Autore Topic: Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?  (Letto 6679 volte)

Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« il: 2010-06-08 12:41:52 »
Qualche mese fa dissi sul nostro forum che volevo provare The Mother e si scatenò quasi un flame.
Un filone di utenti sosteneva che un gioco non si deve permettere di toccare certi argomenti.

Arriva la INC e gioco A Flower For Mara. Ne esco meravigliato e ne parlo un po' sul nostro forum.
Subito si degenera in una serie di scambi poco misurati.

Ora, mi vengono in mente diversi giochi che toccano argomenti sensibili: Gray Ranks, A Flower For Mara, GR, The Mother, ecc....

Secondo voi, i giochi posso toccare tematiche delicate? Perché?
« Ultima modifica: 2010-06-08 13:04:14 da 3evil »
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Mattia Bulgarelli

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #1 il: 2010-06-08 13:09:49 »
Citazione
[cite]Autore: 3evil[/cite]Secondo voi, i giochi posso toccare tematiche delicate e perché?

Sì, ma nella misura in cui i giocatori se la sentono (è il "senso profondo" di Lines e Veils).

Voglio dire, le altre forme narrative lo fanno continuamente: se qualcosa mi "urta" non devo, ovviamente, essere costretto a guardarlo.

Un film come Uomini Che Odiano Le Donne non lo guarderei. L'ho "sfogliato" con l'avanti-veloce perché mi serviva un riferimento visivo, ma non l'ho "visto" veramente, perché sono sensibile alla rappresentazione della violenza sulle donne (specie se giovani). Perché? Non ha importanza. Ma nessuno ha il diritto di costringermi a guardarlo.

E io non ho il diritto di costringere altri a non guardarlo se vogliono.

Mi "puzza" un po' del "solito" discorso (ma magari mi sbaglio) che il gioco debba essere, per Volontà Del Dio Del Gioco Scritta Nella Pietra, Safe che più Safe non si può. Magari mi sbaglio.

Affrontare tematiche "forti" o "scomode" può essere, diciamocelo, "bello", nella misura in cui vuoi emozioni forti e "vere" dal gioco.

[RANT]
E no, non voglio entrare (ma voi fate pure, eh!) nella discussione del "gioco utile" o "gioco istruttivo" perché ho una repulsione per l'argomento: ho letto troppe agiografie del gioco che si arrampicavano sugli specchi per "nobilitarlo" incastrandogli a viva forza degli intenti "più alti" (secondo il metro di una stereotipata intellighenzia che ancora s'incipria la parrucca prima di infilarsela e parlare di Manzoni).
[/RANT]

OT: scommettiamo che sto crosspostando con qualcuno? ^_^;
EDIT: e invece no, incredibile.
« Ultima modifica: 2010-06-08 13:10:55 da Korin Duval »
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Alessandro Piroddi (Hasimir)

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« Risposta #2 il: 2010-06-08 13:26:07 »
Come dice sempre mia madre "Giusto è morto in guerra da un bel pò di tempo" ^_^   [color="orange"]<--- questo è il contributo veramente utile al topik[/color]

E qui mi fermo perchè mi sono accorto di aver scritto solo insulti e frecciatine rivolti a quel tipo di gente che "si arrabbia" quando scopre che esistono cose che a loro non piacciono, ma ad altri si e le fanno, e vorrebbero farli smettere (anche solo professando quanto sia INGIUSTA la cosa che fanno) ... e poi magari noi di qua finiamo per fare un thread di crocifissione delle suddette persone, dandoci pacche sulle spalle perchè siamo tanto avanti, ed è un altro tipo di cosa che a me non piace poi tanto vedere :P
Fastidio & Irritazione, mi auto-censuro u_u
« Ultima modifica: 2010-06-08 13:28:37 da Hasimir »
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Michael Tangherlini

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #3 il: 2010-06-08 13:34:59 »
Citazione
[cite]Autore: Korin Duval[/cite]gioco

