Mi chiamo Leon Morgan
E sono uno scrittore in crisi
Cosa ti tiene sveglio?Ho detto alla mia editrice che il secondo libro della mia saga fantasy è quasi finito, ma non è vero. Mancano solo due settimane, ormai, ma sono bloccato, e non riesco a scrivere nemmeno una riga. E ho pure già preso un anticipo da lei. Se non riesco ad uscirne sono davvero nei guai, e quella stronza della mia ex-moglie mi porterà via Jason. Ogni volta che appoggio la testa quasi mi viene un attacco d'ansia, mi rialzo mi faccio un caffé e cerco di rimettermi al lavoro. Così passo tutte le mie ore davanti alla macchina da scrivere, tentando di buttare giù qualcosa che abbia senso, e ogni volta è disgustoso, sconclusionato, magari ispirato ma inconcludentee fino a se stesso, così appallottolo il foglio e lo butto nel cestino. Fino a che il cestino non è bastato più e ora sul pavimento c'è uno spesso strato dei miei fallimenti.
Cosa ti è appena successo?Sono uscito un attimo a far spesa, e sulla strada del ritorno mi sono affrettato, perché avevo dimenticato di chiudere a chiave la porta dello studio, e non volevo che Jason vedesse quanto sono in crisi. Ma non sono stato abbastanza veloce. Al mio ritorno lui non c'era più. Sul mio tavolo, di fianco al quaderno su cui stava facendo i compiti, mi ha lasciato un post-it con la sua scrittura incerta. "Non ti preoccupare papà. Vado a riprendere la tua ispirazione e torno subito. Ti voglio bene. Jason." Ho alzato lo sguardo e l'ho visto, enorme, sulla parete di fronte a me. Un portale di ebano intagliato. Socchiuso, accidenti. Inutile dire che prima non c'era, perché non poteva essere lì. Quello è il passaggio per il Regno delle Ombre, e l'ho descritto esattamente così in uno dei tanti fogli sul pavimento.
Cosa c'è in superficie?Un uomo dall'aria poco intellettuale, se non fosse per gli occhialetti che ormai sono necessari. Mani grandi, spalle larghe, camicie di flanella, jeans e una sorta di timidezza naturale. Una voce però calda e appassionata quando comincio a raccontarti qualcosa. Susan, la mia editrice, infatti mi fa sempre cominciare le interviste facendomi leggere qualcosa, invece che con i convenevoli. Il che, una volta, quando ero uno scrittore di gialli e raccontavo i pensieri di un serial killer poteva sembrare un po' inquietante, ora che ci penso.
Cosa giace in profondità?Un uomo ferito e profondamente insicuro, che ha continuato ad amare la sua ex-moglie anche quando era ormai sicuro che lo tradisse. Ha aspettato che ricevessi gli incassi del film tratto dal primo libro prima di chiedermi il divorzio, ed io ho rinunciato a lottare, pur di tenermi stretto ciò che amo di più: mio figlio. E' per Jason che ho iniziato questa saga, per vedere i suoi occhi che luccicano di meraviglia al sentire le mie bozze quando lo metto a letto la sera, per come era orgoglioso con i suoi amici quando il film è uscito al cinema. Ho rinunciato a quasi tutto per convincerla a lasciarlo con me, e ora sono terrorizzato all'idea di perderlo, o di deluderlo. Non so cosa sarebbe peggio.
Qual è la tua strada?Ritrovare Jason. Ritrovare la fiducia in me stesso che ho perso. Scrivere quel maledetto libro.
[cite]Leon Morgan, in un'intervista di qualche anno fa[/cite]
"Il mestiere dello scrittore è come quello del borseggiatore, o del topo d'appartamento. Tra le pieghe dei vestiti della realtà, nelle casseforti nascoste dietro i suoi quadri, ci sono delle verità da carpire. Non importa che la storia sia inventata, e non importa se ambientata nel nostro quartiere o nel castello delle favole, se lo scrittore saprà impadronirsi di queste verità, allora i lettori lo sentiranno, perché ci sono cose che parlano al cuore di ognuno di noi. Chi ha avuto quest'esperienza lo sa, e non si fa problemi a dire che un libro gli ha cambiato la vita, semplicemente il libro lo ha messo in contatto con queste verità."
Talento di Sfinimento: Ladro. Sono diventato, quasi senza accorgermene, un abilissimo borseggiatore e scassinatore. Quasi ai limiti della cleptomania.
Talento di Follia: Riscrivere. Sento che la mia vita è diventata un romanzo una storia che viene raccontata, in cui sono allo stesso tempo personaggio e lettore, ma non solo. E' come se la scena, il mondo intorno a me diventasse trasparente e io potessi vedere le parole al di là. A volte questa sensazione si fa così forte che sento di poter continuare io la narrazione, o riscrivere un passaggio, e quello che correggo nella storia diventa vero, cambia nella realtà. (Vedi "A come Aleph".)
Disciplina XXX / Follia permanente OOOLotta OO / Fuggi OSfinimento OOOOOO