Mauro, no.
O mi citi i passaggi esatti dai manuali, o non arriviamo da nessuna parte.
Prendendo come base l'edizione Masquerade nella sua 3a ed ultima incarnazione, posso cirarti millemila esempi di vampiri che si divertono, amano, sono fedeli, provano amicizia, etc.
Ed ovviamente, altrettanti esempi di vampiri che odiano, che si incazzano, che provano delusione, etc.
Dai vampiri che amano l'arte (e non sono solo i Toreador) a quelli che si struggono per un amore mortale, da quelli che provano orrore per la propria condizone dannata e (soprav)vivono unicamente perchè hanno troppa paura di morire per suicidarsi, a quelli che pur provando lo stesso orrore vivono (dannati) nella notte perchè hanno un forte ideale che li sorregge ... sia proteggere un caro mortale, sia preservare qualcosa a loro caro, sia per un qualche principio in loro fermamente radicato, sia per un bruciante desiderio da appagare ore che sono (non)morti e non hanno più nulla da perdere.
Non esiste alcun fattore soprannaturale che spinga i vampiri ad esistere.
Chi si deprime semplicemente si lascia morire e/o scompare dal mondo.
Tantissimi hanno contemplato un'ultima alba.
Tanti altri si sono dati a spirali autodistruttive di molto breve durata (il mondo vampirico non conosce mezze misure ... come ben sai fra predatori immortali la punizione per quasi tutto è "morte")
Senza cose come la
speranza non esisterebbe nemmeno il concetto di redenzione (tema sempre presente in svariate filosofie vampiriche, fino all'idea di Golconda).
Eccetera...
NESSUN manuale parla mai del fatto che il semplice "essere vampiro" produca uno stato di depressione soprannaturale

Amore, amicizia, fede, speranza, altruismo, gioia ... nulla di tutto ciò è precluso o anche solo sminuito nel vampiro.
Se vuoi sostenere il contrario, allora citami specifici brani dai manuali, con tanto di pagina relativa.
Altrimenti stiamo parlando sul nulla
