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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
Carlo Antonioli:
--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]Errore 1
percheccazzomai deve essere "ludica" la questione?
Gang Rape non è uno strumento per passare un'allegra serata fra amici ... è scritto GROSSO COSI' sul manuale, che spiega anche senso e finalità dell'opera!
Tanto per fare UN esempio fra moltissimi :P
--- Termina citazione ---
Perché se li metti nella categoria giochi, crei certe aspettative.
E' il dubbio che avevo mentre ascoltavo la lezione universitaria dell'autore, peraltro molto interessante: non so se sia una buona idea mettere tra i giochi alcuni dei lavori che ha presentato.
Angelo Allegra:
Io dico solo che certe cose le lascerei alla psicologia e alla psichiatria.
Vederli nei gdr, o giochi, o altre attività, mi sembra alquanto ridicolo e fastidioso.
Sarò influenzato dall'aver vissuto una relazione con una psicologa e aver avuto un rapporto molto bello a livello dialettico con il padre, psichiatra, ma rimango dell'idea che certe cose sono più utili e "safe" (in quanto appunto UNSAFE!) con strutture sanitarie, mediche, e una base scientifica dietro.
Che poi la differenza, cosa che anche lei mi sottolineava, sia nella scelta.
Un malato, sotto TSO o vivente stabilmente in struttura, ha dei problemi gravanti su di esso e delle necessità che quello messo peggio di noi qui non ha idea.
E ha meno scelta, perchè solo limitatamente può dire "non lo voglio fare" [anzi, purtroppo in Italia non esistono più i manicomi e le leggi considerano un malato mentale quasi libero quale un cittadino "verosimilmente" non malato mentalmente, causando drammi sociali e problematiche nelle comunità che sono spaventose, ma andremmo spaventosamente OT], perchè le terapie si seguono... non è semplicemente la stessa cosa di dire "oh, sentite... vorrei provare unsafe perchè sento che potrei provare bla bla" e poi se va bene dire "oh, mi son liberato, è stato catartico, ho pianto di gioia per aver finalmente capito che..." o se va male "bon, ragazzi ci sono restato sotto, non voglio provare più" e via tutto come prima.
Un malato mentale, o una persona che è in terapia, segue certe procedure e tecniche, ma è la punta dell'iceberg.
Non si ferma una volta e dice "bon, ste cose mie me le tengo per me" o "cazzo mi ha aiutato, ora son sereno"... ehhh, fosse così semplice.
Ci terrei a dire che la mia ex non disprezzava i gdr, anzi.
Era contenta che io giocassi i gdr, mi spronava a farlo nei periodi in cui non si riusciva a giocare, perchè reputava la cosa interessante (di contrasto per lei era molto più tempo sprecato quando giocavo ai videogiochi) e chiaramente ne notava l'aspetto balsamico di condivisione sociale dell'attività gdr.
Però lei personalmente non ne è stata mai interessata... il suo punto di vista era che già è abbastanza avere a che fare con delle "simulate" sul lavoro (o in scuola di specializzazione o in convegni di scuola gestaltica e così via) che hanno dietro una scienza e delle procedure strutturali sviluppate da molto più tempo, e mirate ad un certo risultato.
Da questo punto di vista sono sicuro che, e io personalmente le do ragione, considererebbe qualsiasi gdr/attività/roba (di quelle accennate qui) un'attività inferiore come valenza ad un qualcosa con valore scientifico, una lunga e complessa ricerca scientifica dietro (che continua dinamicamente, giorno dopo giorno) e usato specificatamente per *cercare* di risolvere i problemi seri e profondi di gente con variabili gradi di insicurezze - manie - fobie - malessere interiore fino alla malattia mentale conclamata e alla cronicità della stessa [da cui, a vita, non si sfugge in alcun modo, checchè ne dicano i geni che sono contro le medicine e sbandierano le persone con malattie mentali come uguali alle altre].
Addirittura, in alcuni casi, un'attività del genere potrebbe essere dannosa e controproducente, perchè gli strumenti per controllare quello che può venir fuori non CI SONO.
Almeno che non nasciamo tutti psicologi/psichiatri imparati, fatti e finiti (cosa impossibile anche per psicologi e psichiatri stessi).
Detto questo però due cose:
1) Non è detto che un'attività del genere non sia interessante. E che anche uno psicologo/psichiatria non possa trovarla interessante.
Sono sicuro che la mia ex ragazza per esempio troverebbe la cosa già più interessante dei gdr tradizionali o altri giochi simili, con tutti i dubbi possibili.
2) Non esiste per il mio modo di vedere un motivo per cui bisognerebbe vietare tali attività, almeno che le procedure in estremo non trasbordino veramente nell'illegale, nel danneggiare mentalmente qualcuno. Quindi, chi vuole fare, faccia e magari ne parli pure :)
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Blerpa[/cite]Io dico solo che certe cose le lascerei alla psicologia e alla psichiatria.
Vederli nei gdr, o giochi, o altre attività, mi sembra alquanto ridicolo e fastidioso.
