Archivio > General

Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?

<< < (2/8) > >>

Mattia Corsini:
Imo un gioco può toccare tutti gli argomenti pesanti che vuole. Fintantoché c'é gente che lo gioca, per me può pure trattare degli stupri etnici.
Poi se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro.

Se però si supera la soglia che separa il gioco dall'esperienza psicoanalitica e devo mettere in mezzo me stesso e i miei VERI drammi allora non sono più d'accordo. E dipendesse da me questi giochi sparirebbero dalla circolazione. Accostare un esperienza ludica alle mie questioni più intime e andarle a sviscerare coram populo? No davvero!

La psicanalisi va lasciata tassativamente ed esclusivamente a chi ha gli strumenti per gestirla. Un game designer non é un esperto di psicologia e nemmeno di sociologia e non ha la benché minima idea dei danni che rischia di fare. Ho visto amicizie finire e gente ammazzarsi di insulti per un pg di D&D ucciso e altra gente piangere solo sentendo parlare delle tematiche di certi jeepform. Le stesse persone che parlano della loro propria madre morta passerebbero ai coltelli per direttissima o avrebbero crisi isteriche.

E per dirne un'altra, ma questa é una questione strettamente personale, non mi sognerei mai di parlare dei santissimi cazzi miei in presenza di (semi)sconosciuti che non abbiano la mia totale fiducia e trovo incredibile che ci sia gente disposta a farlo.

Davide Losito - ( Khana ):
Io credo si tratti di scelte personali.
A me sono sempre interessati i "grandi problemi profondi" e non ho problemi ad affrontarli.
Allo stesso tempo però non ho problemi a non affrontarli.
Il gioco deve essere ricreativo, nel senso proprio di "ri-creazione", quindi deve poter "rigenerare" ed essere utile come attività (e non parlo dei manzoniani incipriati... parlo del "ho fatto una settimana di merda al lavoro, 18 ore al giorno, straordinari non pagati, adesso devo ricarburare").
Personalmente, qualsiasi cosa mi rimetta a contatto con l'uomo mi ri-crea e questo contatto vado a cercarmelo e a inserirlo anche in contesti che possono essere meno realistici.
Questo però non toglie che chi vuole fare dungeon crawling abbia il pieno diritto di ritagliarsi la sua finestra di ricreazione e farsi il suo dungeon crawling... (senza di me ^^... perché ci metto 2 stanze a rigirargli i background addosso, anche come giocatore :) )

Claudia Cangini:
Il gioco è uno strumento di espressione umana. Come tale può esprimere la qualsiasi (dalle più becere cazzate agli argomenti più intimi, sentiti e dolorosi).
Non trovo niente di strano nell'usarlo per esprimere cose anche molto serie e personali QUANDO si ha voglia di farlo CON LE PERSONE con cui si ha voglia di farlo.

Secondo me il gioco non va mitizzato come una roba incredibile che puoi fare solo se hai certe rarissime sensibilità ma non va neppure banalizzato a forma di intrattenimento da praticare rigorosamente a cervello spento (o meglio, a cuore spento).

Il gioco è quello che noi ne facciamo.

P.S.
La mia specificazione su "le persone" può sembrare in contrasto con il fatto che io abbia giocato "A Flower for Mara" a INC con alcune persone che conoscevo abbastanza bene e altre che conoscevo solo molto superficialmente.

Tuttavia, per me, il solo fatto che fossero venute a INC e quello che avevano detto di se stessi nell'iscriversi a "A Flower" era abbastanza per farmi venire voglia di condividere certe cose con loro. In realtà mi sono trovata con queste persone in un contatto anche più intimo di quanto mi aspettassi, ma, a posteriori, non mi sono affatto pentita della mia decisione, anzi.

Chiaramente queste mie conclusioni e sensazioni sono squisitamente soggettive. Altri potrebbero volere provare "A Flower" solo con amici intimi o non volerlo vedere neanche da lontano. E avrebbero tutti ugualmente ragione a fare così.

Alessandro Piroddi (Hasimir):

--- Citazione ---[cite]Autore: Hayden[/cite]Accostare un esperienza ludica alle mie questioni più intime
--- Termina citazione ---

Errore 1
percheccazzomai deve essere "ludica" la questione?
Gang Rape non è uno strumento per passare un'allegra serata fra amici ... è scritto GROSSO COSI' sul manuale, che spiega anche senso e finalità dell'opera!
Tanto per fare UN esempio fra moltissimi :P


--- Citazione ---[cite]Autore: Hayden[/cite]La psicanalisi va lasciata tassativamente ed esclusivamente a chi ha gli strumenti per gestirla.
--- Termina citazione ---

Errore 2
percheccazzomai un'esperienza UMANA deve per forza essere mediata dalla "medicina"?
c'è forse qualcosa da guarire?
c'è rischio di infezione?
magari un trauma terribile che rovinerà la psicologia della persona partecipante CONSIDERANDO CHE tutti i giochi di questo genere si poggiano univocamente sulla premessa che:
- il partecipante conosca  a pieno le regole
- il partecipante desideri genuinamente affrontare l'esperienza proposta
- puoi interrompere l'evento in qualsiasi momento

Se mi è morta la madre di certo la questione è dolorosa, e c'è chi NON può/vuole affrontare il tema, e allora benissimo non gioca e nessuno gli dice nulla.
Ma se tu come persona dici "Si io partecipo" allora vuol dire che alle spalle hai tutta una serie di evoluzioni personali che ti hanno portato al punto in cui partecipare all'esperienza NON è traumatico per te, ma catartico ... magari doloroso, certo, ma non danneggiante.


