Ecco com'è andata:
A casa mia avevo uno spazio PERFETTO in cui poter giocare ad improvvisare. Infatti ho detto ai miei amici che avremmo fatto "un gioco di improvvisazione". Ormai ho imparato che dire "gioco di ruolo" è come dire "Macbeth" a teatro: porta sfiga da morire e tutto finisce male, anche perchè la gente NON SA cosa sia il gdr e parte dall'assunto che sia una gran rottura di co###ni. [...]
Ho detto loro di togliersi le scarpe e salire sul "tatami" che ho costruito con 302 scatole di cartone e li ho fatti disporre in cerchio. Continuavano a parlottare e con grande autorità ho detto loro di fare silenzio. Ho spiegato le regole (fondamentalmente una, anche se non l'ho detta: le regole le faccio io. Ok, lo so è parpuzio, so che c'è di meglio... spero di poter provare questo meglio quanto prima.) dicendo che gli avrei detto cosa fare, di aver fiducia. Poi gli ho detto che non potevano parlare e che tutto quello che era fuori da quello spazio era come se non esistesse. Gli ho detto di ESPLORARE lo spazio, di farlo proprio e di trattarlo con rispetto perchè era un luogo sacro.
Insomma: pure tecniche di teatro.
Continuando sulla stessa scia gli ho fatto prendere consapevolezza del loro corpo, poi degli altri, poi li ho fatti sdraiare a terra ed ho detto che loro erano morti e che si trovavano nel limbo e che ricordavano solo il modo in cui erano morti. Li ho fatti svegliare ed ho cominciato a guardare che succedeva.
Sono poi intervenuto per spingere sugli attriti, sui contrasti, per farli litigare, metterli in crisi ecc. Però ho tenuto il bleed sotto controllo (niente lacrime - anche se ci sono andato vicino - ) anche perchè conoscevo personalmente ognuno di loro ed ho la giusta dose di empatia. Qualche volta avrei voluto più bleed, ma non ho saputo spingere bene sull'acceleratore. Comunque è andato tutto bene.
Li ho anche fatti discutere con domande tipo "cos'è l'inferno?", oppure "meglio il mondo dei sogni o la realtà?".
Ogni tanto mettevo in mezzo qualche esercizio teatrale come la "coda", il tornare bambini, la sedia che è tutto quel che vogliono fuorchè la sedia, ecc. e addirittura ci ho messo la tecnica psicologica dell' hot seat, con tanto di racconto del sogno per spingere sul bleed. Anche qui niente lacrime, ma il giocatore sulla hot seat non dimenticherà mai più l'esperienza che ha vissuto.
Alla fine, dopo tante discussioni, urla, litigi, improvvisazioni, esercizi, ecc. quando tutti avevano il loro biglietto (tra parentesi ho anche inserito il bliglietto "limbo", che a differenza degli altri PUO' essere scartato e buttato via. Ho fatto leva sul fatto che io, in quanto signore del Limbo, ero sempre solo e che volevo un po' di compagnia e che nessuno aveva mai accettato di restare lì per sempre. Vedi il bleed? ), gli ho mostrato un cristallo dicendo che era molto prezioso e che l'avrei dato al più meritevole di loro. Poi, sono stato zittissimo (a differenza di prima che intervenivo abbastanza spesso) e loro hanno discusso parecchio su cosa potesse essere quell'oggetto e chi di loro era il più meritevole. Alla fine si sono messi d'accordo e gli ho detto (in realtà l'hanno detto loro) che quella pietra consentiva di fare tutto quel che si voleva e IN PIU' era possibile scambiare il proprio biglietto con uno a propria scelta sia per sè che per un'altra persona.
Altre discussioni e dopo la decisione finale li ho fatti nuovamente stendere per terra, ad ascoltare il proprio respiro, il battito del cuore, i suoni della natura e di prepararsi al risveglio, con tanto di applauso finale per tutti... e siamo andati a mangiare.
Ripeto: ha funzionato benissimo, ma riconosco che in quello che ho fatto io "limbo" era solo un cannovaccio.