--- Termina citazione ---
Blerpa, frasi così sono un invito al flame, indipendentemente dalla volotà di chi le scrive
Pensavo che il post di Claudia fosse abbastanza chiaro, e invece bisogna rispiegarlo ancora...
Cosa vuol dire "certe cose"? Trattare temi difficili? Mettersi in gioco? Giocare con passione? Giocare ad un gdr? Capisci che può voler dire TUTTO?
E poi dici che, in pratica, TUTTO (nel senso di qualunque cosa chiunque legga pensi che intendi) è "ridicolo e fastidioso"...
Poi magari qualcuno giustamente si incazza e tu ti meravigli pure...
Per me,
1) Di "ridicola e fastidiosa" c'è solo la superficialità e supponenza con cui si danno certi giudizi.
2) Secoli di cultura e pensiero libero, e la storia, ci hanno insegnato che, se parti dal presupposto che quello che scrivi deve essere adatto anche a malati di mente, sei ad un passo dal bruciale i libri in piazza. Il libro più associato a delitti commessi da malati di mente è la Bibbia. Se fosse vera questa ipotesi bisognerebbe abolirla. John Lennon è stato ucciso da uno psicopatico per farsi notare da Jodie Foster: bruciamo tutti i film con Jodie Foster?
3) Non so quanti anni sei stato con una psicologa. Io ci sono stato 12 anni. Psicologa che lavorava (e lavora) con malati di mente anche gravi tutti i giorni. Una cosa che la faceva incavolare di brutto era il vedere sedicenti "psicologi" in TV dare opinioni o giudizi su casi che non conoscevano e che non avevano studiato a fondo, ma solo dopo aver letto i giornali o visto qualcosa in TV. Diceva che erano una vergogna per tutta la categoria. Ora, qui non c'è la tua ex ma solo la tua versione di quello che diceva, quindi ci sono in mezzo tutti i filtri dei discorsi riportati da persona a persona, ma so quello che la mia ex avrebbe pensato di chi emetteva giudizi simili su cose che conosceva solo per interposta persona.
4) Sarei curioso di sapere le tue esperienze personali, DI GIOCO, a cui fai riferimento per poter trarre certi giudizi.
Edit: Aggiunta del punto 5, che mi ero scordato:
5) Se qualunque cosa che provoca forti emozioni va lasciata agli psichiatri, il prossimo Festival di Sanremo e in generale le canzonette per Radio ci dice l'ordine degli psichiatri chi le può cantare? Non si sa mai che qualche canzone provochi emozioni tali da provocare danni psichici...
Niccolò:
Perdono certe uscite poco informate, ma una cosa devo dirla: cosa credete che sia il game-design, se non una branca della psicologia?
le regole di un gioco hanno una funzione specifica, che è quella di reindirizzare le normali pulsioni psicologiche di un essere umano in un contesto simbolico. it's simple like that,
Angelo Allegra:
Moreno, non volevo fare flame!
Io parlavo PER ME.
Avrei dovuto dire che IO, nella mia sfera personale, lascerei la cosa confinata ad un lavoro (di terapia, supporto, quello che vuoi) con psicologi e/o psichiatri.
Io non ho interesse ad esplorare tali cose nel gioco e a me appaiono ridicole e fastidiose.
NON volevo dire che lo siano a prescindere, universalmente.
Anche perchè sennò non saremmo nemmeno qui a discuterne.
Mi spiace che non sia passata questa cosa.
Per i punti 2 e 3 posso essere d'accordo, visto che concordo perfettamente con la questione degli "psicologi" in TV.
Per il punto 4) ti ho risposto già.
Dicendo che non ho interesse - e quindi evidentemente non ho provato mai prima - a sviluppare certe cose in gioco.
Credo sia lecito il mio non averne interesse... e possa perfettamente esprimere il non-interesse ANCHE senza aver provato uno che sia uno di questi giochi, visto che si parla di "esplorare delle tematiche delicate", non di "avete giocato il gioco x, che ne pensate?" e non ho mica risposto "ah, fa schifo perchè fa questo e questo che non mi piacciono".
Sto solo dicendo che per me certe tematiche, più forti sono meglio sarebbe esplorarle in altri ambiti.
Quindi come già detto, se sentissi il bisogno di esplorare alcune tematiche, beh lo farei con una terapia, non con un "gioco" (virgolettato visto che non siamo ben certi come definire la cosa).
Mi sembra di esser stato chiaro che poi invece chi vuole può provare, non capisco infatti il discorso "banniamo questi giochi" e così via.
Devo aggiungere altri per me?
Ripeto, non volevo essere polemico, ma riportarvi la mia esperienza con le tematiche delicate e quella di persone a me vicine.
Aggiungo anche che io sto parlando di tematiche come stupro, perdita di un genitore o altro evento tragico.
Non di emozioni effimere, ma di cose che generalmente ti segnano.
Domon, se così fosse, anche la letteratura, gli sceneggiatori di un film, gli attori... mi pare un po' generalista come uscita.
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