Il problema è insito nel concetto di "gioco" che molti hanno, inteso come una forma di intrattenimento lieve e senza particolari problemi. Gioco => passatempo leggero, svago. In questa accezione rientra, per dire, D&D: dungeon crawling per ammazzare mostri => divertimento disimpegnato.
Nel momento in cui il mezzo del gioco viene usato per trattare tematiche importanti, c'è uno scontro fra il concetto di disimpegno (gioco, quindi faccio cazzate) e l'idea dell'importanza delle tematiche: "cosa fai, brutto scemo, perché giochi con la morte? Svergognato!"
Ho magari esacerbato un po' i toni per rendere meglio l'idea, ma il mio personale pensiero al riguardo è questo.

-MikeT
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

Mauro

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #4 il: 2010-06-08 13:54:44 »
Citazione
[cite]Autore: 3evil[/cite]i giochi posso toccare tematiche delicate? Perché?

La domanda è: perché no?
Fare un gioco su argomenti pesanti non significa in alcun modo svilirli, così come giocare un guerriero non significa esaltare (o svilire) l'uccisione altrui (oltretutto come "lavoro") e giocare a miniature non significa esaltare (o svilire) la guerra; se, anzi, le meccaniche riescono ad affrontare bene l'argomento, possono anche uscire delle partite che portano a interrogarsi sugli argomenti trattati.
E poi, quali sono "certi argomenti"? The Mother parla di abusi, ma A Flower for Mara parla di dolore personale; e non c'è nulla di male, nulla di cui vergognarsi, nell'aver sofferto.
Perché non si possa fare un gioco sulla morte di una persona cara, soprattutto quando credo che qualunque giocatore abbia fatto personaggi cui erano morte persone care, dovrebbero spiegarmelo. Se la motivazione è che certi argomenti siano troppo delicati per essere trattati in un gioco... perché allora possono apparirci? In una campagna può apparire la donna violentata, la si può anche giocare, ma il gioco non può essere sullo stupro.
E i giochi su argomenti delicati non sono prerogativa del gioco di ruolo: nei giochi da tavolo esiste per esempio Terzo Mondopoli, in cui si giocano contadini del terzo mondo.

Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #5 il: 2010-06-08 14:26:14 »
Imo un gioco può toccare tutti gli argomenti pesanti che vuole. Fintantoché c'é gente che lo gioca, per me può pure trattare degli stupri etnici.
Poi se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro.

Se però si supera la soglia che separa il gioco dall'esperienza psicoanalitica e devo mettere in mezzo me stesso e i miei VERI drammi allora non sono più d'accordo. E dipendesse da me questi giochi sparirebbero dalla circolazione. Accostare un esperienza ludica alle mie questioni più intime e andarle a sviscerare coram populo? No davvero!

La psicanalisi va lasciata tassativamente ed esclusivamente a chi ha gli strumenti per gestirla. Un game designer non é un esperto di psicologia e nemmeno di sociologia e non ha la benché minima idea dei danni che rischia di fare. Ho visto amicizie finire e gente ammazzarsi di insulti per un pg di D&D ucciso e altra gente piangere solo sentendo parlare delle tematiche di certi jeepform. Le stesse persone che parlano della loro propria madre morta passerebbero ai coltelli per direttissima o avrebbero crisi isteriche.

E per dirne un'altra, ma questa é una questione strettamente personale, non mi sognerei mai di parlare dei santissimi cazzi miei in presenza di (semi)sconosciuti che non abbiano la mia totale fiducia e trovo incredibile che ci sia gente disposta a farlo.
« Ultima modifica: 2010-06-08 14:28:33 da Hayden »

Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #6 il: 2010-06-08 14:41:54 »
Io credo si tratti di scelte personali.
A me sono sempre interessati i "grandi problemi profondi" e non ho problemi ad affrontarli.
Allo stesso tempo però non ho problemi a non affrontarli.
Il gioco deve essere ricreativo, nel senso proprio di "ri-creazione", quindi deve poter "rigenerare" ed essere utile come attività (e non parlo dei manzoniani incipriati... parlo del "ho fatto una settimana di merda al lavoro, 18 ore al giorno, straordinari non pagati, adesso devo ricarburare").
Personalmente, qualsiasi cosa mi rimetta a contatto con l'uomo mi ri-crea e questo contatto vado a cercarmelo e a inserirlo anche in contesti che possono essere meno realistici.
Questo però non toglie che chi vuole fare dungeon crawling abbia il pieno diritto di ritagliarsi la sua finestra di ricreazione e farsi il suo dungeon crawling... (senza di me ^^... perché ci metto 2 stanze a rigirargli i background addosso, anche come giocatore :) )
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #7 il: 2010-06-08 14:56:05 »
Il gioco è uno strumento di espressione umana. Come tale può esprimere la qualsiasi (dalle più becere cazzate agli argomenti più intimi, sentiti e dolorosi).
Non trovo niente di strano nell'usarlo per esprimere cose anche molto serie e personali QUANDO si ha voglia di farlo CON LE PERSONE con cui si ha voglia di farlo.

Secondo me il gioco non va mitizzato come una roba incredibile che puoi fare solo se hai certe rarissime sensibilità ma non va neppure banalizzato a forma di intrattenimento da praticare rigorosamente a cervello spento (o meglio, a cuore spento).

Il gioco è quello che noi ne facciamo.

P.S.
La mia specificazione su "le persone" può sembrare in contrasto con il fatto che io abbia giocato "A Flower for Mara" a INC con alcune persone che conoscevo abbastanza bene e altre che conoscevo solo molto superficialmente.

Tuttavia, per me, il solo fatto che fossero venute a INC e quello che avevano detto di se stessi nell'iscriversi a "A Flower" era abbastanza per farmi venire voglia di condividere certe cose con loro. In realtà mi sono trovata con queste persone in un contatto anche più intimo di quanto mi aspettassi, ma, a posteriori, non mi sono affatto pentita della mia decisione, anzi.

Chiaramente queste mie conclusioni e sensazioni sono squisitamente soggettive. Altri potrebbero volere provare "A Flower" solo con amici intimi o non volerlo vedere neanche da lontano. E avrebbero tutti ugualmente ragione a fare così.
« Ultima modifica: 2010-06-08 14:57:31 da Claudia Cangini »
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #8 il: 2010-06-08 15:03:46 »
Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]Accostare un esperienza ludica alle mie questioni più intime

Errore 1
percheccazzomai deve essere "ludica" la questione?
Gang Rape non è uno strumento per passare un'allegra serata fra amici ... è scritto GROSSO COSI' sul manuale, che spiega anche senso e finalità dell'opera!
Tanto per fare UN esempio fra moltissimi :P

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]La psicanalisi va lasciata tassativamente ed esclusivamente a chi ha gli strumenti per gestirla.

Errore 2
percheccazzomai un'esperienza UMANA deve per forza essere mediata dalla "medicina"?
c'è forse qualcosa da guarire?
c'è rischio di infezione?
magari un trauma terribile che rovinerà la psicologia della persona partecipante CONSIDERANDO CHE tutti i giochi di questo genere si poggiano univocamente sulla premessa che:
- il partecipante conosca  a pieno le regole
- il partecipante desideri genuinamente affrontare l'esperienza proposta
- puoi interrompere l'evento in qualsiasi momento

Se mi è morta la madre di certo la questione è dolorosa, e c'è chi NON può/vuole affrontare il tema, e allora benissimo non gioca e nessuno gli dice nulla.
Ma se tu come persona dici "Si io partecipo" allora vuol dire che alle spalle hai tutta una serie di evoluzioni personali che ti hanno portato al punto in cui partecipare all'esperienza NON è traumatico per te, ma catartico ... magari doloroso, certo, ma non danneggiante.

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]non mi sognerei mai di parlare dei santissimi cazzi miei in presenza di (semi)sconosciuti che non abbiano la mia totale fiducia e trovo incredibile che ci sia gente disposta a farlo.

il punto è che (in genere) è molto più facile parlare agli sconosciuti... essendo sconosciuti probabilmente non li rivedrai mai più, quindi non ci sono conseguenze... essendo sconosciuti "non mi possono capire" e anche "non rappresentano nulla per me" dunque se anche ti dovessero giudicare male la cosa non ti toccherebbe un gran che.
Poi ognuno funziona in modo diverso... certo la conditio sine qua non è che tu sia arrivato al punto in cui VUOI affrontare/esternare qualcosa, altrimenti di che stiamo parlando? :P

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro

e qui vabbeh, no comment >_>
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Moreno Roncucci

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #9 il: 2010-06-08 15:38:54 »
Sull'argomento Claudia e altri hanno già espresso quello che avrei potuto dire.

Chi mi conosce sa che non sono per nulla un esempio di giocatore "unsafe". Probabilmente nel nostro gruppo sono uno di quelli che sta più "chiusi" e tenderebbe di suo a giocare Nobody Gets Hurt. E ho paura a giocare a Flower for Mara (probabilmente più di quanta ne avrei a giocare a GR. Forse). Ma so anche che questa idea dei giochi come di qualcosa in cui non metti mai niente di tuo è un emerita idiozia, una corbelleria da sotto-cultura di asociali.

Persino in una partita a scacchi metti qualcosa di tuo. Almeno se la partita è importante e non la giochi tanto per muovere dei pezzi. E' un gioco ferocissimo in cui la sconfitta è sempre e solo colpa tua, non puoi darla al vento, alla sfiga, ai compagni di squadra, all'arbitro.

Giochi diversi, attività diverse, mettono in gioco parti diverse di noi. Ed è normalissimo perchè è la funzione del gioco. Se non lo facesse, un gioco non avrebbe senso di esistere.

Ogni personaggio giocato in un gdr, se non è solo una pedina da spostare di malavoglia senza alcuna partecipazione, è costruito con piccoli pezzi del suo giocatore. Che magari non è un barbato nerboruto, ma che se lo fosse...

Quindi, più che altro la descrizione di certi atteggiamenti:

Citazione
[cite]Autore: 3evil[/cite]si scatenò quasi un flame.
Un filone di utenti sosteneva che un gioco non si deve permettere di toccare certi argomenti.


Citazione
[cite]Autore: 3evil[/cite]Arriva la INC e giocoA Flower For Mara. Ne esco meravigliato e ne parlo un po' sul nostro forum.
Subito si degenera in una serie di scambi poco misurati.


... mi fa girare le scatole.

Ora capisco che l'ambiente dei gdr è un ambiente di traumatizzati, di gente che passa più tempo a "interpretare un giocatore" (cioè una versione di sè stesso che è più la caricatura di un adulto vista da un adolescente complessato che un vero adulto) che ad interpretare il personaggio, ma questi chi credono di prendere in giro?

Se guardiamo lo stesso forum, sono convinto (alla cieca, senza averlo mai letto, perchè conosco i miei polli) che sia pieno di post di gente magari incazzata perchè una decisione sbagliata di un GM o di un altro giocatore gli ha snaturato o ucciso un personaggio (ma come? Non dicevi ce non te ne fregava niente?), o di post che rivelano, senza ovviamente che chi li scrive se ne renda conto, QUANTO dicono di loro in base a come giocano.

La cosa che scandalizza, in realtà, non è il fatto che in un gdr si parli di certi temi. E' il fatto che se ne parli in maniera matura e adulta.  Non alzerebbero un sopracciglio se le stesse cose fossero descritte in maniera immatura e stupida in una partita di D&D o Vampiri.

Stanno semplicemente, anche nel forum, continuando ad "interpretate un giocatore". Cioè la caricatura di un adulto vista da un adolescente complessato.
« Ultima modifica: 2010-06-08 15:39:41 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mauro

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Tematiche Delicate - È giusto affrontarle?
« Risposta #10 il: 2010-06-08 15:45:23 »
Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro

Spero non sia qualcosa di particolarmente offensivo o negativo, perché altrimenti mi verrebbe da chiederti: "mai andato al cinema a vedere Arancia Meccanica o altri film non necessariamente buonisti?". Quale sia la differenza tra voler giocare GR e voler guardare Arancia Meccanica, non mi è ben chiaro.