--- Citazione ---[cite]Autore: Hayden[/cite]non mi sognerei mai di parlare dei santissimi cazzi miei in presenza di (semi)sconosciuti che non abbiano la mia totale fiducia e trovo incredibile che ci sia gente disposta a farlo.
--- Termina citazione ---

il punto è che (in genere) è molto più facile parlare agli sconosciuti... essendo sconosciuti probabilmente non li rivedrai mai più, quindi non ci sono conseguenze... essendo sconosciuti "non mi possono capire" e anche "non rappresentano nulla per me" dunque se anche ti dovessero giudicare male la cosa non ti toccherebbe un gran che.
Poi ognuno funziona in modo diverso... certo la conditio sine qua non è che tu sia arrivato al punto in cui VUOI affrontare/esternare qualcosa, altrimenti di che stiamo parlando? :P


--- Citazione ---[cite]Autore: Hayden[/cite]se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro
--- Termina citazione ---

e qui vabbeh, no comment >_>

Moreno Roncucci:
Sull'argomento Claudia e altri hanno già espresso quello che avrei potuto dire.

Chi mi conosce sa che non sono per nulla un esempio di giocatore "unsafe". Probabilmente nel nostro gruppo sono uno di quelli che sta più "chiusi" e tenderebbe di suo a giocare Nobody Gets Hurt. E ho paura a giocare a Flower for Mara (probabilmente più di quanta ne avrei a giocare a GR. Forse). Ma so anche che questa idea dei giochi come di qualcosa in cui non metti mai niente di tuo è un emerita idiozia, una corbelleria da sotto-cultura di asociali.

Persino in una partita a scacchi metti qualcosa di tuo. Almeno se la partita è importante e non la giochi tanto per muovere dei pezzi. E' un gioco ferocissimo in cui la sconfitta è sempre e solo colpa tua, non puoi darla al vento, alla sfiga, ai compagni di squadra, all'arbitro.

Giochi diversi, attività diverse, mettono in gioco parti diverse di noi. Ed è normalissimo perchè è la funzione del gioco. Se non lo facesse, un gioco non avrebbe senso di esistere.

Ogni personaggio giocato in un gdr, se non è solo una pedina da spostare di malavoglia senza alcuna partecipazione, è costruito con piccoli pezzi del suo giocatore. Che magari non è un barbato nerboruto, ma che se lo fosse...

Quindi, più che altro la descrizione di certi atteggiamenti:


--- Citazione ---[cite]Autore: 3evil[/cite]si scatenò quasi un flame.
Un filone di utenti sosteneva che un gioco non si deve permettere di toccare certi argomenti.
--- Termina citazione ---



--- Citazione ---[cite]Autore: 3evil[/cite]Arriva la INC e giocoA Flower For Mara. Ne esco meravigliato e ne parlo un po' sul nostro forum.
Subito si degenera in una serie di scambi poco misurati.
--- Termina citazione ---


... mi fa girare le scatole.

Ora capisco che l'ambiente dei gdr è un ambiente di traumatizzati, di gente che passa più tempo a "interpretare un giocatore" (cioè una versione di sè stesso che è più la caricatura di un adulto vista da un adolescente complessato che un vero adulto) che ad interpretare il personaggio, ma questi chi credono di prendere in giro?

Se guardiamo lo stesso forum, sono convinto (alla cieca, senza averlo mai letto, perchè conosco i miei polli) che sia pieno di post di gente magari incazzata perchè una decisione sbagliata di un GM o di un altro giocatore gli ha snaturato o ucciso un personaggio (ma come? Non dicevi ce non te ne fregava niente?), o di post che rivelano, senza ovviamente che chi li scrive se ne renda conto, QUANTO dicono di loro in base a come giocano.

La cosa che scandalizza, in realtà, non è il fatto che in un gdr si parli di certi temi. E' il fatto che se ne parli in maniera matura e adulta.  Non alzerebbero un sopracciglio se le stesse cose fossero descritte in maniera immatura e stupida in una partita di D&D o Vampiri.

Stanno semplicemente, anche nel forum, continuando ad "interpretate un giocatore". Cioè la caricatura di un adulto vista da un adolescente complessato.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa