplice sorso di sangue è paradisiaco, e l'estasi del bacio è un istantaneo orgasmo.
Paragonate a ciò, semplici baci e carezze impallidiscono non poco :P

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