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]Se però si supera la soglia che separa il gioco dall'esperienza psicoanalitica e devo mettere in mezzo me stesso e i miei VERI drammi allora non sono più d'accordo. E dipendesse da me questi giochi sparirebbero dalla circolazione. Accostare un esperienza ludica alle mie questioni più intime e andarle a sviscerare coram populo? No davvero

A parte la difficoltà di stabilire quando si passa quella soglia, passaggio che potrebbe tranquillamente essere soggettivo, perché dovrebbero sparire dalla circolazione? Se non vuoi usarli sei libero di farlo, ma non vedo il senso di imporre agli altri la propria decisione, negandogli la possibilità di scegliere se usarli o meno.

Citazione
[cite]Autore: Hasimir[/cite]un trauma terribile che rovinerà la psicologia della persona partecipante CONSIDERANDO CHE tutti i giochi di questo genere si poggiano univocamente sulla premessa che:
- il partecipante conosca  a pieno le regole
- il partecipante desideri genuinamente affrontare l'esperienza proposta
- puoi interrompere l'evento in qualsiasi momento

Parzialmente vero: Fat Man Down si basa sul secondo e sul terzo punto, ma non sul primo.
Ma la cosa importante per me è il terzo: se vuoi interrompere l'evento perché è troppo pesante, interrompi l'evento.

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]La cosa che scandalizza, in realtà, non è il fatto che in un gdr si parli di certi temi. E' il fatto che se ne parli in maniera matura e adulta.  Non alzerebbero un sopracciglio se le stesse cose fossero descritte in maniera immatura e stupida in una partita di D&D o Vampiri

Io ho l'impressione che, almeno a volte, il "Non voglio farlo" del giocatore diventi "Non si può fare", portando una preferenza personale a un criterio di merito assoluto.

vonpaulus

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« Risposta #11 il: 2010-06-08 16:06:48 »
Secondo me I giochi possono toccare argomenti delicati. Ma non tutti i giochi sono così giocosi.

Esistono argomenti difficili, come l'omicidio e la morte, che sono diventati facili perché banalizzati in un contesto fantasy. In quel contesto il livello di astrazione è così alto che gli argomenti trattati non hanno impatto. Che si tratti di morte, violenza o tortura tutto avviene senza coinvolgimento del giocatore. Nell'ambito del gioco quindi tutto è relativamente tranquillo. In ogni modo il dolore non è rappresentato.

Esistono però giochi che non sono giochi, ovvero esperienze di interazione che solo erroneamente vengono definiti giochi. Essi trascendono il limite del gioco e entrano nel regno della sperimentazione, sia essa fisica che psicologica. Il livello di astrazione si riduce fortemente e la partecipazione è reale e quindi rischiosa. Tutto questo è molto facile da comprendere quando la sperimentazione è fisica (tipo combattimenti in armatura e mazzate, vivere in montagna per tre giorni con l'equipaggiamento di un fante del 1700 etc) ma è altrettanto rischioso l'aspetto mentale.  

ho visto un documentario in cui gruppi di persone simulavano l'essere guardie e prigionieri nel carcere di guantanamo. era gioco di ruolo? era esperimento psicologico? era terrorismo psicologico?

Non esiste un limite allo stress cui possiamo sottoporre il nostro corpo o la nostra psiche e certamente la sperimentazione di confine può stimolare e generare emozioni e situazioni assai interessanti. E' fighissimo è bellissimo Ma non è più un gioco . .  non è più sicuro . . .

salut

(EDIT) aggiungo una postilla linguistica che forse riesce a spiegare meglio la mia posizione verso i giochi non giochi.
In inglese Play significa indifferentemente, giocare, suonare, recitare. La traduzione "gioco di ruolo" che enfatizza l'aspetto Game adattissima per i giochi tradizionali, dove i gioca, non è adatta ed è fuorviante per altri tipi di Roleplay dove in effetti si recita, si vive la situazione ed il contesto.
Il ruolo non è più un gioco ma una trasformazione (secondo il concetto di maschera sciamanica). Per questo non credo sia corretto definire Gang Rape un gioco (cosa che peraltro fa il suo autore) ma piuttosto un viaggio, un'esperienza o . .  bo
« Ultima modifica: 2010-06-08 16:18:35 da vonpaulus »

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« Risposta #12 il: 2010-06-08 16:22:23 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite][p]se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro[/p]
[p]Spero non sia qualcosa di particolarmente offensivo o negativo, perché altrimenti mi verrebbe da chiederti: "mai andato al cinema a vedereArancia Meccanicao altri film non necessariamente buonisti?". Quale sia la differenza tra voler giocare GR e voler guardareArancia Meccanica, non mi è ben chiaro.[/p]


Assolutamente si, ho visto di tutto al cinema. Ma nessuna di queste esperienze cinematografiche mi ha mai richiesto di alzarmi in piedi a metà proiezione e parlare alla platea di come mio figlio (mio di Mattia Corsini, se ne avessi uno) é stato fatto a pezzi da uno psicotico o di come mio zio (che non ho mai avuto) mi molestava sessualmente da piccolo e dell'orrore che ne provavo. Tantomeno mi ha chiesto di interpretare le mie disgustose pulsioni animalesche mentre stupravo una povera ragazza indifesa e di ricercare un qualche "interesse" nel farlo.

Per Hasimir: a parte i tuoi consueti toni professorali che ti invito caldamente a risparmiarti, parlo di "ludica" perché questi sono "giochi", o come minimo scritti da game designer (e NON da psichiatri) e destinati ad un pubblico di giocatori, maturo quanto ti pare. E sul fatto di essere consapevole a quel che si va incontro quando affronti un'esperienza per la prima volta ti rispondo solo che qua siamo i primi a consigliare di giocare ai neofiti i new wave perché "senza farlo é impossibile capirci qualcosa". E un jeepform di quelli "estremi" é di gran lunga peggio come shock sotto questo aspetto.
« Ultima modifica: 2010-06-08 16:36:01 da Hayden »

Simone Micucci

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« Risposta #13 il: 2010-06-08 16:30:16 »
Io non ho molto da dire,
Claudia e Hasimir hanno già detto buona parte del mio pensiero.

Volevo fare una piccola aggiunta (e la faccio rispondendo ad Hayden, che in questo topic è la mia nemesi, sembra):

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]Se però si supera la soglia che separa il gioco dall'esperienza psicoanalitica e devo mettere in mezzo me stesso e i miei VERI drammi allora non sono più d'accordo.


Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]La psicanalisi va lasciata tassativamente ed esclusivamente a chi ha gli strumenti per gestirla. Un game designer non é un esperto di psicologia e nemmeno di sociologia e non ha la benché minima idea dei danni che rischia di fare.


come dire che sono strumenti di psicanalisi...non lo sono. Sono modi per parlare di determinati temi. Anche una chiacchierata è uno strumento di psicanalisi. Gang Rape, The Mother, Dubbio, AFFM non sono strumenti di psicanalisi. Se ti serve la psicanalisi vai da uno psicanalista, non da Vrigstad. Sono strumenti per parlare e fare riflessioni personali su determinati argomenti e ci gioca chi è interessato di parlare di questi argomenti, esattamente come ad un cineforum.

Citazione
e altra gente piangere solo sentendo parlare delle tematiche di certi jeepform

quella persona che ha pianto per tematiche jeepform (credo che stiamo parlando della stessa persona, vero?) io lo vista piangere (standogli vicino) anche per cose NON toccate dalle tematiche jeepform. Le emozioni forti derivano da un qualsiasi elemento che ti fa riaffiorare ricordi e sensazioni legati alla situazione che le ha generate. Io ho delle sensazioni molto forti, e negative, quando inizio un viaggio in autostrada, o quando ascolto determinate canzoni. Ovvio che se ha sensazioni forti legate al lutto (e anche altro) quella persona tenderà a provare emozioni di quel tipo...non incolpiamo i jeepform, una reazione simile c'è stata anche semplicemente guardando i mobili a casa mia. >=|

Associ confusionariamente, saltando di palo in frasca, gioco, emozioni, tematiche, psicopatie, psicanalisi e "proibizionismo protettivo", portando in campo "gente che si scanna per d&d, figuriamoci se parlasse della madre morta". Non ho mai visto nessuno scannarsi parlando della madre morta con qualcun altro, e ne ho parlato con diverse persone di argomenti di questo tipo.

E sopratutto (questo me lo sono tenuto per la fine, perché mi fa particolarmente incazzare)
Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]Poi se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro.

Questo per me è al limite dell'offensivo e dell'ignoranza più becera e cosmica.
Stai paragonando Gang Rape ad uno stupro...come se l'esperienza dello stupro possa essere replicata in un ambiente come quello che si forma con Gang Rape. Stai dicendo che chi vorrebbe giocare Gang Rape cerca di provare la sensazione di uno stupratore o di uno stuprato.
Io spero vivamente di aver capito male quello che hai scritto.

Se davvero la tua convinzione è che chi gioca GR o TM vuole replicare le sensazioni di carnefici o vittime (cosa che è impossibile, non le replichi con quelle regole), e non affrontarne le tematiche (con strumenti diversi dalla chiacchierata), tu stai accusando (perché a quel punto diventa un'accusa) persone che vogliono semplicemente approfondire un argomento che gli sta a cuore.

E la tua soluzione (al problema che vedi tu) sarebbe che i mezzi di diffusione che tu non comprendi e non approvi fossero proibiti.

Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite][p]...non mi sognerei mai di parlare dei santissimi cazzi miei in presenza di (semi)sconosciuti che non abbiano la mia totale fiducia e trovo incredibile che ci sia gente disposta a farlo.[/p]

Le proprie idee, le proprie argomentazioni, i propri pensieri e le proprie riflessioni (quelli che tu confondi per cazzi tuoi) a volte possono interessare a delle altre persone. Se quelle altre persone vogliono partecipare con te a AFFM o a GR o a Dubbio evidentemente hanno anche loro cose da dire e da condividere. Tu trovi assurdo che si possa fare con degli estranei, io no, perché so che quegli estranei sono interessati ad ascoltarmi e a parlare a loro volta (e lo so perché partecipano con me a quell'attività).

Se ho capito bene quello che hai scritto, e sostieni che "chi vuole condividere le sue riflessioni con gli altri usando A Flower For Mara/GangRape/TM è una persona malata" allora vai a cagare.
Se volevi dire altro mi scuso per il rant, ma spiegati, perché io mi reputo personalmente offeso. Non stai parlando male di un gioco. Stai dicendo che io sono uno psicopatico perché ho usato un gioco come mezzo di riflessione, e francamente mi fa incazzare.
« Ultima modifica: 2010-06-08 16:39:06 da -Spiegel- »
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Francesco Berni

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« Risposta #14 il: 2010-06-08 16:31:31 »
Citazione
[cite]Autore: Hayden[/cite]Poi se mi chiedete cosa penso della psiche di persone che vogliono rivivere magari più volte più volte e con trasporto uno stupro (etnico o meno, gang rape...brrr...), un incesto o una vicenda di pedofilia QUESTA é un altra questione su cui non mi addentro.
questa frase potrebbe essere ritenuta molto offensiva da molte persone qui in mezzo e al limite del regolamento.....
quindi preferirei che ti addentrassi per spiegare meglio come la pensi, sono comunque spunti interessanti.
non so se considerarla OT e aprire un topic o continare qui però hai smosso la mia curiosità.


crosspost con spigel con il quale sono in perfetto accordo
« Ultima modifica: 2010-06-08 16:43:39 da Fra »
Nearby Gamersfan mail 34

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